Il Signore è il mio buon pastore

Quattro modi per essere onesti


Quattro modi per essere onesti

Ho letto la parola del Signore Gesù nella Bibbia: “In verità io vi dico: Se non mutate e non diventate come i piccoli fanciulli, non entrerete punto nel regno de’ cieli” (Matteo 18:3) e mi sono reso conto che Dio ama chi è onesto. Egli spera che non abbiamo pretese, ma che diventiamo onesti come un bambino innocente e vivace, poiché solo chi è onesto può entrare nel Regno dei Cieli. E allora cosa dovremmo fare per essere persone oneste? Penso spesso a questo problema. Grazie alla guida del Signore, ho imparato come essere onesto e voglio dirlo anche a voi. 1. Sii onesto quando preghi È scritto nel Vangelo di Giovanni (4:23-24) che il Signore Gesù disse: “Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in ispirito e verità; poiché tali sono gli adoratori che il Padre richiede. Iddio è spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in ispirito e verità” (Giovanni 4:23-24). Questo brano delle Scritture mi fa capire che il primo passo per essere onesti è condividere con Dio i nostri pensieri più reconditi, la nostra reale condizione e le nostre vere difficoltà, invece che compiere azioni per vantarsi con gli altri o pronunciare parole belle ma contrarie alle nostre convinzioni per ingannare Dio. Così come leggiamo nel Vangelo di Luca (18:10-14), “Due uomini salirono al tempio per pregare; l’uno Fariseo, e l’altro pubblicano. Il Fariseo, stando in piè, pregava così dentro di sé: O Dio, ti ringrazio ch’io non sono come gli altri uomini, rapaci, ingiusti, adulteri; né pure come quel pubblicano. Io digiuno due volte la settimana; pago la decima su tutto quel che posseggo. Ma il pubblicano, stando da lungi, non ardiva neppure alzar gli occhi al cielo; ma si batteva il petto, dicendo: O Dio, sii placato verso me peccatore! Io vi dico che questi scese a casa sua giustificato, piuttosto che quell’altro” (Luca 18:10-14). Soffermandoci sulle preghiere del fariseo e del pubblicano, comprendiamo che la preghiera del pubblicano era estremamente semplice, dato che si era limitato a chiedere a Dio che avesse pietà di lui, peccatore. Aveva però confessato i propri peccati con cuore sincero e si era pentito di ciò che aveva fatto davanti a Dio. Al contrario, il fariseo aveva solo pregato con belle parole per vantarsi davanti a Dio e agli uomini. Non aveva realmente aperto il proprio cuore e non aveva detto a Dio le parole che vi albergavano. Per questo, anche se le sue preghiere erano belle, non aveva potuto ricevere l’approvazione di Dio. Il Signore Gesù denunciò pubblicamente i farisei, “essi che divorano le case delle vedove, e fanno per apparenza lunghe orazioni. Costoro riceveranno una maggiore condanna” (Marco 12:40). Nella nostra vita, dovremmo impegnarci a pronunciare di fronte a Dio le parole che abbiamo nel cuore, a dirGli la verità e ad accettare che ci osservi in ogni parola e in ogni azione quando Lo preghiamo. Solo in questo modo, possiamo incamminarci sulla strada per diventare persone oneste. 2. Di’ la verità e abbandona la menzogna Il Signore Gesù disse: “Ma sia il vostro parlare: Sì, sì; no, no; poiché il di più vien dal maligno” (Matteo 5:37). La Sua parola ci chiede di andare dritti al punto e di parlare in modo pratico e realistico, esprimendoci in modo preciso senza fare o dire niente in modo subdolo. Se non parliamo in modo onesto, facciamo il male. Pensando alla mia vita quotidiana, spesso dicevo molte cose imprecise per il mio interesse e il mio status. Ad esempio, a volte dovevo parlare contro la mia volontà per ottenere il favore degli altri; per paura che gli altri mi disprezzassero, nascondevo la verità e dicevo qualcosa che mi facesse sembrare migliore per lasciare una buona impressione. Quando il mio lavoro presentava imprecisioni o errori, sminuivo sempre il problema e lo banalizzavo al momento di rendere conto del mio operato. Questi problemi, comuni nella nostra vita quotidiana, devono essere risolti quando proviamo a essere persone oneste. Allora, cosa dovremmo fare per risolvere il problema della menzogna e dell’inganno? La prima cosa è essere molto esigenti con noi stessi e registrare ciò che abbiamo detto. Dobbiamo accettare il fatto che Dio esamini se ogni parola da noi detta corrisponde ai fatti o se c’è un insieme di verità e menzogna. Se vi è