Un sorso di rosso e uno di sintomatico mistero

 

THE HAUNTING OF HILL HOUSE (2018) Love is the...

È che i brividi te li devi andare a  cercare, a volte. E la maniera più sicura è quella di ripescare un thriller o un horror in grado di ricondurti nel ventre della balena, là dove hai già conosciuto la paura che nove volte su dieci tracima nei sogni. Tuttavia ieri sera, stanca di narrazioni deificanti l’egemonia di certa cultura pop di cui mi importa quanto del campionato di padel, e in attesa del prossimo episodio di From, ho ripescato The Haunting of Hill House, immersione invereconda nel Male che abita quella casa e non solo. Perché in realtà di case non cinematografiche infestate a vario titolo dal maligno ce ne sono a iosa, e tutte, al pari di Hill House, hanno una porta rossa che però non sovrasta una scala a chiocciola come nella serie: piuttosto, insiste in una terra di mezzo dove tutto può accadere o non accadere mai. A te la scelta: oltrepassare la soglia oppure scappare. In entrambi i casi buona fortuna.

Un sorso di rosso e uno di sintomatico misteroultima modifica: 2024-10-20T12:19:38+02:00da VIOLA_DIMARZO

7 pensieri riguardo “Un sorso di rosso e uno di sintomatico mistero”

  1. Mai riuscito a guardare un film del genere , prima perchè a vederli mi venivano i vermi, e la cosa non mi piace, poi perchè mi sono chiesto a che cosa gioverebbe continuare a farsi venire i vermi e da allora, molto tempo fa, semplicemente mi rifiuto di assistere al genere horror. Preferisco le scene nude e crude rubate alla cronaca, ma quelle si sa non ce le fanno vedere , gli basta evocare il male mieloso dei racconti per farci sentire non vittime come nei film, ma colpevoli di qualcosa di oscuro che alla fine non si sa.

  2. “mi venivano i vermi” sta per avevo paura? comunque è legittimo, un genere o piace o non piace, io ad esempio ero ancora bambina e già ci andavo a nozze con certe narrazioni, ora ancora di più perché paragono i loro demoni ai miei. Al contrario “le scene nude e crude rubate alla cronaca” cerco di evitarle perché mi gettano nello sconforto. La nostra è una società malata che vuole un figlio ad ogni costo ma si accorge del vicino morto solo quando va in putrescenza, della serie ho tanto amore da dare ma solo per egoismo, e mi fermo qui tanto so come la pensi ed è inutile stilare un elenco degli obbrobri che ci circondano. Di quelli che vengono a galla, ovviamente, perché come dici tu non ci è concesso sapere ma sentirci in colpa sì. Apro e chiudo parentesi: la frase di Salvini “non ci mancherà” per me non dovrebbe essere oggetto di polemica se non in relazione al fatto che poteva tacere. Tuttavia mi chiedo: perché non si può dire ciò che davvero si pensa? perché facendolo buchiamo la cortina di ipocrisia che dovesse cadere all’improvviso ci condannerebbe tutti all’inferno? io sento cose che a paragone la frase di Salvini è da Orsoline. Si obietterà, ma lui è vicepresidente del Consiglio. Tanto meglio, lasciamo che gli alti papaveri si esprimano, così noi da “papere” intelligenti capiamo con chi abbiamo a che fare.

  3. Il ‘nostro’ è una persona fondamentalmente ignorante , in questo contesto leggo il ”non ci mancherà ”, messaggio diretto ai suoi simili ma che anche io diciamo così -apprezzo- per la mancanza di filtri.
    Che anche io sia un suo simile? hahaha. I vermi sono un antico detto locale secondo il quale i bambini spaventati avevano una produzione anomala di parassiti intestinali…. Beh non è certo il massimo dell’eleganza ma tant’è! Buona settimana, qui sono già incasinato. 🙂

  4. Ci sono due possibilità: hai problemi di salute oppure non vuoi più frequentare questo posto. Oppure entrambe le cose. In ogni caso una riga una mi parrebbe doverosa. Ciao

  5. Se la salute lo consente , o quando lo consentirà, lasciare la cima di ormeggio e navigare sbalottati dal vento può essere una medicina per altri mali meno evidenti. Qui se riesci a vederlo non ci si fa male davvero , e si può mandare affanculo il mondo senza troppi patemi. Ma solo e se la salute lo permette… Un abbraccio Mario

Lascia un commento

Se possiedi già una registrazione clicca su entra, oppure lascia un commento come anonimo (Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog).