Padri e figli

Chi è Leonardo Apache, il figlio di Ignazio La Russa accusato di violenza sessuale | Vanity Fair Italia

Di un figlio sai che tipo di persona è quando sta in casa, ma non saprai mai come si comporta fuori. Così, quando il dramma irrompe nel tuo ménage famigliare che magari da tempo veleggia in acque che solo venti benevoli increspano, la sua è una forza che sconquassa. Da padre ti chiedi in cosa hai sbagliato, quali parti della sceneggiatura riscriveresti se ti fosse offerta la possibilità di attraversare una sliding doors. Ma il cinema è una cosa e casa tua un’altra, per cui dando libero sfogo alla rabbia, alla frustrazione, alla delusione, interroghi quel figlio che si è ritrovato tra capo e collo un’accusa infamante. Speri che ti dia le risposte giuste per fugare i tuoi dubbi e intanto, mentre lo guardi dritto negli occhi tra repulsione e diffidenza, depisti l’affetto immenso che hai per lui.

Ora, se solo tenessimo a mente che la realtà è un groviglio di trame, orchestreremmo con minor sicumera gli attacchi al padre sventurato. Oltretutto, congiurare per scuotere l’opinione pubblica in senso antimeloniano non servirà, soprattutto se le intenzioni sono sospette e il rischio di fraintendimento per l’osservatore pari a zero.

Padri e figliultima modifica: 2023-07-11T16:39:42+02:00da VIOLA_DIMARZO

12 pensieri riguardo “Padri e figli”

  1. Non c’e’ lavacro che ti possa ripulire da una accusa infamante. Ma il padre se pure vuole interrogare il figlio, del risultato della sua indagine deve tacere o ne va della sua personale credibilità. Grillo insegna. Abbiamo già assistito ad episodi simili dove si fatica a distinguere il dovere di indagine dall’accanimento politico. Sono poi tempi burrascosi dove la parte meno onesta della magistratura sta ingaggiando un combattimento all’arma bianca con le istituzioni politiche e questo gioco al massacro sulla pelle di vittime e carnefici presunti è parte del gioco più grande. Barra ferma e cavalcare l’onda, per furiosa che sia . Non vedo che una tempesta tra le tante e non è la più seria

  2. Non sarà la tempesta più seria ma mi interessa tanto l’aspetto umano di queste vicende, soprattutto l’involontario coinvolgimento dei genitori che, pur discutibili sotto altri aspetti, restano persone dilaniate.

  3. La politica, specie quella italica, è come le montagne russe. Per il resto, un triste siparietto da classico figlio di papà. Dalla vicenda Pietro Maso in poi è stato tutto un divenire in negativo, un’involuzione, uno sprofondare del rispetto della società, della famiglia, dei valori, in generale dell’essere umano.

  4. Il buon Ignazio in fondo è un guascone, con quel suo fare istrionico, ma scommetto che nemmeno durante le sue lotte politiche giovanili si sia mai spinto fino a questo punto. Cioè da ragazzo non si sarebbe mai trovato in una storia del genere, tipica dei nostri tristi tempi moderni.

  5. Lo credo anch’io, del resto la droga dello stupro neppure esisteva illo tempore. Però, a pensarci bene, i ragazzi di oggi, e penso ai più fortunati, hanno un tale vuoto dentro che senza alcool e sostanze varie non sanno esistere. Del resto, tutti i social non hanno fatto altro che creare bolle di solitudini e quei telefonini usati anche quando si è in compagnia la dicono lunga sul disastro creato dalle nuove forme di apparente comunicazione.

  6. Vero: mezzi di comunicazione che invece di farti compagnia ti isolano. Solo un buon libro può arricchirti, facendoti compagnia, facendoti viaggiare con la mente sull’onda del pensiero e della riflessione.

  7. Ad essere onesti, volendo proprio dividere la torta evitando di fare torti, a me fanno più pena i vecchi d’oggi che i ragazzi d’oggi. Stringendo, stringendo, se dovessi giudicare questo mondo guardando quella foto, quel ragazzo, almeno fino ad oggi, ha sicuramente fatto meno danni di quanti ne abbia fatti e ne faccia il padre. In termini economici, poi, è ancora peggio perché entrambi vivono alle spalle di quei coglioni che, almeno uno, l’hanno pure eletto.

  8. Conosco molti ”vecchi di oggi’ che vivono alle spalle di un sistema pensionistico che ruba letteralmente il futuro a i giovani. Gente che non ha mai contribuito ad alcunchè e che intasca da decenni assegni anche cospicui. Il rovescio della medaglia sono i ‘vecchi di oggi’ che si sono rotti la schiena per incassare oggi la millesima parte della ricchezza che hanno contribuito a creare. Credo che Ignazio la Russa sia semplicemente un imbucato senza particolari qualità nè meriti ed immagino che suo figlio non dovrebbe avere (avuto??) bisogno di droghe di nessun tipo per portarsi in camera una donna. Dovrebbe…perchè i giovani di oggi sono nati, tutti meno pochi, con il culo ben affondato nel burro e credono che il futuro che gli viene rubato in fondo non gli appartenga…si accontentano di essere dei fannulloni trogloditi ignoranti e come tali si comportano.

  9. Miei cari, la tristezza dei tempi moderni, frutto dell’era del consumismo. In fondo non è un Belpaese per vecchi, e nemmeno per giovani.

  10. Per risollevare le sorti della Nazione, pardon, del Paese, più armocromia per tutti, soprattutto per noi vecchi, che i giovani rifulgono di luce propria. Ma restando in tema, lasciate che i giovani non facciano un ca**o, non obbligateli a studiare né a lavorare, soprattutto se i lavoretti sono mal pagati. Avanti così, fino all’estinzione così possiamo dirci tutti progressisti. Parlando ancora più seriamente, conosco ragazzi e ragazze che lavorano per quattro soldi, a loro va tutta la mia stima perché intanto imparano qualcosa e poi riescono a soddisfare con le proprie forze quelle che sono le esigenze minime della loro età. Ovviamente tutto questo è politicamente scorretto, meglio tenerli in casa o per strada che saperli sfruttati…a tempo perso date un’occhiata al rapporto INVALSI. C’è da piangere.

Lascia un commento

Se possiedi già una registrazione clicca su entra, oppure lascia un commento come anonimo (Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog).