In piena luce con qualche ombra

G7, summit al via: Meloni accoglie i leader

Oggi Giorgia Meloni non ha avuto bisogno dell’armocromista per brillare. La luce in Puglia è magnifica dall’alba a tramonto inoltrato e, aggiungo, così caleidoscopica da aprire a suggestioni disparate. Purtroppo, la premier si avvale di una personal stylist che non supera la sufficienza, per cui se il colore dell’outfit è perfetto per la carnagione tanto da esaltarla al massimo, lo stesso non può dirsi per la linea dei pantaloni che ruba centimetri a gambe già penalizzate in partenza. Ora, non indagheremo il G7 attraverso il guardaroba sfoggiato da Meloni, ma dal momento che un deus ex machina ha avuto cura di frugare perfino nei tombini, poteva pure controllare i centimetri in eccesso della stoffa.

(Basta notare come viene messa in risalto la figura di Ursula von der Leyen con un pantalone dal taglio giusto).

In piena luce con qualche ombraultima modifica: 2024-06-13T12:53:06+02:00da VIOLA_DIMARZO

6 pensieri riguardo “In piena luce con qualche ombra”

  1. A parte i pantaloni a zampa di elefante, immagino come rosicano alcuni nel vedere quest’ immagine: da underdog sovranista/populista ad europeista/atlantista.

  2. Dici bene, ho pensato la stessa cosa…pensavo: chissà a quanta bella gente (che si ritiene tale ma tale non è) si sarà intorcinato lo stomaco, chissà da quale letale scoramento sarà stata assalita…nei casi come quello di Meloni, che si beffano di calcoli della probabilità e statistiche, serve ricordare che la realtà ha più fantasia di noi comuni mortali.
    p.s. fammi un mini post su Macron 🙂

  3. Cara Viola, mi riferisco a personaggi non solo italiani, tipo la Le Pen, che deve fare accordi con Salvini e Orban, vedendosi così ancora una volta rubata la scena da primadonna. A proposito: Macron si avvia ad una coabitazione forzata. Ennesimo vulnus della costituzione rivoluzionaria francese, al cui confronto la nostra, la vera repubblicana, e’ di gran lunga la migliore. Forse bisognerebbe modificare quella d’oltralpe, dove il governo, per fare un altro esempio, può convertire automaticamente in legge i suoi decreti legge, senza passare per il parlamento, retaggio da direttorio giacobino. Scusami ma, essendo l’ argomento così succulento, non sono riuscito a contenermi.

  4. E invece sei stato bravo proprio perché hai saputo rendere in poche righe quello che pensi su um argomento che trovi succulento. Ma ora dimmi, chi decide per Macron, chi lo manovra? attento, la mia teoria non si basa su coordinate geopolitiche 🙂

  5. Tra l’altro Ursula, una … ragazza del ’58 (un anno più di me), è madre di ben sette figli; la sua linea è veramente invidiabile, i suoi anni li porta splendidamente anche se il viso “tradisce” inesorabilmente l’età. Ciò detto ognuno ha la propria costituzione fisica, ancorchè sicuramente si ha qualche difetto e ci si veste in modo da attenuare quei difetti. Quanto a Macron si sa, è figlioccio di Attali, un massone che ha contribuito alla creazione della Ue partendo con il piede sbagliato, quindi qualche sospetto sui “compassati e grembiulati” anglo americani secondo me ci può stare. Tornando ad Attalì: lo ha fatto volutamente? Intanto l’Ue è nata con l’errore marchiano di non aver unito prima i popoli (che ancor oggi navigano per conto proprio e fanno prima i propri interessi nazionali, molti stati sicuramente lo fanno “a prescindere”). No, non esiste una vera e propria costituzione europea, esiste il trattato di Lisbona che è un coacervo di circa 2.800 fra artt., commi, sottocommi e vari alinea, in cui chi ci capisce qualcosa è un genio. Lo sostiene proprio il noto prof. Sottile che, in questo caso, dice una cosa vera. Secondo me hanno creato una unione più che altro su base economica, “qualcuno” ha spinto in tal senso probabilmente per interessi di bottega. Direi le solite banche, multinazionali che hanno visto la possibilità di lucrare a sbafo. E lo stanno facendo da oltre 20anni. Sulla linea militare ho la sensazione che Macron la stia usando per i propri interessi personali, per la solita tronfia grandeur, probabilmente spinto da qualche “congrega” internazionale, di chi usa la guerra per fare introiti.

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