Il cardinale Burke insiste sulla santità personale e mette in guardia contro i vescovi ribelli che si conformano alla mentalità di questo mondo. La grande sfida che attende la Chiesa dei nostri tempi

Cardinal Burke | Shrine of Our Lady of Guadalupe

Il cardinale americano Raymond Burke – secondo quanto ha recentemente riportato il sito cattolico LifeSiteNews – ha messo in guardia contro i vescovi che desiderano che la Chiesa “cambi la sua dottrina, il suo Sacro Culto e la sua disciplina, per adattarsi alla cultura (di oggi, n. d. r.), sottolineando invece che la risposta all’attuale crisi attraversata dalla Chiesa consiste nel fatto che i cattolici prendano sul serio la conduzione di una vita di santità. 

Raymond Leo Burke è nato a Richland Center, in Wisconsin, il 30 giugno 1948.

Le dichiarazioni rilasciate dal cardinale Burke poco più di una settimana fa sono state pronunciate nel corso di un’omelia sulla festa di Nostra Signora di Guadalupe, tenuta proprio al Santuario di Nostra Signora di Guadalupe situato a La Crosse, in Wisconsin, fondato da Burke quando era vescovo di La Crosse. La festa appena trascorsa della Madonna di Guadalupe, definita Madre dell’America Latina, si è celebrata il 12 dicembre.

Raccontando i tempi difficili che la Chiesa in Messico dovette affrontare quando evangelizzò per la prima volta i nativi pagani che seguivano la pratica azteca del sacrificio umano, Burke ha ricordato che la Chiesa affrontò anche una grande sfida:

All’epoca delle apparizioni di Nostra Signora di Guadalupe, la Chiesa missionaria nell’attuale Messico stava affrontando sfide apparentemente impossibili: il violento conflitto tra i nativi americani e gli esploratori e i coloni spagnoli e la pratica diabolica dei sacrifici umani di massa da parte dei pagani.

Nostro Signore ha mandato la Madonna per mostrare la via dell’ordine e della pace nella nostra vita personale e nella società, cioè Gesù Cristo. Attraverso le sue apparizioni e la sua presenza costante sulla tilma miracolosa di San Juan Diego, Nostra Signora di Guadalupe ha mostrato al Vescovo e a tutta la Chiesa che la via per vincere il male e diffondere il bene è l’insegnamento della verità, la pratica della preghiera continua e l’offerta di tutto il nostro amore a Dio nel Sacro Culto, e la pratica della verità nell’amore.

Il cardinale Burke si è poi fermato sul tema dei tempi turbolenti che la Chiesa sta vivendo attualmente con la pratica diffusa dell’aborto, gli attacchi al matrimonio, il rifiuto dei comandamenti e la ribellione dei membri della Chiesa e della sua gerarchia.

Ha denunciato senza mezzi termini coloro che, tra i vescovi della Chiesa, vorrebbero cambiare ciò che è più essenziale per la sua costituzione divina: “la sua dottrina, il suo Culto Sacro e la sua disciplina”.

L’accettazione passiva della mentalità del mondo e il rifiuto di Dio si sono manifestati nelle richieste di cambiamento della Chiesa, che Burke ha condannato come l’abbandono di Cristo e l’apostasia della fede.

L’illusoria inclusività richiesta da tali vescovi, ha detto, mal si concilia con l’insistenza di Cristo nel Vangelo sul fatto che gli indegni saranno scacciati dal suo banchetto di nozze.

Il cardinale Burke ha dichiarato:

La Chiesa del nostro tempo si trova ad affrontare sfide simili, apparentemente impossibili. La vita umana stessa, il matrimonio e la famiglia e la pratica della fede sono tutti sotto costante attacco da parte di una cultura che rifiuta di riconoscere Dio e di sottomettersi in obbedienza ai suoi comandamenti. Molti oggi si ribellano violentemente a Dio che si rivela a noi attraverso la ragione e, in modo più pieno e perfetto, attraverso la fede cattolica. La ribellione ha sedotto anche i membri del Corpo mistico di Cristo, portandoli ad abbandonare Cristo e la sua Via, portandoli all’apostasia. Cosa dobbiamo fare noi? Cosa deve fare la Chiesa?

