Incontro…con Emma!

IMG_20240403_140254

Era una giornata nuvolosa e non avevo voglia di sgusciare dal letto. Era una di quelle giornate che non si ha voglia di fare nulla.

Eppure dentro di me mi dissi : “su coraggio alzati, vestiti ed esci!”

Intrapresi,  lungo un bosco, un sentiero piuttosto stretto, ma asfaltato ed attraversato solo da pedoni e biciclette.

Tutto intorno a me era un silenzio  avvolto da un manto di nuvole che rendeva il cielo bianco, un silenzio interrotto raramente dal cinquettio di qualche uccellino.

Mentre camminavo lentamente insieme ai miei pensieri notai che la stradina era ostacolata da sassi di varia dimensione tant’è che le biciclette che mi sfrecciavano accanto facevano la gincana per evitare quei sassi.

Io cercavo, mentre camminavo, di spostarli sul lato esterno della stradina per evitare piccoli incidenti.

Ad un tratto vidi arrivare la postina Emma che con un grande sorriso mi salutó. La sua bicicletta era elettrica anche perché portava due grande scatole una davanti ed una dietro piene di posta da distribuire.

Anche la sua bicicletta che andava veloce incontrò un grande sasso e parte della posta si rovesciò a terra.

L’aiutai a raccogliere il tutto e lei, grata del mio intervento, mi ricompensò con un sorriso pieno, bello, che rispecchiava tutto il suo viso dando risalto ai suoi occhi neri.

Spontaneamente le dissi che quel suo sorriso mi aveva regalato tanta energia positiva, ed aveva dato calore alla mia  giornata anonima.

Lei fu sorpresa dalla mio modo di esternare le emozioni e mi disse che sarebbe stato bello se tutte le persone fossero state in grado di esprimere emozioni. La vita sarebbe stata più umana.

Lei purtroppo raccontò che aveva perso questa capacità sin da bambina perché le avevano insegnato che rivelare  le emozioni l’avrebbe resa una donna fragile.

Poi guardò l’orologio e scappò di corsa lasciandomi ancora un bel sorriso.

Mentre continuavo il mio percorso portandomi con me il suo sorriso mi chiedevo : sono forse io una donna fragile?

frasi-per-la-forza-delle-donne

Incontro…con Emma!ultima modifica: 2024-04-03T15:05:47+02:00da acquasalata111

35 pensieri riguardo “Incontro…con Emma!”

  1. Le radici della differenziazione fra uomo e donna si perdono nella notte dei tempi e hanno motivi antropologici spiegabili con la natura dell’uomo, le asperità dell’ambiente e i modesti strumenti di difesa.
    Procacciarsi il cibo è un’attività che richiede forza e l’esporsi alla natura, non ancora amica, richiede doti non assimilabili ad ambedue i sessi. E ’necessaria, forza, prestanza fisica e l’allenamento alla fatica.
    Caratteristiche che favoriscono la naturale predisposizione dell’uomo. La donna può, invece, badare alla casa, cucinare i cibi che l’uomo si procaccia fuori, accudire ai bambini.
    Il tempo, le abitudini e le generazioni determinano perimetri di competenza e responsabilità che assumono i contenuti di modelli che iniziano lentamente a standardizzarsi.
    Anzi, per alcune popolazioni diventano solchi invalicabili che definiscono più i confini che le competenze fra i due ruoli.
    La globalizzazione ha portato sullo scenario universale questioni che non possono più essere risolte solo al maschile, ma devono essere comprese, gestite e risolte unendo le diverse culture e sensibilità.
    L’era della necessità della forza fisica è stata già da tempo consegnata alla storia, non ha più senso la strenua difesa di un potere che ormai, di fatto, l’uomo non ha più.
    E’ finito il tempo in cui la donna è costretta ad abdicare alla sua femminilità per inseguire o per tentare di raggiungere l’uomo in un punto ideale posto chissà dove.
    L’uomo si distingue per la razionalità che “non appartiene a tutti”, la donna ha il dono dell’intuito che le permette una sensibilità molto speciale, che le permette di percepire i problemi e saperli affrontare con impegno ed energia.
    Maria Montessori, Grazia Deledda, Rita Levi Montalcini, Nilde Iotti, Alda Merini, in campi molto diversi hanno saputo rappresentare le caratteristiche tipiche della donna.
    Il concetto di fragilità è uno stereotipo del passato, ormai ampiamente superato, che ritengo quasi “offensivo” per la donna d’oggi.
    Stiamo vivendo tempi difficili, dove sono tornati a soffiare “venti di guerra”, mentre è sempre più evidente la REGRESSIONE CULTURALE della società, della politica sempre più incapace e un mondo sempre più avido.
    E’ ancora la mediazione della donna che riesce a sostenere il senso di comunità che ha perso ormai tutti i valori. E’ ancora un riferimento credibile al quale affidarsi per non essere trascinati in un baratro che l’uomo sta creando per se stesso, ma che trascinerà con sè anche altri.
    Allora ridiamo la giusta identità a chi ha sempre saputo soffrire in silenzio e forse qualche lacrima sarà ancora il segno che non bisogna dimenticare per portare soccorso per chi ha bisogno.
    Ma questa non è fragilità ma il segno evidente che l’uomo ha deteriorato il mondo perdendo i valori che erano il fondamento della società civile e il riconoscimento di due entità necessarie per il lungo cammino della storia e dell’umanità.

