Un incontro… con Angela!

contratto-di-maternita-coscia-domenica

“Mentre lui le insegnava a fare l’amore lei gli insegnava ad amare.”        ~Fabrizio De Andre’~

Era l’ultimo giorno della stagione sciistica.

Io non andavo per sciare, non lo avevo mai imparato, nonostante i mille tentativi. Eppure mi piaceva sempre trascorrere una settimana sulla neve per godermi il panorama offerto dalle montagne innevate, dalla loro maestosita’ e grandezza. La montagna mi ha sempre affascinato sia d’inverno che d’estate. Vedere il susseguirsi di montagne cosi’ alte mi dava un senso di “divinita”, di “eternita” come se quelle montagne fossero la testimonianza dei nostri antenati. Ebbene ero li’ da sola in preda ai miei pensieri sulle montagne, quando si siedette accanto al mio tavolo una signora incinta e gentilmente mi chiese se poteva accomodarsi al mio tavolo visto che gli altri erano tutti occupati. Io fui ben felice di ospitarla  e cosi, mentre sorseggiavamo un cappuccino, ci mettemmo a chiacchierare.

Lei mi racconto’ della sua difficile gravidanza specialmente nei primi mesi quando il rischio di perdere il bambino era diventato per lei una ossessione. Ora stava meglio, tuttavia le avevano riscontrato un problema di placenta previa e il rischio di un parto prematuro con distacco della placenta avrebbe messo a rischio la sua salute  e quella del nascituro.

Io l’ascoltavo con attenzione cercando di capirla, ma non dandole nessun consiglio in fondo sentivo che lei non cercava conforto, ma solo il bisogno che qualcuno l’ascoltasse.  Finito il suo caffe’ si alzo’ e prima di andar via le chiesi il suo nome e mi disse “sono Angela”. La salutai e le augurai il meglio.

Lei si commosse e con il suo bel pancione si avvio’ verso il rifugio. Io continuavo a stare seduta sulla terrazza del bar a godermi il paesaggio imbiancato tuttavia nuovi pensieri affiorarono nella mia mente. E cosi finii per  pensare al sesso come ad una delle energie piu’ potenti che un essere umano potesse provare. Pensavo,tra me e me, come questa  energia  permettesse alla donna  di sperimentare la dimensione della maternita’ trasformandole un corpo in due corpi: il suo e quello del bimbo, in due cuori che pulsavano, in un essere umano dentro l’altro!

Pensavo,  e mentre pensavo, sentivo brividi addosso: pensavo al  desiderio sessuale  come a qualcosa di ancestrale, di  atavico, di eterno che permette alla vita di nascere all’infinito.  E pensavo a come questo desiderio sessuale cosi potente era stato troppo spesso bandito, represso, soffocato. Perche’ pensavo??  Mi chiedevo: “era forse perche’ nei tempi antichi, quando ancora non si conosceva come avvenisse il concepimento, la società per limitarne le nascite, ricorreva alla religione  usando  tabù, dogmi e pregiudizi?

Era forse un modo per limitare le gravidanze, le morti delle madri e dei neonati che nei tempi antichi  spesso ne derivavano?

Ero ancora avvolta nei miei pensieri quando mi resi conto che il  desiderio sessuale ci riportava di fronte all’evidenza del nostro essere umano con i nostri bisogni e i nostri impulsi naturali. Mi domandavo:  “ma  io,  non ero altro che il “risultato”  della sessualità dei miei genitori?” Sessualita’  intesa non solo come rapporto fisico, ma sopratutto  come energia creatrice di vita.

Eppure perche’ tutto cio’  e’ stato considerato impuro da millenni di religiosità? Continuavo a pensare tra me e me, e mi chiedevo se ancora oggi non viviamo la sessualità come fonte di forti tabu’ e distorsioni religiose a causa delle convinzioni e  restrizioni vissute dai nostri antenati?

E ancora il mio pensiero volava ad Angela, a quella mamma come tante altre, che hanno deciso di vivere la maternita’ come espressione di un atto sessuale molto piu’ forte di un legame d’amore perche’ il sesso da’ la vita mentre l’amore da solo no!

Pensavo al coraggio di Angela e a tutte quelle donne che hanno deciso di mettere al mondo un figlio. Al loro coraggio di portare avanti una gravidanza, la quale, in quell’istante nei miei pensieri, rappresentava il vivere nove mesi  tra vita e morte in quanto la gravidanza poteva creare si una nuova vita ma poteva anche uccidere  la madre (placenta previa).