Alcuni, anche tra i vescovi, ci dicono che la Chiesa deve cambiare la sua dottrina, il suo culto e la sua disciplina per adattarsi alla cultura. Parlano di un necessario cambiamento di paradigma o di una via sinodale mal definita che dichiara che tutti sono benvenuti nella Chiesa senza chiarire la conversione a Cristo che è necessaria per essere membri del Suo Corpo Mistico.

Dimenticano che il re della parabola della festa di nozze, che aveva accolto tutti, “i buoni e i cattivi”, al banchetto di nozze per suo figlio, quando vide “un uomo che non aveva l’abito nuziale”, lo fece cacciare fuori dal banchetto. Nostro Signore conclude la parabola della festa di nozze con l’ammonimento: “Molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti”. Sì, Nostro Signore vuole che tutti noi partecipiamo al banchetto della grazia divina, ma non possiamo farlo se i nostri cuori, uniti al Cuore Immacolato di Maria, non riposano nel Suo Sacratissimo Cuore, se non ci lasciamo rivestire di Lui nella nostra vita quotidiana.

Citando la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II, Novo Millennio Ineunte, Burke ha insistito sul fatto che la vera risposta ai problemi che la Chiesa sta affrontando è l’accettazione del Deposito della Fede in tutta la sua ricchezza, il vivere la fede in una “buona e santa vita quotidiana” e la conoscenza, l’amore e l’imitazione di Gesù Cristo.

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Ha continuato il cardinale:

La via della Chiesa nella crisi di oggi è la stessa di sempre. L’insegnamento del Deposito della Fede e di tutte le ricchezze della Fede cattolica, la preghiera quotidiana e l’adorazione di Dio “in spirito e verità” e una vita quotidiana buona e santa. Di fronte alla grande sfida del nostro tempo, Papa Giovanni Paolo II ci ha avvertito che non salveremo noi stessi e il nostro mondo scoprendo “qualche formula magica” o “inventando un nuovo programma”. In termini inequivocabili, ha dichiarato: “No, non saremo salvati da una formula, ma da una Persona e dalla certezza che Egli ci ha dato: Io sono con voi.”

Ci ha ricordato che il programma con cui dobbiamo affrontare efficacemente le grandi sfide spirituali del nostro tempo è, alla fine, Gesù Cristo vivo per noi nella Chiesa. Ha spiegato:

“Il programma esiste già: è il piano che si trova nel Vangelo e nella Tradizione vivente, è lo stesso di sempre. In definitiva, ha il suo centro in Cristo stesso, che va conosciuto, amato e imitato, affinché in Lui si viva la vita della Trinità e con Lui si trasformi la storia fino al suo compimento nella Gerusalemme celeste. Questo è un programma che non cambia con il mutare dei tempi e delle culture, anche se tiene conto del tempo e della cultura ai fini di un vero dialogo e di una comunicazione efficace”.

In breve, il programma che conduce alla libertà e alla felicità è, per ciascuno di noi, la santità di vita, in accordo con il nostro stato di vita e con i doni particolari di cui Dio ci ha dotato. Papa San Giovanni Paolo II, infatti, vedeva l’intero piano pastorale della Chiesa nella santità di vita in Cristo.

È alla santità della vita in Cristo che ci attira Nostra Signora di Guadalupe. Lasciando l’ordinarietà della nostra vita quotidiana per venire in pellegrinaggio al suo luogo santo, Ella ci manifesta la straordinarietà della nostra vita quotidiana in Cristo.

 

Qualche breve considerazione

Aggiungerei alcune brevi considerazioni alle parole ispirate dalla Sacra Scrittura e fedeli all’immutabile Tradizione della Chiesa che animano profondamente il cardinale Raymond Burke.

Ricordo come Burke, per le sue posizioni contrarie alla ormai radicata apostasia che sta coinvolgendo tutti gli alti vertici della Chiesa Cattolica, abbia subito attacchi e persecuzioni, l’ultimo lo sfratto dal suo appartamento privato in Vaticano e la privazione del suo stipendio.

Bergoglio ha inviato un messaggio molto chiaro ai vescovi di tutto il mondo: sostenere l’agenda progressista di Francesco per rivoluzionare la Chiesa Cattolica oppure venire ufficialmente cancellati.

Senza contare la continua gogna mediatica che i media mainstream e i vari giornali cosiddetti “cattolici” hanno da tempo riservato al cardinale Burke, diffamandolo, a causa del suo insegnamento cattolico che spesso si rivela in contrasto con le dichiarazioni di Francesco. Recentemente, Burke ha continuato la sua critica al progetto pluriennale di Bergoglio, il Sinodo sulla sinodalità, scrivendo una prefazione a un libro evidenziante i pericoli del sinodo stesso. 

