Supremacy da museo

Martine Gutierrez, artista supereroe che combatte gli stereotipi

Martine Gutierrez, “donna trans non binaria” come da sua definizione, con questa foto campeggerà fino a marzo 2023 sulla facciata del Whitney Museum di New York. Un bel risultato per la modella, fotografa e artista visiva che attraverso la foto-performance Supremacy intende denunciare una volta di più l’insensatezza dei canoni tradizionali di bellezza, alcuni dei quali in stretta relazione con l’enorme fortuna avuta dalla bambola Barbie e dagli angeli di Victoria’s Secret. A onor del vero Gutierrez non risparmia neppure certe campagne pubblicitarie che vorrebbero strizzare l’occhio all’inclusività ma che in realtà suonano inautentiche, e a tal proposito dice: “Al capitalismo non importa nulla delle diversità, fagocita tutto, purché loro vendano e tu sia disposto a comprare“. Sia come sia, l’ordine mondiale delle cose vuole che per una che si batte per la comunità Lgbtq+, ce ne siano altre due di impronta trumpiana – perché già stagiste di The Donald – le quali stanche di Vogue America, a loro dire troppo di sinistra, hanno pensato di fare un giornale che manco a dirlo vira a destra e si chiama The Conservateur. Da qualunque parte lo si consideri, tutto questo affanno, progressista o conservatore che sia, è un bighellonare con poco senso, di esclusiva pertinenza di chi ha qualcosa da guadagnarci.

Inside Lara Trump's World — The Conservateur

La prima testimonial da copertina non poteva che essere Lara Trump, moglie di Eric, terzogenito dell’ex presidente americano.

Supremacy da museoultima modifica: 2022-09-07T12:36:55+02:00da VIOLA_DIMARZO

3 pensieri riguardo “Supremacy da museo”

  1. L’ho letto due volte e ci ho capito poco. Insensatezza di cosa? di definirsi maschio femmina o indeciso? Mah, io non capisco tutta questa attenzione riservata ai cosiddetti Lbgtq eccetera eccetera. Le forzature di atteggiamento sull’argomento non sono migliori ne’ peggiori, ne’ meritano maggiore attenzione della forzature di Trump. Sono ragazzi, preda di tempeste ormonali e svirgolate psico-finanziarie , facciano come gli pare a me non importa nulla, ne’ degli uni ne’ degli altri. D’accordissimo con le tua chiusura . Amen e buona giornata 🙂

  2. La mancanza di senso attiene sia a Gutierrez, e alle sue provocazioni che ormai sanno di stantio, sia alle trumpiane fondatrici del magazine di cui sopra, giacché non ha senso fare anche della moda una questione politica.
    Mi torna in mente Bertinotti e le sue giacche di cachemire…:)

  3. Anche se non comprendo la chiamata in causa di Bertinotti, devo dire che era un uomo molto elegante con o senza le giacche di cachemire. Quanto ai trans, uomini o donne, non mi pronunciano, che vivano in pace.

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