E cosi nelle miei folli elucubrazioni, finendo l’ultimo goccio di cappuccino, arrivai alla conclusione che nella gravidanza l’essenza femminile fa un viaggio tra i morti e vivi prendendo un’anima e canalizzandola in un corpicino di neonato. Ogni donna sa che c’e’ un 50% di rischio quando affronta la gravidanza, eppure nella sua essenza femminile e’ consapevole che la maternita’ e’ l’unica vera ragione  profonda  per la quale lei e’ su questo pianeta. Accettarci come donne fecondatrici, ricettacoli di vita e di morte allo stesso tempo,  ci permette di riconciliarci con la nostra natura divina.

A-una-bambina-a-cui-fu-chiesto

Un incontro… con Angela!ultima modifica: 2022-04-08T15:56:52+02:00da acquasalata111

38 pensieri riguardo “Un incontro… con Angela!”

  1. Credo che l’aspetto ancestrale della sessualità sia mutato nei millenni e oggi questo desiderio viene vissuto anche al di la del concepimento, qua aggiungo un mio personale per fortuna, comunque quello che probabilmente non è mutato è questo ostinato considerare la Donna come il sesso debole quando appunto, si prende dei rischi e porta avanti un percorso di nove mesi che vorrei proprio vedere quanti maschietti lo riuscirebbero a sopportare specie se nella maggior parte di Noi un banale raffreddore rischia di metterci ko e in alcuni casi c’è chi fa pure testamento.
    Saluti!

    1. Carissimo Amico grazie per il commento che nella parte finale mi ha fatto sorridere. Mi e’ piaciuto il tuo modo di commentare gli uomini anche se io credo che ogni essere umano abbia i suoi pregi e suoi difetti e sono sicura che gli uomini sono altrettanto coraggiosi in altre situazioni. Vedi tu hai citato il coraggio di una donna di portare avanti una gravidanza, ma posso dirti, dal mio punto di vista, che quel desiderio sessuale che la porta a quella scelta e’ un desiderio “folle” un desiderio “sessuale” che ci spinge a fare cio’che razionalmente non faremmo mai. Se ci fai caso la donna fa sesso mille e mille volte nella sua vita ma decide di affrontare la gravidanza solo in rare circostanze e con un uomo particolare. Per cui quel desiderio sessuale di cui parlo e’ al di la’ della razionalita’ e’ un atto di follia che la natura ci spinge a fare per continuare la specie. Non si tratta in fondo di essere coraggiose ma di essere spinte da un desiderio sessuale che va oltre noi stesse. Poi alla fine dobbiamo portare avanti la gravidanza e quindi dobbiamo per forza diventare coraggiose! Ti ringrazio e ti lascio una dolce carezza.

  2. Bello il post dove c’è l’evidenza che il desiderio più profondo è quello sessuale , ha radici infinite perchè garantisce la prosecuzione della genia , il recludere il sesso nel cassetto “dell’innaturale ” , come è da tutti riconosciuto, è stata ed è ancora in alcune società una forma di controllo sociale , dal mio punto di vista (maschile) la donna rivela la sua vera natura con la procreazione , il sacrificio protratto , è innegabile e dimostrata la forza della donna rispetto all’uomo , è vero magari che ogni persona è differente però è innegabile che ogni gravidanza è una lezione al genere umano , da cui bisogna imparare e che bisogna proteggere , mi scuso se magari ho toccato un argomento femminile col tatto limitato in mio possesso , se ho urtato qualche sensibilità mi scuso in anticipo

    1. Carissimo Amico grazie per il commento e ricorda che tu non hai urtato nessuno e che tu devi sempre sentirti libero di scrivere cio’ che vuoi nel mio blog ed io sempre rispondero’ ai tuoi commenti. Tu mi hai solo regalato una immagine del tuo pensiero sulla donna e mi e’ piaciuta l’idea che ogni gravidanza va protetta. Hai ragione ogni gravidanza e’ un dono e non solo va protetta dalla madre ma anche dal padre il quale se e’ possibile dovrebbe prenderne parte anche lui. Io ho avuto un marito che non si e’ mai interessato alla mia gravidanza come se fosse solo una faccenda femminile e privata. Un po’ ho sofferto ma se oggi un giovane potenziale papa’ mi chiedesse cosa ne penso gli suggerirei di seguire la sua donna gravida giorno per giorno e vivere con lei queste sensazioni meravigliose di un corpicino che diventa sempre piu’ completo e grande a tal punto da voler nascere. Credo fermamente che il ruolo del padre comincia dal concepimento da quando il desiderio sessuale di lei si fonde si compenetra con quello del suo uomo e le prime cellule del futuro bimbo si cominciano a duplicare. Li’ e’ la vita che di nuovo rinasce! Ti ringrazio e ti lascio una dolce carezza.

