Poiché la fortuna dei social non accenna a diminuire, non diminuiscono neppure le manifestazioni di stupidità, tanto stolide e grevi che neanche il pensiero della morte riesce a contenerle. Accade così che se uno dei due innamorati, nel tentativo di scattare un selfie acchiappalike, cade in un dirupo e muore, la metà che gli sopravvive trova naturale e finanche doveroso pubblicare lo scatto fatale prima ancora che il defunto sia giunto a tumulazione. Ora, se è vero che la tempistica può fare la differenza e decreta, ad esempio, il successo di un’azione militare o del soufflé perfetto che stupirà gli invitati, bisogna riconoscere che la fa anche in questi casi. Perché non c’è niente di più esecrabile di una foto postata nei giorni in cui si prende coscienza dell’irreversibilità della morte. Ma si sa, il vuoto di senso basta a se stesso.
Un pensiero a parte lo meritano i politici sbarcati su TikTok: ma davvero pensavano, offrendosi per giunta al dileggio degli dèi, di poter entrare in contatto con i giovani? Gliele hanno già cantate di brutto. Ora speriamo che desistano.
Anche se i politici sono alla conquista di Tik Tok I 25 milioni che seguono Vacchi sono dei fini intellettuali che non si fanno imbrogliare così facilmente.
I politici , tranne Conte, dovrebbero accaparrarsi il primo cesso disponibile!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Non conosco tik tok ma conosco parecchi idioti che ne vanno pazzi, tra di loro alcuni dei miei giovani nipoti. Dio ci aiuti, ma non ci conto.
Ho una nipote giovane che su tiktok propone i video della sua bambina di un anno. Non starò a raccontarti il mio sgomento…