Nuovi angeli vecchio marketing

Victoria's secret avrà la sua prima modella down: il business dell'inclusività non ha confini

Ci avevano abituati ad ammirarli tra suggestione e sussiego, mentre sfilavano in passerella, forti di maestose ali bianche a incorniciare corpi perfetti che davano risalto a lingerie degna dei bordelli d’antan. Poi la conversione: Victoria’s Secret  si fa paladina della diversity e gli angeli costretti a una pensione contro natura. Al loro posto Sofia Jiran, modella portoricana con la sindrome di Down, la 53enne visual artist Mary Ann Elizabeth, e modelle plus size. Bisognava cancellare un passato poco edificante.

L’impero dell’effimero fondato da Roy e Gaye Raymond – che fino al 2015 valeva 30 miliardi di dollari, mentre ora ne vale 7 – fu rivoluzionato nel 1982 dalla gestione di Leslie Werner che si adoperò non poco per conferire agli angeli quell’aura ipersessualizzata che tutti abbiamo imparato a riconoscere e le femministe a detestare. Tra queste, quella Moira Donegan che a proposito della sua Shitty Media Men List scrisse:

Oggettivare le donne non equivale a stuprarle, certo. Ma mentiremmo se non ammettessimo che i capi proposti da Victoria’s Secret contribuiscono alla cultura dell’abuso sessuale e dell’impunità, dove uomini come Epstein si sono sentiti autorizzati a trattare le donne così come venivano raffigurate: oggetti di un desiderio a senso unico“.

Le polemiche si sono susseguite fino a un anno fa, quando ai vertici è arrivato Martin Waters che ha tagliato la testa al toro dicendo: “Con colpevole ritardo ci concentreremo solo su ciò vogliono le donne, non più su quello che piace agli uomini“.

Ora, per volare alto sul sudiciume che ha travolto Victoria’Secret (oltre alle accuse di sessismo vanno ricordate quelle di razzismo, giacché venivano scelte soprattutto ragazze bianche perché la perfezione non era ravvisata in canoni diversi dai loro), dovremmo concedere il beneficio del dubbio ai nuovi fautori della positivity e dell’inclusività. Ma siamo troppo scafati per non immaginare che l’intero percorso di rebranding non è frutto di un ravvedimento etico, bensì di un’oculata operazione di marketing.

Nuovi angeli vecchio marketingultima modifica: 2022-03-23T08:21:22+01:00da VIOLA_DIMARZO

2 pensieri riguardo “Nuovi angeli vecchio marketing”

  1. Non sono un esperto di lingerie ma grossolanità della produzione a parte mi spieghi la differenza tra il detestabile Victoria Secrets e il decorato Intimissimi ? Mah….

  2. In realtà ormai si somigliano…come per tutto il mondo della moda, la battaglia tra i brand di lingerie verte sul saper creare la suggestione giusta.

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