  3. “Accettarci come donne fecondatrici, ricettacoli di vita e di morte allo stesso tempo, ci permette di riconciliarci con la nostra natura divina”.
    Ma stiamo scherzando?! Le femmine e i maschi sono innanzi tutto esseri umani, laddove l’ “essere umano” è una entità più ampia, “superiore” alla semplice distinzione relativa al sesso. Una donna che rifiuta la maternità, o un uomo che rinuncia ad essere padre sono forse delle sottospecie di esseri umani? La dignità dell’uomo travalica il sesso. E non c’è bisogno della procreazione né del sesso per riconoscere la natura divina da cui l’uomo discende ed a cui tende. Ovviamente manca la completezza nell’essere umano se non viene soddisfatta la necessità di generare quelle nuove vite che sostituiranno le nostre nel ciclo dell’esistenza. E questa necessità è più fortemente vissuta e sentita nella donna, che la vita la genera nel proprio grembo. Ma di qui a definire la “donna fecondatrice”, beh, mi viene da pensare a certe ideologie che tendono a relegare la femminilità ad un ruolo al “servizio” dell’uomo. E questo senza nulla togliere al fatto che, al di là della capacità di generare e del sesso, non c’è cosa più bella ed entusiasmante e travolgente e sublime della femminilità, questa sì espressione emblematica della divinità che si esprime nella donna per parlare di “vita” laddove troppo spesso l’uomo parla di “morte”.

    1. Carissimo Amico mi dispiace molto che le mie parole ti abbiano confuso o che io non sia stata capace di esprimermi in modo tale che non ci fossero equivoci. Tu mi scrivi:” “Accettarci come donne fecondatrici, ricettacoli di vita e di morte allo stesso tempo, ci permette di riconciliarci con la nostra natura divina”.Ma stiamo scherzando?! Le femmine e i maschi sono innanzi tutto esseri umani, laddove l’ “essere umano” è una entità più ampia, “superiore” alla semplice distinzione relativa al sesso. Una donna che rifiuta la maternità, o un uomo che rinuncia ad essere padre sono forse delle sottospecie di esseri umani?”
      Assolutamente d’accordo con te che gli uomini e le donne appartengono tutti all’essere umano e tutti noi uomini e donne siamo una parte dell’universo abbiamo tutti noi uomini e donne una stella divina dentro di noi. Noi, ribadisco uomini e donne, apparteniamo tanto al regno animale quanto al regno divino. Premesso questo, non voglio dire che le donne sono superiori agli uomini e tanto meno che le donne che procreano sono superiori a quelle che non procreano. Devi partire dal presupposto, mio caro Amico, che erano miei pensieri nati sulla conversazione di una donna incinta preoccupata della sua gravidanza. Miei pensieri che viaggiavano nella mente ed io li seguivo e li ho semplicemente trasferiti in parole e per iscritto. Non ho dato delle definizioni di chi e’ superiore o inferiore o di chi e’ donna o uomo. E la mia conclusione che ti ha cosi colpito e la riporto qui : “Accettarci come donne fecondatrici, ricettacoli di vita e di morte allo stesso tempo, ci permette di riconciliarci con la nostra natura divina”. Significa semplicemente che la gravidanza puo’ essere uno dei tanti strumenti “mezzi” affinche’ una donna si riconnetta o si RICONCILII uso la particella RI-CONCILII con la sua natura divina. Per cui non ho detto che le donne non hanno la natura divina tutti l’abbiamo ma spesso ce ne dimentichiamo e spesso usiamo atteggiamenti e modi che ci riconducono al mondo animale mentre ci sono altri “strumenti” che ci permettono di RIconnetterci alla nostra natura divina. Inoltre riguardo alla tua affermazione: “Ma di qui a definire la “donna fecondatrice”, beh, mi viene da pensare a certe ideologie che tendono a relegare la femminilità ad un ruolo al “servizio” dell’uomo. ”
      No nei miei pensieri non c’era nulla di tutto questo nessuno e’ schiavo di nessuno e nessuno e’ padrone di nessuna. E’ sempre la donna che sceglie attraverso quel desiderio sessuale ancestrale di affrontare una gravidanza. Poi certo se parliamo di soprusi, violenze, atti sessuali incivili, bene li parliamo di un’altra storia. Le mie erano semplici elucubrazioni sollecitate dalla signora Angela preoccupata dalla sua gravidanza. Insomma tutti i miei pensieri erano legati a quella situazione. Grazie per la partecipazione e ti lascio una dolce carezza.

