Sepolcri imbiancati

Il trucco per le giovanissime - Makeupidee | Consigli su come truccarsi bene

Capo di imputazione:  Violenza sessuale aggravata commessa in danno di due dodicenni, produzione, detenzione e divulgazione di materiale di pornografia minorile. Ciclicamente leggiamo di certi misfatti e ce ne doliamo scandalizzati: ma se riconosciamo che i tempi sono cambiati e come parrocchetti queruli ripetiamo che quello che era inammissibile trent’anni fa ora è tollerabile e per certi aspetti lecito, perché pontificare sull’assenza di freni di certi minorenni che invece di divertirsi come Dio comanda, bevono alcolici, fumano hashish e fanno sesso? Decidiamoci: o si torna a dare loro delle regole ferree oppure lasciamo che brucino le tappe. Tutto fuorché questa ipocrisia: se non sappiamo educarli, meglio un mea culpa recitato ad alta voce che scomporre e ricomporre la realtà come più ci aggrada.

Sepolcri imbiancatiultima modifica: 2023-07-14T15:45:38+02:00da VIOLA_DIMARZO

20 pensieri riguardo “Sepolcri imbiancati”

  1. Per ragioni professionali, mia moglie tratta frequentemente problematiche riguardanti bambini e giovani. Da sempre mi riporta che nella maggior parte dei casi sono situazioni ascrivibili ad errati comportamenti genitoriali.

  2. Purtroppo molti genitori fanno finta di nulla. Quante ragazzine escono di casa vestite normalmente, per la loro età, salvo poi tirare fuori da zaini, marsupi e borsette, tutto l’occorrente per trasgredire? Ovvio idem per i maschietti…. Possibile che i loro genitori non sappiano cosa accada a quei raduni, che poi si trasformano in festini in quanto privi di controlli da parte di chi dovrebbe?

  3. Secondo me, poche regole basilari potrebbero aiutare (non risolvere): a scuola, abbigliamento consono (niente coprimutande/perizoma o jeans strappati, massimo rispetto per l’insegnante). A casa, niente telefono a tavola, no alle notti fuori prima dei 18 anni, uscite contingentate e rientri ad orari congrui, nessun regalo per la promozione (studiare è un dovere oppure si va a lavorare). Se possibile d’estate guadagnarsi la paghetta, e in aggiunta altre piccole cose del genere per fare in modo che capiscano che la vita non è il paese dei balocchi.

  4. Sul regalo della promozione mi permetto di dissentire: se trattasi di ottimi voti, e non di un’operazione di salvataggio in extremis, perché non gratificare un ragazzo che si impegna? In caso contrario sarebbe come metterlo sullo stesso piano di uno svogliato che viene punito. Lo studio, come il lavoro, è un diritto dovere.

  5. Concordo con ciò che avete scritto , quantunque tutto vada, com’è ovvio che sia, sapientemente modulato. L’osservazione di Spalmieros mi sembra condivisibile.
    I genitori sono chiamati ad un compito difficile, a cui purtroppo spesso non adempiono o, peggio ancora, si sottraggono. Nulla quaestio su una giusta disciplina che venga imposta, ma è principalmente il comportamento esemplare ad essere formativo. Non possiamo trasformare la nostra casa in una caserma, però possiamo e dobbiamo essere credibili (e quindi formativi) con il nostro esempio continuo. Non è facile riuscirci, ma è imprescindibile provarci.

  6. Ovviamente Antonio teorizzare è facile ma poi ogni famiglia fa storia a sé, tuttavia tra lassismo e permissivismo la misura è colma e la cronaca insegna, sebbene si parli di numeri che non sono la regola. Direi che indietro non si torna e andrà sempre peggio.

  7. Spalmieros dissenti pure:) però ti faccio una domanda: a te dopo un anno di lavoro, magari svolto egregiamente, qualcuno, che non sia il tuo datore di lavoro o astrattamente la tua azienda, ti fa un regalo? Se vogliamo riconoscere a un figlio dei meriti non facciamolo in relazione alla pagella, magari aspettiamo il compleanno o un’altra occasione. Per i voti buoni basta congratularsi con lui e subito dopo aggiungere ‘continua così ‘ .

  8. Il mio lavoro presuppone il pagamento di uno stipendio mensile e, dopo un anno, un premio di produttività, proporzionato al lavoro prestato. E lo dico senza sarcasmo. Poi si è liberi di scegliere cosa fare in occasione di compleanni, festività, ecc. Per il resto, si può sempre tentare di porre un argine alla deriva, un freno allo sfascio.

