Sofia e le altre

Sofia Castelli, cordoglio social dei vip: da Lazza a Paola Turci, commenti di dolore per la 20enne uccisa dall'ex

Leggendo l’ennesimo articolo sull’ennesimo femminicidio, mi sono chiesta quali sono i campanelli d’allarme che dovrebbero indurre una donna a chiedere aiuto o perlomeno a diffidare profondamente dell’aguzzino in fieri. La risposta è ovvia: il primo campanello d’allarme è la violenza verbale, non necessariamente espressa attraverso parolacce o toni urlati. Esiste una forma dialettica di aggressione molto più sottile e non di rado satanica perché colei che ne è investita, nel caso in cui la denunci a parenti e amici, passa per eccessivamente sensibile, per umorale. Nel peggiore dei casi per pazza.

Anche su Libero ci sono individui di tal fatta e le loro invettive vengono puntualmente derubricate a boutade o liquidate con toni acquiescenti. Ma se davvero si vuole porre fine alla piaga dei femminicidi, invece di ricorrere a formule quali “tutte e tutti” tanto care alla signora Schlein e più in generale a quelli che ne fanno una questione grammaticale, si cominci col fare piazza pulita degli “innocui” leoni da tastiera. Chiuderli in gabbia per poi rimetterli in libertà equivale a tenere in vita il ritmo circolare del nonsense.

Sofia e le altreultima modifica: 2023-08-02T08:16:48+02:00da VIOLA_DIMARZO

4 pensieri riguardo “Sofia e le altre”

  1. purtroppo siamo alle solite: un sistema lassista, non garantista, che ha fallito in primis sulla prevenzione, oltre che sulla repressione.

  2. E’ un mondo permeato di violenza fino nei suoi aspetti apparentemente più innocui. Questa mattina prestissimo ascoltavo un Tg, la speaker (chiamarla giornalista è troppo) sciorinava notizie ”normali” con un incalzare ansioso ed un tono di voce allarmato che mi ha costretto a cambiare canale, disturbato. Siamo oppressi da un ritmo sferzante e dall’affermarsi di disvalori (leggi non-culture alternative in conflitto tra loro) che non permette il radicarsi o sostenersi di principi sani,come si diceva una volta, e dove dare sfogo alle pulsioni più sinistre pare cosa normale, un diritto acquisito. I personaggi disturbati di difficile collacazione socio-sanitaria imperversano dentro e fuori i canali di comunicazione e debordano nella vita reale. Opporsi al dilagare della violenza verbale e non impone il ritirarsi nel privato, al riparo dalle orde barbariche , e proprio nel privato si possono nascondere altre personalità deviate , che proprio nel privato si sentono padroni delle vite altrui. Un massacro al quale non vedo rimedio e che i più giovani affrontano impreparati.

  3. posso capire la controcultura, ma non condivido assolutamente la subcultura. Riguardo il rapporto privato/pubblico, credo che oggi stiamo assistendo ad un capovolgimento: il privato è sempre più esposto in pubblico, causa web (social, blog) e tecnologia in generale. E purtroppo il fenomeno non riguarda solo i giovani.

  4. E certo, i giovani sono impreparati proprio perché mancano i punti fermi, sui social si insultano e si sfidano come se niente fosse ovvio che una ragazza cresce pensando che il rispetto del maschio non le è dovuto. Ovviamente il discorso è valido anche a parti invertite perché anche le ragazze non scherzano. Tuttavia la violenza estrema resta prerogativa del maschio, purtroppo di qualunque età, ma se giovane è davvero impressionante.

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