  4. Io penso che mettere al mondo un essere vivente, è il ruolo che la natura ha affidato ai due sessi sin dalle origini della vita; chiaramente ognuno ha il suo compito: quello della “femmina” è sicuramente il più importante. Sin da subito è lei che agisce, è lei che sceglie istintivamente il maschio migliore, affinché la prole sia sana e robusta…con buona pace di tutti i “Casanova” che girano per il pianeta. Ora essendo qualcosa che tutti gli esseri viventi affrontano e fanno nel corso delle varie fasi della vita…solo le filosofie religiose e non, fanno credere che l’uomo sia un essere particolare (ed è una gran balla) e che diano quindi origine ad un evento “straordinario” che invece è “normalità” in natura. Tutto è enfatizzato, probabilmente perché è dura ammettere che siamo un “prodotto a termine” con una precisa data di scadenza! E quando facciamo qualcosa che dai topi alle scimmie fanno normalmente noi presumendo di essere “prescelti”…ne “cantiamo con enfasi l’epopea”…

    1. Grazie carissimo Amico per questo commento che condivido in toto. Hai espresso in poche parole e con una esplicita chiarezza il processo di vita smascherando la favola mitica dell’uomo superiore o della donna superiore. In realta’ come ho gia’ scritto in un commento precedente anche la donna che porta avanti una gravidanza non e’ un essere superiore ma non fa altro che ubbidire alla sua natura. La gravidanza non e’ altro che uno strumento di Madre Natura affinche la specie prosegua. Anche lei non e’ quella donna coraggiosa nel voler mettere al mondo un figlio ma alla fine per “natura” lo deve diventare. Rimane il fatto che i nove mesi di gravidanza sono vissuti tra la vita e la morte.
      Grazie per la partecipazione e ti lascio una dolce carezza.

  5. Purtroppo ancora al giorno d’oggi, per molti, vuoi per convinzioni culturali, religiose e di mentalità maschilista, la Donna è vista come un “Oggetto Sessuale” e quindi anche il Sesso viene visto come uno sfogo e non come l’atto che chiude un cerchio composto da Sentimenti, Passioni e Complicità che si chiama fare “l’Amore”.
    Questo Atto porta poi alla Gioia più grande per una coppia e ancor di più per una Donna, il dare una Nuova Vita.
    La gravidanza portata avanti per 9 mesi, dove la Donna vede trasformarsi il suo corpo, sente crescere il frutto del suo Amore e alla fine con un gran dolore darà alla luce, per poi amarlo e proteggerlo con tutta sé stessa.
    Quindi Signori…..ecco a voi la Donna…..inchiniamoci…..

    1. Carissimo Amico grazie per il commento. E grazie per i complimenti rivolti a tutte le Donne. Eppure le mie riflessioni non erano rivolte a osannare la Donna ma vagando con i miei pensieri ho posto l’attenzione grazie alla signora Angela sull’essenza femminile ed in particolare nel suo ruolo di “genitrice”, ma senza per questo renderla superiore come essere umano. Mi sono soffermata a pensare le implicazioni di una gravidanza che persino io non ho vissuto nei termini che ho accennato. Io ho avuto due gravidanze senza problemi per fortuna e cosi le ho vissute come se fossi stata “normale” non stavo certo a preccuparmi di avere due cuori o due esseri in uno. Mi comportavo come sempre ho forse sentito il problema dopo il parto. La terribile stanchezza e in piu’ un “fagottino” da accudire. Beh li e’ stato faticoso!! Grazie per la partecipazione e ti lascio una dolce carezza.

