Cassina de’ Pecchi è un comune della provincia di Milano. Il nuovo regolamento della polizia municipale, che verrà discusso il 30 aprile, ha scatenato una marea di polemiche perché all’articolo 23, quello che riguarda i “comportamenti contrari all’igiene, al decoro e al quieto vivere” si legge:
“In luogo pubblico è vietato contrarre ovvero concordare prestazioni sessuali oppure intrattenersi con soggetti che esercitano l’attività di meretricio su strada o che, per atteggiamento, ovvero per l’abbigliamento ovvero per le modalità comportamentali manifestino comunque l’intenzione di esercitare l’attività consistente in prestazioni sessuali”.
In parole povere non è solo vietata la prostituzione, ma bisogna anche evitare di vestirsi come una prostituta. Ok, ma come si veste una prostituta?
La sindaca leghista Elisa Balconi ha chiarito su Facebook che:
"Ogni donna come ogni uomo può circolare vestita/o come desidera sul nostro territorio: ciò che la legge vieta è il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione. A chi non sta bene, ovvero chi vuole sfruttare la prostituzione o favorirla in qualche modo, lo farà fuori da Cassina de’ Pecchi. Almeno finché io sarò sindaco”.
Quanto tempo passerà prima di abbracciare il fondamentalismo islamico?
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Se la cronaca delude e disorienta, si può tentare di dare ai fatti una dignità letteraria. Come ha fatto arienpassant del quale riporto integralmente il post:
Osservando meglio la foto presa in prestito da un altrove che come l’ermo colle mi è sempre caro, noto la sigaretta spenta e penso che anche un fotografo bravo può perdersi in un dettaglio nel metterla fra le dita della modella, poi – fra luci, postura, esposizione – dimenticarsi di accenderla per renderla ancora più vera.