Genderfluid empowerment

Sarà un’estate di apparizioni disturbanti per chi arranca alla ricerca di un senso che possa giustificare la rivoluzione posta in essere dalle persone che rifiutano di riconoscersi in un’identità sessuale definita, quelle che per comodità discorsiva assembliamo sotto la dicitura genderfluid. Di certo non è in ansia il settore della moda che, da tempo sulle tracce della nuova direzione presa dall’umanità più evoluta, disegna per i maschi – ma per quanto ancora ci verrà concesso di usare questo termine? – gonne plissé e bermuda che nelle linee ampie e fluide occhieggiano spudoratamente al capo d’abbigliamento che insieme alla sottoveste meglio identifica(va) il perturbante femminino. (Per intenderci, parliamo di Harry Styles e proseliti).

John Carl Flügel, offrendo della moda una lettura sociologica, nel 1930 coniò l’espressione “great male renunciation”, la grande rinuncia maschile, ricordando come l’avvento dell’Illuminismo avesse determinato un cambio di rotta nel guardaroba maschile, epurandolo da colori, pizzi e merletti, a tutto vantaggio dei pantaloni lunghi. Ora, però, assistiamo a una nuova inversione di tendenza, dal momento che il maschio non fa mistero di volersi riappropriare di quei codici che il movimento razionalista spazzò via. Prova ne sia la mostra londinese Fashioning Masculinities: The Art of Menswear. Perché sono sempre i tempi a decidere chi siamo: undressed, overdressed e redressed.

 E se ci risolvessimo per una progettualità arcadica?

Fashioning Masculinities - ART IS AN ATTITUDE

Genderfluid empowermentultima modifica: 2022-04-19T09:21:10+02:00da VIOLA_DIMARZO

4 pensieri riguardo “Genderfluid empowerment”

  1. Faccio fatica a comprendere la tua insistita attenzione verso le questioni di genere. Non capisco ma mi adeguo, per quanto posso. Certo che vedendo le fotografie tra il signorino in bra-blazer e pantaloncini ed il torello plasticamente peloso e’ una bella lotta. Da antico , e solido per quel che posso , ai fluidi preferisco una sana femmina con tutte le cose al loro giusto posto (paranoie comprese). Buona giornata P. Ps si lo so sono vecchio ma mi piaccio 🙂

  2. Devi sapere che alle questioni di genere tengo molto, non foss’altro che mi piacerebbe che non se ne parlasse più, nel senso che la pseudo-diversità non fosse più materia di discrimine; aggiungi pure che mi piace la moda nel senso di sartorialità che fa la differenza e il gioco è fatto…e so pure che a te piacerebbe che si parlasse di guerra, ma in tutta sincerità ho la mia, e mi basta. Ciao vecchietto simpatico 🙂

  3. Non del tutto, la guerra, questa guerra, mi ha stancato (suona cinico ma cosi’ e’) e mi ha aperto ulteriormente gli occhi sulla pochezza e miseria umana, non quella dei combattenti o delle vittime, ma quella dei governanti (tutti ad iniziare dal nostro piccolo sputafuoco) Meglio la moda …Buona sera. 🙂

  4. Hai ragione, è tutto troppo sconfortante. Se ci pensi, il mondo è governato dal Male, che non è quello che sempliciotti e timorati di Dio identificano in Satana e nella sua ciurma.

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