  6. Ciao cara amica, posso affermare che, solo una donna può capire e comprendere cosa sia veramente la Maternità; quello che ne comporta psicologicamente e fisicamente dato che viene vissuta per 9 mesi, ogni donna l’ affronta in maniera diversa, in funzione del livello culturale dell’ambiente in cui vive, e della possibilità economica, ma è uguale per tutte, provare l’emozione di sentire un altro battito oltre al proprio e generare una vita. Secondo me è un’esperienza unica e miracolosa. L’argomento è vasto direi immenso, riguarda la nostra esistenza, che è stata da secoli sviscerata da filosofi e psicologi; Freud, Yung, etc, etc di ogni tempo ed epoca. I punti trattati sono molteplici, ma in particolare mi soffermo sull’affermazione fatta “le donne sono ricettacolo di vita e di morte” questo mi lascia amareggiato, la donna non è questo e proverò a spiegarmi; non in maniera lineare perché l’argomentazione richiederebbe molto spazio: in principio Dio creò l’Uomo per poi pentirsene

    1. Carissimo Amico grazie per il commento che condivido. Esattamente ogni donna vive la gravidanza a modo suo con le sue esperienze la sua sensibilita’ e il suo vissuto precedente. Ogni storia e’ a se e le mie elucubrazioni erano strettamente legate e sollecitate dalla signora Angela che stava vivendo una gravidanza difficile e il suo stato d’animo in qualche modo influenzava pure il feto. Ho partecipato al suo dialogo e sentivo la sua paura la sua disperazione se avvesse perso il bimbo e al tempo stesso il desiderio di portare a termire una gravidanza nei tempi giusti. Leggevo nei suoi occhi il terrore nel caso la placenta si fosse staccata con rischio di emorragia per lei e morte del bambino. Ecco allora le mie considerazioni sul fatto che spesso e per fortuna non in tutti i casi la gravidanza e’ un periodo a “rischio” per la madre e per il nascituro. Naturalmente le mie erano pensieri che andavano e venivano e non possono essere generalizzati. Ho solo concluso che affrontare una gravidanza e’ un riavvicinarsi della donna alla sua natura divina quella di mettere al mondo una nuova vita. Naturalmente la donna fa questo proprio per quell’ancestrale desiderio sessuale altrimenti se fosse in piena coscienza non credo che rischierebbe tanto. Ti ringrazio per la partecipazione e spero di ritrovarti ancora tra i miei commentatori. Ti lascio una dolce carezza.

  7. Che dire… Sono passaggi della vita,e senza questi nessuno di noi sarebbe qui a vivere questa vita…
    C’è chi questa vita la lascia per sopraggiunti limiti d’età,e chi da un concepimento inizia la sua…
    Sono le linee guida di tutti noi,e una donna porta il fardello più pesante,ma più amorevole,perché in sé sta nascendo quella creatura che porterà avanti questo aspetto ancestrale della vita,e così continuerà ad essere ,perché a questo mondo per poter credere nel futuro,c’è bisogno di nuove vite,nuove famiglie ,nuove emozioni,nuove nascite,e nessuno potrà fermare tutto ciò…
    La vita è quanto di bello abbiamo… Viviamola e lasciamo che il destino faccia il suo corso,attraverso ogni nascituro che arriverà…
    Un abbraccio e un sorriso per te
    Buona Pasqua
    Silente_Anima

    1. Carissimo Amico grazie per il bel commento. Mi ha colpito la tua frase “..perché a questo mondo per poter credere nel futuro,c’è bisogno di nuove vite,nuove famiglie ,nuove emozioni,nuove nascite…” Oh come hai ragione!! Questo mondo non esisterebbe se non ci fossero bebe’ e tanti bimbi che sono il nostro futuro che sono loro che porteranno avanti, almeno ci si augura, quei principi e valori che sono alla base della reciproca convivenza ed educazione. E se anche i genitori falliranno la vita continua e loro quei bimbi una volta adulti metteranno al mondo nuovi bimbi e la vita si perpetua. In questo mondo ci rendiamo conto quanto piccoli siamo e quanto e’ minuscolo lo sforzo di una madre gravida comparato all’immensita’ della vita. Quelle montagne ancora davanti a miei occhi me lo insegnano. Grazie per la partecipazione e ti lascio una carezza e ricambio un caro augurio di Buona Pasqua.

