Alessandro Michele, genialità in stand-by

Biografía de Alessandro Michele, la buena estrella de Gucci - Rísbel Magazine

Ci sono ferree strategie di marketing dietro l’addio di Alessandro Michele al marchio Gucci. E poco importa se il genio di Monte Sacro ha portato il fatturato da 2 a 10 miliardi di euro in sette anni. Conta di più il mercato reale, quello dei giovani ricchi di mezzo mondo che all’improvviso ha mostrato disaffezione verso la casa di moda che ha vestito Harry Styles e i Måneskin. Presto qualcuno lo rimpiazzerà e, come accade spesso nel mondo che ti vende sogni di stoffa, il successore sarà colui che ha già fiutato i nuovi trend ed è pronto a rifilarti, pardon, ad offrirti il già esistente come qualcosa di nuovo. Fino al prossimo giro di giostra. Perché per un visionario che va non è necessario cercarne un altro. Basta sostituirlo con uno furbo abbastanza da vendere fumo. Tutto si tiene.

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Alessandro Michele, genialità in stand-byultima modifica: 2022-12-10T15:08:05+01:00da VIOLA_DIMARZO

7 pensieri riguardo “Alessandro Michele, genialità in stand-by”

  1. Le firme, che schifo. Quante donne, giovani e meno giovani – a volte anche minorenni – si prostituiscono per potersi permettere capi firmati di stilisti in auge. Viva gli anni 50 e 60 in cui non c’erano le FIRME e ognuno si contentava di quello che aveva. PURTROPPO NON TORNERANNO PIU’.

  2. Fumo venduto come arrosto, e per molti il fumo e’ arrosto effettivamente. Pensiamo che l’industria della moda e del design e’ tra le piu’ importanti in Italia anche se i marchi sono di proprieta’ straniera. Viste le sue creazioni questo signore ha quintuplicato le vendite vendendo fumo per fumo , il che mi pare onesto.

  3. tutta la moda è fumo, non è un caso se una sfilata necessita di allestimenti particolari, musica di un certo tipo, front row di livello, testimonial di rango, battage pubblicitario ecc.

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