“Vi siete mai chiesti quante volte al giorno dite grazie? Grazie per il sale, per la porta, per l’informazione.
Grazie per il resto, per il pane, per il pacchetto di sigarette.
Grazie di cortesia, di buona creanza, automatici, meccanici. Quasi vuoti.
A volte omessi.
A volte troppo insistiti: grazie a te. Grazie di tutto. Grazie infinite.
Grazie mille.
Grazie professionali: grazie per la sua risposta, il suo interessamento, la sua collaborazione. Vi siete mai chiesti quante volte nella vita avete detto grazie sul serio? Un vero grazie. Espressione della vostra gratitudine, della vostra riconoscenza, del vostro debito.
A chi?
All’insegnante che vi ha fatto amare i libri? Al ragazzo che è intervenuto il giorno in cui siete stati aggrediti per strada? Al medico che vi ha salvato la vita?
Alla vita stessa?”
tratto da Le gratitudini di Delphine de Vigan
L’importanza etica di un grazie sentito, non di cortesia, trova scarsa applicazione nella nostra società, dove paradossalmente si paga lo scotto di passare per deboli se si ha come biglietto da visita la gentilezza. Eppure, quand’anche a fronte di sgarbi reiterati nel tempo l’amaro in bocca dovesse permanere più del dovuto, ammesso fosse possibile non sarebbe saggio cambiar pelle. Presto o tardi la gratitudine busserà alla nostra porta in cerca della sua compagna, la gentilezza. E non avrà le fattezze immaginate.
Vero. Anzi aggiungo, a tal proposito, visto che siamo in argomento, che io non mi vergogno mai nel chiedere scusa, quando sono sicuro di aver torto. Ci vuole umiltà.
Io chiedo scusa non solo quando riconosco di avere torto, ma pure se ho l’impressione di essere stata indelicata.
Ecco, cara Viola, oggi devo chiederti scusa.
Oggi mi divertirò (per modo di dire) leggendo i coccodrilli ipocriti sul defunto Berlusconi.
Vero, anzi, se mi consenti, umanamente mi dispiace non poco, anche perché la sua discesa in campo coincise con la mia iscrizione universitaria, il mio primo corso di Diritto Costituzionale, e l’inizio della mia passione per la geo-politica.
Credo che ogni nota di giubilo sarebbe fuori luogo, ma è nel destino dei famosi beccarsi esternazioni poco rispettose a trapasso avvenuto.
quel “mi consenti” mi è uscito spontaneo. Viste le circostanze, forse sarebbe stato meglio dire “mi permetti”. Vabbè, sarà stato un lapsus freudiano…
In Italia si diventa qualcuno solo dopo il trapasso… Sindrome di beatificazione e/o santificazione.
Comunque, facendo un’analisi politica, il suo partito, già messo a dura prova, rischia di essere spezzettato tra Fdi, Lega & Az/I.V….
Ma il Silvio nazionale meriterebbe comunque un post, dove si possa scatenare la furia assassina degli odiatori ed al contempo la pietas degli estimatori insieme al dubbio dei perplessi . Mi chiedo se Viola lo abbia in animo e di quale impostazione …mah
Concordo in toto.
Purtroppo sono in ospedale, potrei tentare di scrivere qualcosa ma non per dileggio…manca l’ispirazione, manca l’attacco 🙂
scusami, non lo sapevo. Allora facci sapere quando torni. In bocca al lupo! P.S.: ora mi sento ancora più in colpa per l’accaduto di ieri….. 🙁
Lungi da noi pensare che tu possa dileggiare qualcuno, se non per legittima difesa…
Meglio un grazie in più che uno in meno. A me infastidisce parecchio non ricevere un grazie quando è palesemente dovuto. Perchè lesinare, quindi? L’ultima volta che ho detto un grazie davvero sentito? Un paio di mesi fa, dopo aver subito il furto del cellulare e trovandomi lontana da casa, una gentile signora mi ha offerto il suo per fare una telefonata. Mi sono sentita letteralmente “salvata”.
Buongiorno!
Tra l’altro c’è una vulgata di soliti hater che dice che non dovevano essere celebrati funerali di stato. Riporto questo trafiletto afferente un ex presidente della corte costituzionale, Mirabelli, letto in un’Ansa.. “… Sono previsti normalmente dal protocollo, oltre a questo c’è il lutto nazionale, altra modalità di riconoscimento in questo caso collegato alla funzione a lungo esercitata da Berlusconi”. Non sono stato un suo elettore anche se spesso ho preso atto positivamente di alcune sue iniziative politiche, ergo questo cerimoniale messo in campo per questo evento lo trovo del tutto corretto. Buona giornata, Antonio.
Il problema è che certe occasioni sono troppo ghiotte per lasciarsele sfuggire…tra l’altro, a rigore di logica e dunque senza neppure scomodare la Costituzione, avrebbero mai potuto “imporre” i funerali di stato se non fossero stati contemplati?
Credo che la cosa abbia avuto un eccessivo clamore ma, considerando il personaggio, era più che prevedibile questa cassa di risonanza, inevitabilmente amplificata. Riguardo i costituzionalisti, spesso è anche una questione interpretativa, se non addirittura di simpatie politiche: vedi la recente questione dei controlli della Corte dei Conti sugli atti governativi PNRR oppure, andando indietro di qualche anno, il referendum costituzionale targato governo Renzi.