  8. Se siamo qui e siamo ancora a parlarne credo che sia dovuto a cio’ che siamo in fondo: animali! E’ vero siamo “animali” speciali che si sono evoluti, cha hanno imparato a comunicare, a trasformare il mondo in cui viviamo (non sempre in meglio), ad amare. L’attrattiva sessuale rappresenta una motivazione suprema che ci spinge a replicare noi stessi o meglio una parte di noi continuando a vivere in un altro essere umano. Il corpo della donna diventa cosi’ il tempio della vita ed il seme maschile il catalizzatore che ve ne da l’inizio. Certo la sessualita’ ed i ruoli che uomo e donna hanno al suo interno sono cambiati negli anni lasciando pero’ sempre al centro quella ” continuita’ di vita” per cui e’ stata creata e conservata. Dalla brutalita’ delle caverne alla sensualita’ di un rapporto “giocato” a volte anche con stimoli surrogati. Ognuno di noi vive questo momento di “unione” diversamente attribuendogli un significato, oltre a quello riproduttivo, che nasce da come si vive la sessualita’ spaziando dal tabu’ alla liberta’ estrema dell’atto. Sono tante le implicazioni che derivano da questo argomento ma non dobbiamo perdere mai di vista il senso che lega il sesso alla vita ed il suo modo di continuare nel tempo lasciando all’essenzialita’ del concepimento, della gravidanza e della nascita il cardine che sorregge l’umanita’!

    1. Grazie carissimo Amico per il tuo commento che approvo appieno. E’ un po come dici tu la storia della umanita’ che si regge sulla nascita di nuovi esseri umani. E spesso sento parlare di “transumanesimo” e mi mette paura. Se in fondo la gravidanza e’ un rischio e’ pur sempre una cosa naturale ed umana, ma cio’ di cui si sta parlando in termini di trasumanesimo va oltre il naturale diventa l’artificiale. Bellissima la frase “Il corpo della donna diventa cosi’ il tempio della vita ed il seme maschile il catalizzatore che ve ne da l’inizio.” Assolutamente vero e’ il seme maschile che fa della donna un tempio senza nessuna superiorita’ ma solo nella piu’ totale condivisione di due corpi e di due anime. Grazie per la partecipazione e ti lascio una dolce carezza.

  9. Vita, attimo ferale, battito di ciglia.
    Sarà un maschio oppur sarà una figlia
    Il gioco che perdere fe’ il senno:
    Impulso d’amore o forse fu l’inganno?
    Sorge la luna, sui figli della terra,
    Illumina i campi intrisi dalla guerra
    E nel pallor lunare la Signora,
    Falcia le vite partorite allora
    Quando nel culmine massimo dolore
    Il vagito firmò l’impulso dell’amore.

    1. Carissimo Amico sempre affascinata dal tuo modo di commentare ma sopratutto nel “raccontare” la verita’ tra le rime e con un pizzico di ironia e malinconia. Hai messo in luce un aspetto reale di quanti bimbi alla fine muoiono per tante ragioni per mancanza di cibo di affetto a causa di malattie o per ragioni politiche e “finanziarie”. Se da un lato e’ un grande evento la nascita di un bambino c’e’ poi da pensare a quanto dovra’ penare quel bambino per “adattarsi” a vivere su questo pianeta. A tal proposito mi sovviene un romanzo di Oriana Fallaci “Un bambino mai nato”. E’ la storia di una donna incinta che vede tanta violenza corruzione nel mondo che la circonda a tal punto da influenzare il suo nascituro che al momento del parto lui piccolo bimbo decide di morire piuttosto che affrontare un mondo come la madre glielo ha descritto. Grazie per la partecipazione e ti lascio una dolce carezza.

  10. Le tue riflessione questa volta tocca diversi argomenti, alcuni più legati alla tua femminilità ed altri di carattere più generale. Sul rapporto tra femminile e maternità, da uomo, ovviamente posso intervenire poco o nulla. Posso dire che mi fa interrogare l’affermazione che “la maternità è l’unica vera ragione profonda per la quale lei è su questo pianeta”. Questo avrebbe come conseguenza che la donna che non è madre, quasi quasi non ha senso di esistere. Forse dovremmo ripensare bene a questo concetto.
    Posso però ragionare meglio sul concetto di sessualità, sui motivi per cui è stata sempre un bersaglio preferenziale delle varie forme di religiosità e sul significato che può avere in un rapporto.
    Non sono un antropologo ma credo che le varie forme di religiosità abbiamo “contestato”, in un certo senso, alla sessualità, il fatto di essere una via alternativa all’estasi. La sessualità è un modo diretto e non mediato di raggiungere uno stato di estasi. Chi vuole frapporsi come intermediario tra l’uomo e la divinità, ha sempre voluto limitare questo rapporto diretto che unisce gli uomini e le donne con qualcosa di magico, direi divino. Ma questo mi porta a riflettere sul legame tra sessualità e procreazione. Io credo che la sessualità sia un modo, appunto, per raggiungere un’estasi psicofisica che non deve essere, per forza, vista in funzione riproduttiva. La sessualità ha cioè un suo valore intrinseco, oltre a quello procreativo. È un dono reciproco di qualcosa di magico, di momenti magici e irripetibili che hanno un loro valore indipendentemente a tutto. Non c’è nulla di più bello che condividere la propria sessualità con un’altra persona, lasciare cioè che sia contemporaneamente soggetto donatore e oggetto ricevente del nostro piacere. Qualcosa che va oltre il limite fisico e rende meravigliosamente unite due persone.