Il cardinale Burke si è riferito al concetto di “sinodalità” come a un nuovo fronte per una “rivoluzione” che sta lavorando per alterare “radicalmente” la Chiesa Cattolica, in linea con una “ideologia contemporanea” che rifiuta gran parte dell’insegnamento della Chiesa.

Già nel novembre 2014, Bergoglio aveva rimosso il cardinale dalla sua carica di prefetto della Segnatura Apostolica, una mossa largamente vista come una punizione per le sue critiche ad elementi del pontificato di Francesco.

E’ da sottolineare anche la fedeltà spirituale dimostrata ancora una volta alla dottrina dei pontefici Giovanni Paolo II e Benedetto XVI: in molteplici occasioni infatti il cardinale Burke ha ricordato le parole significative che papa Giovanni Paolo II pronunciò sui problemi e la confusione che già allora penetravano silenziosamente all’interno della Chiesa.

Come papa Wojtyla e l’allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale Joseph Ratzinger, futuro papa Benedetto XVI, stessero affrontando le sempre più crescenti bordate che arrivavano dall’interno della Chiesa stessa nel tentativo di conformarla alla “mentalità del mondo”.

Quella stessa mentalità mondana che l’apostolo Paolo esorta nella sua Lettera ai Romani a non seguire:

Non conformatevi alla mentalità di questo mondo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.

(Romani 12,2)

L’insistenza sugli insegnamenti di papa Giovanni Paolo II potrebbe risultare però assai poco gradita a quei cattolici, cosiddetti “tradizionalisti”, che rifiutano in toto il Concilio Vaticano II e bollano a priori come “falsi” o “non credibili” e appartenenti alla massoneria tutti i pontefici nominati durante o dopo lo stesso Concilio.

Tradizionalisti cattolici che sono al tempo stesso disposti – senza minimamente batter ciglio – a riconoscere Jorge Mario Bergoglio come il pontefice regnante.

Si ignorano così le sempre più crescenti istanze giunte costantemente da canonici, giuristi e giornalisti sulla invalidità delle dimissioni di papa Benedetto XVI, il quale stilò nel 2013 una Declaratio sulla sua rinuncia piena di errori, pur conoscendo profondamente il latino e in possesso, come è noto fino all’ultimo, di tutte le sue facoltà mentali.

E le relative conseguenze di questo atto di riconoscimento della persona di Jorge Mario Bergoglio come pontefice regnante, ovvero l’ulteriore riconoscimento, che evidentemente ne consegue, della validità di tutte le nomine cardinalizie da lui fatte in questi ultimi anni, le quali nel caso di un nuovo conclave farebbero con molta probabilità pendere l’ago della bilancia verso un candidato di loro scelta.

Un’altra considerazione riguarda la similitudine che il cardinale Burke ha voluto sottolineare tra i tempi odierni e il tempo in cui la Chiesa dovette scontrarsi, durante un periodo caratterizzato da sanguinosi conflitti circa cinque secoli addietro, con le pratiche azteche che prevedevano sacrifici umani di massa.

Soltanto pochi giorni fa un militare americano, l’ex pilota della Marina degli Stati Uniti Michael Cassidy, è entrato nel Campidoglio dello Stato dell’Iowa dirigendosi fermamente verso una mostra allestita dal Tempio satanico dove si trovava una statua di Bafometto, un idolo demoniaco.

Quindi Cassidy ha decapitato la statua gettando la sua testa nella spazzatura. Poi si è consegnato volontariamente alla polizia, non prima di aver dichiarato a The Sentinel che si è sentito in dovere di agire, data la presenza al piano inferiore di un presepe regolarmente autorizzato.

Il mondo può dire ai cristiani di accettare con sottomissione la legittimazione di Satana, ma nessuno dei fondatori avrebbe considerato la sanzione governativa degli altari satanici all’interno degli edifici del Campidoglio come protetta dal Primo Emendamento, ha dichiarato Cassidy.

Negli ultimi decenni i valori anticristiani sono stati sempre più diffusi e i cristiani si sono comportati come la proverbiale rana nell’acqua bollente.