    1. Carissimo Diego il tuo commento è davvero interessante.: una analisi dettagliata della storia dei due generi umani maschio e femmina complementari. Non che rimpiango il passato ma vederla con i miei occhi inesperti mi sembravano molto più equilibrati i rapporti tra i due sessi che si erano stabiliti tanto tempo fa per necessità. Oggi il progresso ha portato a ruoli intercambiabili che da un lato è utile ma dall’altro ha confuso un po’ i ruoli. Inoltre i condizionamenti sociali non hanno fatto altro che dissociare i due generi e creare loro maggiori problemi esistenziali. Io continuo a credere che dentro ogni essere umano ci sia lo yin e lo yang cioè tutte e due le componenti di azione ed accettazione, volontà e contenimento. Siamo fragili quando lo yin predomina e siamo forti quando lo yang si manifesta indistintamente se siamo donne o uomini. Grazie Diego per le emozioni che sai rivelare anche quando tratti un tema generico. La tua passione e vitalità si percepiscono. Grazie un abbraccio.

  2. La fragilità è, a mio opinabile, giudizio: asessuata. Essa, così come il ruolo che spesso è associato ad un sesso ( se vogliamo essere più corretti: genere) o all’altro, è trasversale e coinvolge tutti, nessuno escluso allo stesso modo. Quello che cambia in realtà è la capacità di esporre la fragilità VS la società o le persone a noi vicine con cui entriamo in contatto. Spesso si confonde fragilità e debolezza e quest’ultima, per stereotipo ed evoluzione, si attribuisce all’universo femminile. Conosco donne che sono delle rocce ed uomini che piangono per i motivi più insulsi e disdicevoli. Nascondere le fragilità è di per sé un meccanismo di protezione che nasce per evitare di essere travolti da un mondo che non lascia troppo spazio a l’essere se stessi. Così non ci “esponiamo” davvero ma proiettiamo di noi un’immagine artefatta che spesso coincide con gli stereotipi o è il frutto di un’educazione non proprio basata sull’autostima e sull’incoraggiamento. Se poi pensiamo alla forza delle donne (e.g. partorire, crescere i figli, etc.) e alla loro resilienza forse qualche pensiero diverso sull’essere fragile viene in mente anche ai “maschi” più conservatori. La debolezza è solo un punto di vista dal quale chi ritiene di essere forte guarda un avversario che sa’, in cor suo, di non poter sconfiggere. Una mera bugia raccontata per poi scoprire l’amara verità della sconfitta!

    1. Carissimo Amico è stato un piacere leggere il tuo commento. E due sono i punti che ho trovato davvero interessanti. Il primo la fragilità si può esprimere in modi diversi e questo è un aspetto che desidero approfondire per me stessa. Secondo ” Nascondere le fragilità è di per sé un meccanismo di protezione che nasce per evitare di essere travolti da un mondo che non lascia troppo spazio a l’essere se stessi. ,”
      Non poter essere noi stessi in questo modo. Mi chiedo potremmo mai esserlo?
      Per il resto condivido la tua idea di fragilità “asessuata”. Ti ringrazio per la partecipazione e per le belle emozioni che mi trasmetti quando stimoli le mie riflessioni personali. Un abbraccio.