    1. Carissimo Amico grazie per le tue considerazioni che mi spingono sempre a riflettere. E per questo che mi soffermo sulla tua affermazione: “Posso dire che mi fa interrogare l’affermazione che “la maternità è l’unica vera ragione profonda per la quale lei è su questo pianeta”. Questo avrebbe come conseguenza che la donna che non è madre, quasi quasi non ha senso di esistere. Forse dovremmo ripensare bene a questo concetto.” Non volevo dire che la donna che non e’ madre non ha senso di esistere. La donna come essere umano ha sempre un senso di esistere ma quello a cui mi riferivo io era la donna come sua natura corporea. Considera che noi donne sin dall’eta’ di 13 anni dobbiamo relazionari mensilmente con il ciclo mestruale che dura quasi una vita. Ed io per ragione profonda intendevo proprio questo, questo essere donna con il ciclo ovulatorio come a ricordarci quale sia il nostro vero “ultimo” scopo di avere le ovaie e di avere il seno per allattare. Ecco cosa intendevo dire, nulla togliendo a tutte quelle donne che hanno scelto per loro volonta’ di non essere madri. Ma non avere figli o non metterne al mondo non sminuisce nessuna donna. Insomma il concetto di procreazione ci accompagna per tutta la vita nel bene e nel male nel senso che per vivere una vita sessuale serena dobbiamo pure preoccuparci di evitare l’ovulazione. Come vedi ecco cosa intendo un “fine ultimo”. La donna con il suo corpo e’ succube dei suoi stati d’animo delle oscillazioni ormonali che ogni mese ogni 15 giorni ci preparano ad una ipotetica gravidanza. Questo e’ anche “donna” e tutte le donne lo sanno. Poi ci sono scelte e scelte ma la donna deve convivere con il suo corpo predisposto alla procreazione. Spero di aver chiarito il concetto e di aver evitato ogni fraintendimento a sfavore di coloro che non sono madri. Per la sessualita’ e’ tutto un altro discorso e condivido il tuo pensiero. Grazie sempre per la partecipazione e ti lascio una carezza.

  11. È la forza della vita, l’istinto ancestrale della sopravvivenza che ognuno di noi possiede e che va mescolarsi con i nostri sentimenti sublimando il rapporto sessuale in una fusione di due corpi e due anime. Tutti noi siamo stati generati non soltanto da un rapporto sessuale, ma da un atto d’amore rivolto a noi , da quel desiderio, da quel sogno di due persone che ci hanno amati già prima di farci venire al mondo. E nel concepimento, nella procreazione, non c’è dubbio che il ruolo più bello e importante viene ricoperto dalla donna in quanto privilegiata di portare in grembo per nove mesi il frutto dell’amore. Che dire poi della donna in gravidanza, è di una bellezza assoluta, il suo corpo subisce una trasformazione, mentre il viso diventa ancora più bello e luminoso, è come se lei scoprisse il vero scopo della sua vita e si compiacesse di se stessa per questa nuova dimensione che la porterà a diventare procreatrice di nuova vita nonché di diventare mamma e sarà sempre pronta a dare la sua stessa vita per il bene di quella sua piccola creatura. Ed io penso che tutto il mistero della vita e dell’universo intero sia incentrato qui, custodito dalla donna senza la quale niente esisterebbe più…

    Auguri di una buona Pasqua di pace e serenità a te e ai tuoi cari. Un abbraccio e un bacio, Ernesto.

