Tutti lo cercano ma nessuno sa dove sia

Cari studenti, in merito a quanto accaduto lo scorso sabato davanti al Liceo Michelangiolo di Firenze, al dibattito, alle reazioni e alle omesse reazioni, ritengo che ognuno di voi abbia già una sua opinione, riflettuta e immaginata da sé, considerato che l’episodio coinvolge vostri coetanei e si è svolto davanti a una scuola superiore, come lo è la vostra. Non vi tedio dunque, ma mi preme ricordarvi solo due cose. 

Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti. ‘Odio gli indifferenti’ – diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in un carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee. 

Inoltre, siate consapevoli che è in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede e fondato le loro fortune, rovinando quelle di intere generazioni. Nei periodi di incertezza, di sfiducia collettiva nelle istituzioni, di sguardo ripiegato dentro al proprio recinto, abbiamo tutti bisogno di avere fiducia nel futuro e di aprirci al mondo, condannando sempre la violenza e la prepotenza. Chi decanta il valore delle frontiere, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, va lasciato solo, chiamato con il suo nome, combattuto con le idee e con la cultura. Senza illudersi che questo disgustoso rigurgito passi da sé. Lo pensavano anche tanti italiani per bene cento anni fa ma non è andata così”. 

Annalisa Savino, dirigente scolastica del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Firenze.

Di grazia, da quanto in qua le risse tra teste calde aprono la strada al fascismo? È così forzato l’impianto affabulatorio che non merita neppure attenzione. Ha fatto male il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara a stigmatizzarlo.

Valditara contro la preside di Firenze: cosa ha detto - La Stampa

Tutti lo cercano ma nessuno sa dove siaultima modifica: 2023-02-24T09:45:01+01:00da VIOLA_DIMARZO

12 pensieri riguardo “Tutti lo cercano ma nessuno sa dove sia”

  1. concordo, anche i PM hanno detto che trattasi delle tanto consuete quanto tristi risse giovanili. Però, poiché, come al solito, qualcuno ci casca sempre, il titolare del Dicastero interessato ha fatto da cassa di risonanza, cadendo nel tranello. Evidentemente il caso Donzelli si ripete.

  2. Esatto, se Valditara avesse taciuto non avrebbe dato fuoco alle polveri, fuoco destinato a spegnersi presto perché manca “l’ossigeno”.

  3. Non ho seguito la cosa per il fatto che dopo vent’anni di fascismo e ottanta di antifascismo tutto l’argomento mi e’ venuto a noia. In linea di massima chi tace non sbaglia, come chi non fa.

  4. Ho seguito la cronaca di questa faccenda e ho letto che certe provocazioni sono partite da sx; gli altri – i dx – hanno reagito e i sinistri le hanno prese. Naturalmente i soliti giornaloni che si inchinano da anni al Pd e zone limitrofe non hanno detto tutto di quella faccenda. E vabbè ..
    Comunque a prescindere dall’accaduto che va sempre biasimato e da quello che ha detto Valditara che ha suscitato le ire dei soliti soloni sinistri – soprattutto quelli che han perso la cadrega governativa e non ci dormono più da mesi, dell’Anpi (ma non sono tutti morti i partigiani a cui va sempre e comunque il mio rispetto?), non si può disconoscere il fatto che anche le pietre del Mugello (mia sorella abita da quelle parti da una vita, ovvero conosco benino quell’ambiente) “tifano” comunismo. Mia sorella comunista: ce ne diciamo di ogni sorta ma, alla fine un bacetto ce lo scambiamo sempre perchè essere fratelli è il primo pensiero di affetto reciproco, anche nel rispetto dei nostri genitori che hanno sofferto in quel disgraziato periodo della storia d’Italia…
    E, di pari passo, una “discreta” ignoranza della storia. Quella storia scritta dai vincitori (Ho letto libri di Pansa che sono documentai da atti conservati nell’archivio di Stato, chiarissimi in questa faccenda ad iniziare da “sconosciuto 1945”) per cui qualche dubbio potrebbe sussistere.
    Personalmente il fascismo l’ho studiato anche sui testi del filosofo Ugo Spirito (più che mai destro) e di Renzo De Felice (comunista doc, cacciato dal Pci dopo aver pubblicato la storia del fascismo che, secondo i capoccia rossi del tempo, fu troppo “buonista”. A proposito di buonismo, non so perchè sta parola evoca in me il noto boy der Salario Uolter Veltroni, quello che avrebbe devoluto la sua pensione di circa 5mila euro/mese ottenuta a soli 52anni a bambini africani che vivono nell’inedia.. Maaaah!).
    Ebbene, nei miei studi, nelle mie letture non ho trovato alcun “aggancio” alla realtà di oggi. Non vedo federali in giro, autarchia e vari “me ne frego”, men che meno famigerate leggi razziali etc. Maancan o argomenti a questa sgangherata opposizione che tifa perfino contro l’Italia in qualche caso, pur di mettere in cattiva luce l’attuale governo. Che gente…
    Quindi la professoressa che ha scritto quelle cose, se le ha scritte contro il fascismo mi sta pure bene, ma se il suo intento è stato fare riferimento a questo governo, allora vuol dire che non ha capito una beata fava del fascismo e di politica in generale. Dovrebbe documentarsi meglio. Esistono a livello Ue due risoluzioni (2005-2009) che parificano comunismo al nazismo, non al fascismo ritenuto meno “dittatoriale” delle precedenti politiche liberticide.
    Ironicamente penserei: “Cresciuta nei gulag rossi la prof., forse?” Lo sanno sempre i sassi del Mugello che professori (in particolare quelli universitari) e certa magistratura – basta leggere ad esempio “La toga rossa” scritta dal (fu perchè deceduto qualche anno fa) magistrato Misiani e dal giornalista di Repubblica Bonini, oppure “L’altra casta del sindacato” del giornalista Livadiotti – Gr. Repubblica Espresso – per capire bene l’aria che tirò (e credo anche oggi tiri) da quelle parti.
    Mi fermo qui, grazie per avermi concesso di dire la mia, gentile signora e mi scuso per esseri dilungato troppo ma… “quanno ce vò .. ce vò”! Buon sabato, Antonio

  5. Grazie a te, Antonio, per avermi fornito l’occasione di leggere cose che ignoro. Quanto alla breve parentesi “che professori (in particolare quelli universitari)…” mi è tornato in mente un particolare relativo ai miei studi universitari: il professore di storia contemporanea esigeva da noi studenti, per la preparazione dell’esame, un certo manuale (di cui non ricordo il nome degli autori) che era di chiaro stampo democristiano. Guai a prepararsi su un altro manuale perché nel caso se ne fosse accorto, e sarebbe accaduto perché non essendo un fesso avrebbe subdorato gli orientamenti diversi dai suoi, la bocciatura era assicurata.

  6. Indubbiamente il fascismo iniziò come un’onda positiva, una svolta, salvo poi degenerare. Non dimentichiamo che nacque da una costola socialista, per poi ripiegare sul nazismo. Attenzione a mistificare, altrimenti si potrebbe dire lo stesso del franchismo o del nazionalismo comunista titino. Credo che solo il presidenzialismo portoghese di Salazar sia stato meno autoritario.

  7. Continuate così e butto i libri di storia:) a proposito del tempo che fu, Casini, ora in libreria, si propone come “l’ultimo democristiano”.

  8. Escludo sia lui che l’ex Cav.: Il primo perché, avendo girato tutti gli schieramenti possibili e immaginabili, non è credibile, in quanto essere un acrobata non vuol dire garanzia d’imparzialità. Il secondo invece è semplicemente inopportuno.

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