  3. Carissima, siamo immersi in una società che ci chiede di rispondere a dei cliché predefiniti: se sei uomo devi essere cosi e se sei donna cosa. Non sono antropologo e non voglio inoltrarmi in un discorso complesso ma è come se dovessimo rispondere a dei modi di essere per essere accettati. I sentimenti, da sempre caratteristica attribuita alle donne, sono segni di “debolezza” e il non provarli/esprimerli è segno di forza, quindi tipica degli uomini. Ma perché gli uomini dovrebbero essere tutti uguali, cosi come le donne? e poi perche provare sentimenti ed esprimerli deve essere un segno di debolezza? Debole è chi non affronta i propri sentimenti, uomo o donna che sia: chi non li esterna si perde una gran parte del bello della propria vita. Questo vuol dire esporsi? siamo comunque sempre esposti e poi, se qualcuno pensa di approfittarsi dei nostri sentimenti, non merita il nostro interesse. Viviamo, donne o uomini o qualunque altra cosa ci sentiamo, facciamo uscire i sentimenti, quelli postivi, perchè sono ciò che migliora il mondo: ogni passo positivo che faremo per il mondo sarà un passo verso la nostra realizzazione interiore

    1. Carissimo Amico il tuo commento è ricco di osservazioni interessanti come le stesse domande che poni. Dobbiamo sempre porci domande per andare oltre. Mi soffermo sulle tue osservazioni che mi hanno colpito: “una società che ci chiede di rispondere a dei cliché predefiniti” Esattamente nei quali dovremmo entrare per non sentirci fuori dal gregge. Ma è davvero quello che vogliamo?? Essere una pecora del gregge o un pesce controcorrente?
      Poi trovo questa considerazione molto interessante “Questo vuol dire esporsi? siamo comunque sempre esposti e poi, se qualcuno pensa di approfittarsi dei nostri sentimenti, non merita il nostro interesse. ”
      Sono d’accordo con e te e mi piace che tu l’abbia messa in luce. Ti ringrazio per aver preso parte al confronto sempre costruttivo e per le emozioni di incoraggiamento “: ogni passo positivo che faremo per il mondo sarà un passo verso la nostra realizzazione interiore” che mi hai regalato. Un abbraccio.

  4. Ciao cara Chiara, proverò a scrivere un mio pensiero partendo dalla tua chiosa finale,dove scrivi “sono forse io una donna fragile?.”
    Ho letto attentamente quanto sai scrivere molto bene e vorrei fare una breve riflessione , sai, sto seguendo dei corsi all’Uni3 della mia città, tutti molto interessanti e ieri c’è stato l’ultimo del ciclo di psicologia . L’insegnante ci parlava proprio delle emozioni perchè i russi in generale, sono probabilmente stati abituati al regime autoritario e molto insensibile ,soprattutto del Cuore e si parlava di Putin ,del quale ci ha detto che lui non ne ha di emozioni , ne ho preso degli appunti , ma quello che mi è rimasto più impresso è stata la risposta di una nostra collega , la quale ha raccontato che sua cognata è russa e ci spiegava che lei ama questo dittatore , lei e’ d’accordo su questa guerra , ma non l’ha definita tale , ma un’operazione speciale in Ucraina e ci raccontava che a noi sembrerà molto strano , ma lei è cresciuta con freddezza e non sa cosa siano le emozioni . Ci ha ancora , raccontato che è stata molto sintetica e breve nel dialogo ,quasi a non volerne parlare ,quindi ha dovuto interrompere il discorso , quando ha notato che la cognata aveva troncato malamente il dialogo.
    Le emozioni quando si esternano , sanno donare un’immensa gioia e gratificazione ,non sei una donna fragile, sei Umana!

    Scusa la lunghezza ,spero di non essere andata fuori dal seminato, ottimo post .
    Buona giornata un abbraccio

    Rosy

    1. Carissima Rosy non sai l’emozione che mi hai dato nel leggere una tua esperienza di vita. È così bello poter scambiarci le esperienze di vita e poi si imparano tante cose. Non sei uscita “fuori tema” ti sorrido non siamo a scuola e nessuno qui ci giudica ma siamo in un salotto virtuale per condividere opinioni ed emozioni. Fai bene a frequentare la Uni3 ti tieni aggiornata e soprattutto stai a contatto con altre persone o “studenti” che raccontano parte degli eventi della loro vita. Una piccola piccolissima raccomandazione non prendere tutto ciò che ti insegnano per verità. Nessuno ha una verità nelle mani tutti abbiamo solo delle impressioni delle opinioni per cui filtra sempre tutto con la tua mente, discerni tutto come attraverso un “passino”, indaga, approfondisci, non fermarti alle apparenze e conserva solo ciò che la tua mente e i tuoi sani valori ritengono sia giusto. Tutto questo oggi, nei tempi che stiamo vivendo, è più che mai necessario. Grazie per le emozioni che sai darmi. Un abbraccio con tanto affetto.

