Testimonianze cristiane: la vita normale è la vera felicità
Poi, vidi la parola del Signore che diceva: “Siccome le persone non riconoscono la sovranità e l’orchestrazione di Dio, affrontano sempre il destino con aria di sfida, con un’attitudine ribelle, e vogliono sempre rifiutare l’autorità e la sovranità di Dio e le cose che il fato ha in serbo, sperando invano di cambiare le circostanze esistenti e alterare il loro destino. Ma non possono riuscire; sono ostacolati ogni volta. Questa lotta, che ha luogo nel profondo dell’anima, è dolorosissima; il dolore è indimenticabile; e nel frattempo la propria vita va sprecata. Qual è la causa di tale dolore? È a causa della sovranità di Dio o perché una persona nasce sfortunata? Ovviamente niente di tutto questo. Alla fine, è per le direzioni che le persone prendono e per il modo in cui le persone scelgono di vivere le proprie vite”. “Ovunque ci si trovi, qualsiasi sia il proprio lavoro, i propri mezzi di sostentamento e la ricerca dei propri scopi, portano solo a dolori infiniti e sofferenze indicibili, tanto da non riuscire più a guardarsi indietro. Solo quando si accetta la sovranità di Dio, ci si sottomette alla Sua volontà e disposizione e si cerca la vita autentica, gradualmente ci si libera da tutti gli affanni e le sofferenze, e ci si scrolla di dosso tutto il vuoto della vita”. Da queste parole mi resi conto che tutte le pene che avevo sofferto erano causate dal mio voler perseguire il cosiddetto amore romantico. La visione sbagliata mi ha fatto sempre biasimare e dare la colpa a mio marito per così tanti anni. O paragonavo mio marito ai mariti delle altre o lo mettevo in contrasto con gli attori degli spettacoli televisivi, o era il mio sposo ideale. Ho pensato spesso che avesse molti difetti e che non potesse incontrare i miei desideri. Il risultato fu che la caparbietà, le ambizioni e i desideri mi resero cieca e quindi incapace di vedere i suoi meriti, che avevano guidato questi anni incredibili. Era davvero triste. Ora so che tutte le cose sono preordinate da Dio. Preferisco obbedire in pace e con gioia piuttosto che lottare con dolore. Perché solo Dio comanda il nostro destino, e soltanto Lui può allontanare tutta la tristezza, il vuoto e il dolore per vivere una vera vita felice.
Traduzione di Jenny Graziella Giacomelli