Un incontro … con i crisantemi!

crisantemi2“Il sistema ci condiziona fin dalla nascita e opera su di noi come quel mendicante che taglia braccia e gambe ai figli per costringerli a chiedere meglio l’elemosina. Il sistema ci fa a pezzi per tenerci in pugno.”
Giorgio Gaber, in Guido Harari, Quando parla Gaber, 2011

Ero dalla fioraia per acquistare una pianta di ciclamino, uno dei miei fiori preferiti in questa stagione. Girando per il negozio sono stata colpita dalla bellezza dei crisantemi con i loro mille colori dal rosa, al giallo, al bianco.  Mi sono soffermata a guardarli e un senso di tristezza, di malinconia ha invaso il mio cuore. Vecchi ricordi sono venuti alla luce come se fossero avvenuti ieri.

Rivedo la bimbetta che tiene stretta la mano del suo papa’ mentre  si avvicina all’ingresso del Verano uno dei cimiteri piu’ famosi di Roma. Fuori del grande portone la bimbetta vede  tante bancherelle di fiori ma che ne vendono solo un tipo: i crisantemi. Lei e’ affascinata dalla meraviglia di quei mille petali e dai  loro colori vivaci e chiede al suo papa’  perche’ ci sono solo i crisantemi? La risposta e’ raccapricciante: perche’  sono i fiori per i morti. La bimbetta al momento non realizza il vero significato,  tuttavia quelle parole le entrano dentro profondamente lasciandole un condizionante segno indelebile.

Perche’ i fiori per i morti sono solo i crisantemi chiede la bimbetta  con curiosita’? Perche’ sono i fiori che fioriscono a novembre. Non le sembra una buona spiegazione ma la prende per vera; una tale verita’ che condizionera’ la bimbetta per tutta la vita.

In effetti ancora oggi, non sono in grado di acquistare crisantemi nonostante mi piacciano per la ricchezza di petali.

Rivedo la bimbetta che porta un mazzo di crisantemi bianchi mentre varca la soglia del cimitero. Le hanno detto che e’ il giardino dei morti, lei lo guarda con serenita’ anche se tutto intorno le appare desolante, una valle di lacrime. La sensazione che avverte nel vedere i volti della gente la intristisce e le lascia un senso di sgomento.  La bimbetta cerca allora i morti  per vederne i loro visi di cui ne vede pero’ solo foto sbiadite.  Chiede al suo papa’ dove sono i morti? Lui le risponde che  sono li in quelle bare, in quelle celle.

Lei si avvicina, con il nasino all’insu’  cerca di vedere qualcosa poi sorride come si avesse intuito una sua verita’.  Si rivolge al papa’ e con la semplicita’ di un animo puro dice: papa’ i morti non stanno li, papa’ non ci sono morti li!!!!

Loro stanno in cielo sono diventati tutti stelle, lo vedi quante stelle ci sono la notte che illuminano il cielo? Il papa’ la guarda e le accarezza il viso.

La bimbetta non aveva mai dimenticato la favola che la nonna le aveva sempre raccontato che le stelle sono le anime dei nostri nonni e bisnonni che da generazioni e generazioni sono li per proteggerci quando la notte noi bambini  facciamo sogni brutti.

Quella bimbetta oggi non c’e’ piu’ e’ diventata donna ma ancora legata al timore di comprare un vaso di crisantemi. La verita’ e’ che si cresce, ma mai abbastanza per liberarci  da tutti quei condizionamenti infantili anche se privi di fondamento.

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