  5. Buongiorno …
    Siamo fragili perché siamo persone sensibili… E nella nostra sensibilità c’è quella parte che subisce senza poter combattere,o senza poter confrontare il nostro pensiero con chi ci fa sentire fragili o meglio,deboli. A volte vorremmo essere forti,ma il carattere che abbiamo,in certi frangenti non è così nostro amico,e ci richiudiamo nella nostra sensibilità,che ci rende fragili,ma non per questo non dobbiamo indietreggiare,ma provare a risalire in sella alla vita che viviamo,andando avanti fieri di ciò che siamo.
    Un abbraccio delicato come il sorriso per te.

    1. Carissimo Amico grazie per l’attenzione che hai dedicato al mio post. Trovo tra le tue parole elementi interessanti come la fragilità insita nell’ essere umano. Hai ragione essa è parte di noi ed ognuno di noi la esprime in modi diversi specie ed in occasione di situazioni drammatiche nelle quali dovrebbe subentrare la forza ed invece ci avvolge la fragilità. Ti ringrazio per il tuo stimolante contributo e per l’emozioni che mi regali suggerendomi di “non dobbiamo indietreggiare,ma provare a risalire in sella alla vita che viviamo,andando avanti fieri di ciò che siamo.” Un abbraccio.

    1. Carissimo Amico con le tue semplici parole che apprezzo molto esprimi una grande verità: la fragilità è un pregio. E condivido con te questa opinione perché se non ci fosse la fragilità a bilanciare la pretesa della forza non saremmo esseri umani ma esseri programmati e pilotati come ci vorrebbero oggi! Ti ringrazio per essere presente e per regalarmi l’emozione di una verità. Un abbraccio

  6. Le emozioni parlano di noi, al di là delle parole. Ma come ci sono persone avare di parole, anche le loro emozioni spesso sono imbrigliate in una notte impenetrabile. Ho avuto un’esperienza negativa, di recente, ed essa me lo ha confermato. Ho capito che bisogna diffidare di coloro che appaiono sempre controllati ed impenetrabili. Le brutte sorprese sono dietro l’angolo. Meglio una persona che sa esprimersi, oltre che con le parole, anche con l’espressione degli occhi e di tutto il corpo. Trovarsi davanti qualcuno di totalmente inespressivo, oltre a metterti a disagio, ti lascia addosso la sensazione spiacevole di non comprendere e non essere compresa. In tutto ciò il genere sessuale non c’entra. Un saluto

    1. Carissima mi ha fatto molto piacere ritrovarti ed ascoltare una tua esperienza diretta perché vedi io credo che si impara di più dalle esperienze proprie ed altrui piuttosto che dai libri. L esperienza è vita vissuta i libri invece a volte sono storie inventate, situazioni ipotizzate o addirittura ipotetiche se non persino teoriche. Per cui mi hai dato una grande emozione nel raccontare una tua esperienza di vita reale. Sono d’accordo con te le persone imperscrutabili possono ingannare ma per mia esperienza personale persino le persone affabili educate di una diplomazia da buonismo sono ancora più ipocrite e da tenere a distanza. Non è facile districarsi nel folto groviglio della vita. Grazie per la partecipazione e per l emozione di aver scambiato con me una piccolissima parte di te. Un abbraccio.

  7. Commento di anima_on_line che non riusciva a caricarlo e me lo ha mandato via messaggio:

    “Ciao, oramai gli stereotipi credo che siano superati nei ruoli tra rapporto uomo-donna, poi perché nascondere le emozioni, forti o fragili…la fragilità determina forza e coraggio e induce anche gli altri a “combattere” per qualcosa, perché mascherarla se è un pregio, si può essere forti e inconcludenti, ed essere fragili e attrattivi …”

    1. Carissimo Amico purtroppo molti dei miei commentatori si lamentano della difficoltà di poter commentare qui sul blog.
      Mi ha fatto piacere il tuo sforzo di mandarmelo anche per messaggeria e ti ringrazio per questo riguardo.
      Condivido il tuo pensiero e grazie per l’emozione di condividere con me la “forza” della fragilità. Un abbraccio.

  8. Così mi scrive il profilo Fradelu2:

    “Mi dispiace… ho provato e riprovato … si blocca …
    Ti avevo scritto:

    “Le avevano insegnato che rivelare le emozioni l’avrebbe resa una donna fragile.”
    Un insegnamento che non valeva solo per le donne. Spesso, era la vita che insegnava a dissimulare le debolezze per apparire più forti. Oggi, poi, si fa sempre più ricorso alla forza per “dimenticare” le proprie debolezze, e questo senza distinzione di sesso. Ma non ci si accorge che così facendo si diventa sempre più deboli; un mare di energia viene accumulata e scagliata gli uni contro gli altri nella pretesa di prevalere, ottenendo solo un cumulo di macerie a ricoprire una infinità di sorrisi che avrebbero potuto aprirsi verso i cieli azzurri della primavera. E diventa sempre più raro incontrare un sorriso. Meno male che almeno tu, hai deciso di nuovo di donare un sorriso a me ed a tutti quelli che ti leggono. Grazie!”