    1. Carissimo Amico grazie infinite per questo bel commento che condivido appieno. Parole belle e molto dolci nei riguardi della donna dell’uomo della procreazione e dell’amore. Il frutto dell’amore che si realizza nella nascita di una nuova vita ed e’ davvero per me un mistero affascinante e rimarra’ sempre un mistero come si possa formare un nascituro da poche cellule che si sviluppano e progrediscono dentro ad un corpo che diventa due corpi. E’ il mistero della vita che va amato rispettato salvaguardato e protetto. Ricambio gli auguri e ti ringrazio per l’assidua partecipazione e ti lascio una carezza.

  12. Commento lasciatomi da anima_on_line in quanto aveva difficolta’ a postarlo nel mio blog. A volte Libero non funziona come dovrebbe!!!

    “Ciao, hai messo in campo molti temi che per tutta la vita ci hanno e mi hanno in qualche modo condizionato. Ma sono, alla fine, giunto alla conclusione che il sesso nel pensiero religioso è stato dalla Chiesa bandito quale fonte di appagamento e naturalezza, veicolandolo quale modo unicamente votato alla creazione. Per questo siamo cresciuti nella repressione sessuale nell’infanzia e nella gioventù, direi a causa dei dogmi imposti dalla Chiesa, in quanto il bollo del matrimonio rende valido un rapporto, ma per carità solo per procreare, non certo per soddisfare un piacere nella reciproca intesa a completamento di un sentimento.
    In secondo luogo, il forte bisogno di femminile di essere madre è innato, tanto che il piacere femminile si estrinseca attraverso il sesso con una componente di procreazione, quale atto d’amore, ma questo vale anche per gli uomini che amano la propria donna e viceversa, cosicché quella forza diviene condivisa e canalizzata, che va oltre il piacere. Ma senza la procreazione, resta, per me comunque insostituibile quel piacere nel sesso che ritengo completi un rapporto, essendomi ormai da tempo affrancato ai dettami cattolici-religiosi della Chiesa.
    Buona Pasqua.”

    1. Carissimo Amico, grazie per le tue riflessioni che condivido appieno. Una cosa e’ il sesso e una cosa e’ la procreazione. Ma vanno tenute distinte e sono due cose in qualche modo diverse. Il bisogno sessuale e’ innato in tutti gli esseri umani quel magnetismo che ci porta l’uno verso l’altra nel desiderio di avere un contatto profondo. La decisione di mettere al mondo un figlio e’ tutta un’altra storia. Richiede impegno responsabilita’ per la vita. Un figlio non si puo’ fare per egoismo o per piacere. Un figlio si deve fare per amore per amarlo per tutta la vita. Il piacere sessuale e’ vitale quasi non se ne puo’ fare a meno! Mentre si puo’ rinunciare benissimo ad essere madri. Grazie per la partecipazione ti lascio una carezza.

  13. La maternità è femminile.
    Questo mi porta alla conclusione che l’uomo, può solo ipotizzare, filoseggiare l’idea stessa, astrattizzando poeticamente la creazione della vita.
    Partecipa al piacere che la natura gli ha concesso, privandolo e privandosi coscientamente d’ogni conseguenza.
    La creazione non è però piacere, quell’atto iniziale è la porta che si apre al fertile campo, non la vita che concede se stessa.
    La creazione attende è prende vita da un atto di dolore. E questo l’uomo non potrà mai comprerlo, né descriverlo, perché è nella comune concezione, far coincidere il piacere sessuale alla nascita della vita.
    La vita muove il suo primo passo nell’istante seguente che il piacere cessa, da quel momento la donna è sola.

    1. Grazie carissimo Amico per il bel commento. Sono anche io convinta che la creazione di una vita nuova sia anche un atto di dolore eppure credimi il desiderio di una madre di vedere negli occhi la propria creatura annulla o rende sopportabile tutto il dolore. Poi oggi le donne sono fortunatamente ben seguite da ginecologi ostetrici ed infermieri che aiutano a sopportare e gestire il dolore nel migliore dei modi. A livello psicologico i corsi di preparazione al parto sono un grande contributo nel vivere quel momento che prima o poi per natura arriva. Questi corsi preparano anche la donna ad accettare il processo del parto come un evento naturale. Il problema era per le generazioni passate dove spesso si rischiava la vita e spesso veniva chiesto al padre se preferiva salvare il figlio o la madre. Ti ringrazio per la partecipazione e spero di ritrovarti ancora tra i miei commentatori. Ti lascio una carezza.

Lascia un commento