questa mescolanza, dovremmo pregare per ribellarci alle singole intenzioni sbagliate. Solo in questo modo, le nostre menzogne saranno sempre meno. 3. Non ingannare Dio facendo il tuo dovere in modo indolente Il Signore ci chiede: “Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua. Questo è il grande e il primo comandamento” (Matteo 22:37-38). La Sua parola ci dice che dovremmo amare Dio con tutto il nostro cuore, la nostra anima e la nostra mente. Quando compiamo il nostro dovere, non dovremmo mercanteggiare con Dio o ingannarLo con la nostra indolenza, bensì fare del nostro meglio e spenderci pienamente per Lui senza la falsificazione che viene dalle motivazioni, dagli obiettivi o dai vantaggi economici. Tuttavia, quando ho dovuto affrontare delle questioni che coinvolgevano il mio tornaconto personale e richiedevano che soffrissi e pagassi un prezzo, mi importava solo della mia carne e non ero in grado di compiere il mio dovere con tutto il mio cuore e con tutta la mia forza, ma volevo solo essere negligente e sbrigativo senza cercare alcun risultato, senza pensare se ciò avrebbe soddisfatto Dio. Ad esempio, quando mi prendevo cura dei nuovi fedeli, mi bastava che volessero partecipare agli incontri, e non mi importava che comprendessero la verità. A volte, i fratelli e le sorelle erano passivi e deboli, e io mi riunivo con loro ma non tenevo sotto controllo la loro situazione per aiutarli e sostenerli. Per risolvere il problema di lavorare frettolosamente, dovremmo pensare se abbiamo compiuto il nostro dovere in modo accettabile, se abbiamo lavorato con il cuore o se ci siamo impegnati al massimo. Dovremmo, inoltre, pregare di più Dio, e accettare il fatto che Lui ci osservi e che altri ci supervisionino. Fare tutto ciò per un po’ ci aiuterà a perdere meno tempo quando facciamo il nostro dovere. 4. Dona il tuo cuore a Dio Questo metodo di condotta è il più decisivo. Il Signore disse: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il cuor loro e lontano da me. Ma invano mi rendono il loro culto” (Matteo 15:8-9). Dio spera che Gli doniamo completamente il nostro cuore, invece di prestare solo le nostre labbra alla fede e al culto. Non importa se riceviamo benedizioni o patiamo sfortune, la nostra fede non muta mai. Infine, possiamo spenderci per Dio, sottomettendoci alla Sua sovranità e alle Sue decisioni senza opporvi motivazioni, condizioni o i nostri guadagni e le nostre perdite. Come Giobbe, che venne messo alla prova perdendo i suoi beni e i suoi figli, soffrendo il tormento della malattia, eppure mantenne sempre la propria integrità nonostante nessuno capisse, senza lamentarsi né fraintendere Dio, né perdere la propria fiducia in Lui. Inoltre, egli credette nella sovranità di Dio e si sottomise a Lui sinceramente. Un altro esempio: quando fu chiesto ad Abramo di dare il suo unico figlio Isacco come sacrificio, non Ne chiese il motivo e non si lamentò di Dio, ma Gli rese incondizionatamente il suo figlio preferito, nato quando lui aveva cento anni. Pietro venne crocifisso a testa in giù per Dio, e così via. Costoro sono gli onesti agli occhi di Dio, perché hanno donato a Lui il loro cuore. In confronto a loro, io non sono in grado di obbedire a Dio o venerarLo senza condizioni. Al contrario, voglio solo pagare il prezzo per le benedizioni di Dio in paradiso, e lavorare duramente in cambio della corona di rettitudine. Tutto questo significa ingannare Dio. Benché io creda in Dio, Dio non è nel mio cuore e io non sono in grado di darGli il mio cuore. Perciò, per essere persone oneste gradite agli occhi di Dio, è necessario darGli il nostro cuore. Dovremmo pregare Dio, fare affidamento su di Lui in tutte le cose, e agire in base alla Sua volontà. A prescindere da ciò che facciamo, non dovremmo tramare per noi stessi, ma sottometterci alla sovranità di Dio e alle Sue decisioni. Per essere persone oneste, dovremmo tradurre in pratica questi quattro aspetti: confessare a Dio le parole che abbiamo nel cuore; dire la verità quando siamo alle prese con qualcosa; prenderci la responsabilità di fare il nostro dovere, con serietà e attenzione; perseguire la volontà di Dio e sottometterci alla Sua sovranità e alle Sue decisioni, senza lamentarci di Lui se messi alla prova. Solo così, possiamo finalmente essere persone oneste amate da Dio. Fonte: Vangelo della vita eterna