    1. Carissimo Amico mi dispiace di questo inconveniente ma dipende da Libero e quello che possiamo fare è cercare di pubblicare ugualmente in un altro modo i commenti. Ti ringrazio per i vari tentativi e sono felice di leggere il tuo commento. Ci sono due punti interessanti che sottolinei: 1) Ma non ci si accorge che così facendo si diventa sempre più deboli.
      Ecco hai ragione meno manifestiamo i nostri sentimenti e più ci indeboliamo e perdiamo la nostra umanità.
      2) una infinità di sorrisi che avrebbero potuto aprirsi verso i cieli azzurri della primavera.
      Ecco hai ragione mai e poi mai dovremmo rinunciare ad un sorriso da regalare a noi stessi e agli altri. Grazie per la tua presenza con la quale arricchisci le mie emozioni con la semplicità di un uomo vero! Un abbraccio.

  9. Carissima amica, credo che mostrare le nostre emozioni senza nasconderle sia segno di trasparenza e di sincerità. È una dote rara che appartiene alle persone dotate di una grande umanità. Basti pensare, e mi rivolgo a tutti, credenti e non credenti, come nel Vangelo di Giovanni, Gesù di Nazareth piange davanti all’amico morto. Lui, un uomo che la Sindone ci indica che doveva essere alto più di un metro e ottantacinque. Un’altezza record per quell’epoca. E allora?
    Allora, in un mondo in cui tutti fingono di essere ciò che non sono, trovare una persona vera è un grande dono.

    1. Carissima Daniela apprezzo molto e soprattutto condivido il tuo pensiero. Dovremmo tornare ad essere umani e con questo intendo dire che la nostra umanità è formata da emozioni vibrazioni sensazioni sorrisi e tanto altro che è davvero un peccato cercare di nasconderlo. Grazie per la partecipazione e ti auguro un bel 1 maggio!!!

  10. Quando, al mattino, esco da casa
    Indosso sempre la stessa cosa:
    La maschera triste dell’indifferenza
    Ove nascondere la mia coscienza.

    Fiumana di gente impassibile in volto
    Tutti in maschera, non è un torto,
    Sono le regole del viver comune
    Per difendersi dal pescecane

    Che sempre azzanna la benevolenza
    Di chi mostra la propria innocenza.
    Immagina tu se un povero illuso
    Può trovare amore in un postribolo chiuso…

    Ricordo un tempo lontano nel tempo il contadino zappava il suo campo
    i portoni di casa non avevano chiavi
    Gente povera ma con volti soavi

    Quando il prossimo faceva un saluto
    Anche se mai era un tuo conosciuto,
    Quando tristezza bagnava il viso mano gentile e un dolce sorriso

    Erano pronti ad asciugare il dolore
    A toglier le spine che ferivano il cuore.
    E senza vergogna piango silente
    Su quei ricordi, di quella gente ..

    1. Carissimo Amico il tuo commento è sempre così speciale in rima e tocca temi scottanti come la solitudine l indifferenza l egoismo di oggi mentre una volta nei campi e tra i campi si era più solidali più comprensivi più tolleranti. Grazie per la partecipazione un caro e tenero saluto

  11. Personalmente io non credo alle “maschere”… Magari in certe occasioni non far trasparire le proprie “emozioni”, anche se sbagliato, è indispensabile ma poi preferisco cercare di “vivere” senza…
    E’ qualcosa che mi riporta indietro nel tempo, a quando avevo capito che una persona cercava quello che, secondo lei, probabilmente non avrei mai potuto darle… E in quegli anni avevo maturato la consapevolezza di non voler fingere di essere chi non sono, tanto prima o poi – ed è soltanto questione di tempo – quella maschera è destinata a cadere e a farci vedere come siamo veramente. E allora se uno non ci accetta per quello che siamo meglio lasciarlo andare via subito per la sua strada.
    Di me in tanti mi hanno detto che sono come un libro aperto, che mi si legge in volto il mio stato d’animo di quel momento… Giusto o sbagliato che sia preferisco così…

    1. Sono d’accordo con te Paolo che è meglio essere sé stessi in fondo si fa meno fatica. Il punto sta che noi stessi dobbiamo accettarci per quello che siamo e non sempre quello che siamo può piacerci e così indossiamo maschere che alla fine ci rendono pure ridicoli o goffi.
      Grazie per la partecipazione un caro ed affettuoso saluto.

Lascia un commento