Il Ristorante degli ordini sbagliati

Japan: Das Restaurant in dem die Bestellungen falsch verstanden werden - BIZEPS

Al Ristorante degli ordini sbagliati non sai mai se quello che chiedi ti verrà servito, perché i camerieri sono tutti anziani e affetti da demenza senile. Si trova a Tokyo e appartiene al regista Shiro Oguni che lo ha pure ideato. Stime attendibili riportano che in oltre il 60% dei casi i camerieri servono piatti diversi da quelli richiesti dal cliente, ma poiché il fine è imparare ad accettare gli errori di persone con disturbi cognitivi, allora nessuno si lamenta.

Se decidi di mangiare al Restaurant of Mistaken Orders varchi una soglia oltre la quale il concetto di soggettività si fa evanescente. Non sei tu a scegliere il menu, sceglie il caso. Che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.

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Il Ristorante degli ordini sbagliatiultima modifica: 2023-10-07T15:53:39+02:00da VIOLA_DIMARZO

7 pensieri riguardo “Il Ristorante degli ordini sbagliati”

  1. Non so perché quando le cose le fanno gli altri diventano meritorie, mentre se le facciamo noi sono tutte sbagliate. C’è poco da fare, siamo esterofili nel sangue ma, per fortuna, rispetto alla spazzatura che abbiamo nel dna, l’esterofilia è il male minore.
    In Italia, fra Regioni, Province, Comuni e Parlamento di ristoranti a cazzo di cane ce ne sono a migliaia.
    Sulle robe che non corrispondono all’ordinazione comincerei dalla patente a punti, poi il bonus/malus delle assicurazioni, poi il responsabile della sicurezza che non serve a ridurre il numero di morti sul lavoro, ma a mandare in galera qualcun altro al posto del titolare dell’impresa, poi quelle robe che chiamano autovelox, ma sono solo delle fantastiche slot-machine per chi le gestisce e, alla fine, il fiore all’occhiello ovvero la più grande cagata che mente umana potesse mai partorire: il greenpass.

  2. Beh, anche come catastrofismo, vittimismo, complottismo e negazionismo, non abbiamo da invidiare nulla a nessuno: il tutto rigorosamente made in Italy!

  3. Arien, secondo me in questo caso non si tratta di esterofilia (che detesto fermamente) ma di una bella iniziativa volta a integrare persone che di solito sono ai margini, condannate alla solitudine. Per tutto il resto però hai ragione. Fa piacere riscoprire la tua verve 🙂

  4. C”e una mia conoscente che è una complottista convinta e prova spesso a convincermi che ciò di cui blatera non sono assurdità. Io la lascio dire e forse alimento la sua speranza di avermi un giorno tra le sue spire :))

  5. Mah, certe iniziative servono a fingersi positivamente avanzati quando in realtà sei un pirla . Vedo totale mancanza di rispetto per i camerieri, anziani e malati e per la loro malattia, che non mi pare una banalità, nonchè per i clienti che forse frequentano il posto (una volta e mai più) convinti di fare un’opera di bene. La testa di rapa che ha inventato questo abominio merita di essere menzionato tra i coglioni del giorno, a mangiare a caso con gli anziani sghignazzanti ci vada lui.

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