Il Tempio satanico ha fatto causa a Cassidy per la distruzione del loro idolo, dopo che si era consegnato alla polizia: la sua raccolta fondi per la difesa legale ha già superato i 57.000 dollari, in data 16 dicembre 2023. Nella tradizione della disobbedienza civile cristiana, l’ex ufficiale della Marina ha preso posizione in pieno giorno, si è arreso volontariamente alla polizia ed è disposto ad accettarne le conseguenze.

L’ex pilota della Marina statunitense ha aggiunto:

Il motivo per cui il Figlio di Dio è apparso sulla Terra è stato quello di distruggere le opere del diavolo. Le Scritture ci esortano a pensare e ad agire come Gesù Cristo.

Il Tempio satanico ha avuto l’esenzione fiscale dall’IRS nel 2019 insieme al riconoscimento formale del governo degli Stati Uniti come “luogo di culto”. Guidata da Lucien Greaves, la leadership satanista afferma di non credere assolutamente in nulla, utilizzando invece il satanismo per molestare i cristiani americani e utilizzare le protezioni della libertà religiosa per promuovere la propria agenda. Nel 2020, ad esempio, il Tempio satanico ha tentato di far riconoscere l’aborto come “sacramento” demoniaco ai sensi delle leggi sulla libertà religiosa; Greaves ha precedentemente dichiarato l’aborto un “rituale religioso” e ha messo in palio un “aborto gratuito”.

Non è difficile accorgersi allora come siano assolutamente reali ed evidenti le affinità con i riti di natura diabolica praticati dai nativi americani, che prevedevano il versamento di sangue umano durante sacrifici di massa. Ora ad essere sacrificati in massa sono anzitutto i bambini, persino quelli già nati, visto che l’uccisione di bambini è consentito in alcuni casi negli USA perfino dopo la nascita.

Ed è pura blasfemia riferire il termine “sacramento” all’aborto, alla mattanza di innocenti. Il termine proviene dal latino sacramentum, che significa consacrare, e fin dall’antichità i Padri della Chiesa, nel concetto stesso di sacramento indicavano l’unione del divino con l’umano, del visibile con l’invisibile. I sacramenti sono strumenti privilegiati attraverso i quali opera Dio stesso e la cui efficacia pertanto non dipende dalla fede o dalla santità del ministro. Essi si rivelano come l’irruzione del divino nell’umano, rappresentando lo strumento dove Cristo stesso agisce in modo indelebile prolungando nella storia la Sua azione salvifica.

Ma questa società, che ha perso ogni riferimento etico e religioso anzitutto a partire dalle autorità che la governano, acconsente al sacrilegio senza batter ciglio.

Così come è probabilmente falsa l’affermazione della leadership satanista di non credere in nulla: come ribadisce lo scrittore americano Jonathon Van Maren, “nel documentario del 2019 Hail Satan?, che è divenuto popolare in modo inquietante, i satanisti – alcuni dei quali insistono sul fatto che il loro culto è solo un tentativo di costringere il Cristianesimo fuori dalla piazza pubblica e di legalizzare l’aborto, celebrando al contempo lo spirito ribelle di Satana – si impegnano in rituali bizzarri, come quello di sbattere una testa di maiale mozzata su un enorme spuntone. Che Greaves e i suoi correligionari se ne rendano conto o meno, stanno giocando con forze oscure e potenti”.

La necessità della santità di vita nella fede in Gesù Cristo, di cui ha parlato il cardinale Burke, è ora assolutamente urgente. Come la preghiera.

Ma è un fatto che un vescovo come Raymond Burke, che ha mantenuto la fede, in tempi di apostasia generale e diffusa della gerarchia, manifesti una così grande devozione verso la Madre di Cristo.

Gli ultimi tempi infatti sono nel segno di Maria.

Il mistero della tilma su cui è impressa l’immagine di Nostra Signora di Guadalupe è rimasto intangibile lungo i secoli: possano davvero l’America e il mondo trovare la forza di riscattarsi dalla schiavitù nella quale sono sprofondati nell’incontro miracoloso con lo sguardo puro della Vergine indio, nelle cui pupille rimangono serbate ancora e per sempre le scene di un vescovo incredulo che ritrova la fede alla magnifica presenza della Madre di Dio.

 

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Il cardinale Burke insiste sulla santità personale e mette in guardia contro i vescovi ribelli che si conformano alla mentalità di questo mondo. La grande sfida che attende la Chiesa dei nostri tempiultima modifica: 2023-12-21T21:57:30+01:00da daniela.g0