  9. Purtroppo ciò che asserisci, Viola, corrisponde ad una sconfortante realtà.
    Il focus va nuovamente ed inevitabilmente alla realtà virtuale propinata dai media: se la dimensione aberrata dai social ha così larga presa su tanti adulti, come ritenere possibile che non sia deviante per giovani e giovanissimi?
    Un ruolo genitoriale precipuo sarebbe anche quello di aiutare a discernere razionalmente la virtualità dalla realtà.
    Ma bisogna volerlo ed esserne capaci; una combinazione che di questi tempi è piuttosto infrequente.

  10. Comunque, se Stefano Massini leggesse i miei “commenti” scriverebbe: “…forse perché in questa fase storico-politica assistiamo a una retromarcia culturale che innalza vecchi baluardi e retoriche stantie sul merito, sul valore, sui giovani balilla del terzo millennio e la famiglia ottocentesca come utero della sana formazione”. Quindi chiarisco: se io avessi un figlio minorenne non gli vieterei, ad esempio, di fare un provino per Amici di Maria, né lo biasimerei più di tanto se versasse vernice su un monumento (pur non essendo d’accordo). E se poi volesse fare il modello, l’attore, il trapper, perché no? Solo gli direi: non investire tutto nello sballo, la vita è molto di più. È un ragionare da conservatori questo?

  11. “se la dimensione aberrata dai social ha così larga presa su tanti adulti, come ritenere possibile che non sia deviante per giovani e giovanissimi?” e infatti Antonio siamo in un circolo vizioso. Però una domanda ai genitori delle due dodicenni la farei: se poteste tornare indietro, lascereste andare le vostre figlie alla festa di capodanno? Ovviamente la risposta sarebbe negativa e di conseguenza chiederei: e mentre lo facevate, vi è sembrato normale accordare un permesso del genere a delle ragazzine? Invece alla mamma che dopo aver scoperto un video sul telefono del figlio ha chiamato la polizia, chapeau!

  12. È il medesimo discorso, cambia solo lo scenario. Nel mio caso, non essendo più studente, bensì lavoratore, la controparte non è il genitore bensì l’azienda. Dipende dal contesto nel quale ci si trova ad operare: anche il mio datore di lavoro dà per scontato che io debba lavorare, altrimenti che motivo avrebbe di pagarmi lo stipendio e il premio annuale?

  13. La maggior parte dei genitori ‘moderni’ di teenagers e’ una risma di irresponsabili quarantenni dediti ai social ed al vivere senza scopo come e più dei loro pargoli. Hanno perso il senso della misura e non conoscono il significato della parola educazione . Se guardo alla mezza generazione a seguire la situazione si fa catastrofica e non vedo alcun rimedio o pezza per un rattoppo. I perfetti consumatori sono loro e sono il prodotto della precisa volontà altrui e non del caso.

  14. La tesi di Panfilo mi trova talmente d’accordo che la considererei una sintesi definitiva. Non soltanto non mi è dato di conoscere un’antitesi convincente, ma aggiungerei altresì che i connotati inquietanti da lui attribuiti alla schiera degli attuali quarantenni mi è capitato di riscontrarli in svariati soggetti 50-55enni ed anche più, genitori di venticinquenni e trentenni. In qualcuno dei casi suddetti, il più giovane anagraficamente pareva per certi versi persino più assennato, ed è tutto dire…

  15. Anch’io sono d’accordo con Panfilo, soprattutto quando dice: “I perfetti consumatori sono loro e sono il prodotto della precisa volontà altrui e non del caso.” Però una domanda me la faccio: e se anche noi fossimo stati “il prodotto della precisa volontà altrui”?

  16. Ai nostri tempi eravamo forse 3 miliardi divisi in blocchi ideologici e morali ,la ‘volontà altrui’ aveva una valenza territoriale e tecnica infinitesimale rispetto a quelle a venire. Il primo episodio di rottura fu la rivoluzione comportamentale e sessuale intorno agli anni 70 che diede uno scossone al perbenismo del potere ma intaccò di poco la struttura base della società. Se fummo il prodotto di qualcuno eravamo ancora piuttosto ‘ genuini’… non OGM… diremmo oggi. 🙂

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