Silvio Berlusconi e la fine di un’era


I miei amici di blog saprebbero cosa dire. Io no. Dunque,  scrivo queste poche righe, curiosa di conoscere il loro pensiero. Ma agli sciacalli so bene cosa dire: chi è senza peccato scagli la prima pietra.

Silvio Berlusconi ricoverato, notte tranquilla al San Raffaele di Milano.  In visita il fratello Paolo e la figlia Marina

Silvio Berlusconi e la fine di un’eraultima modifica: 2023-06-12T15:04:01+02:00da VIOLA_DIMARZO

12 pensieri riguardo “Silvio Berlusconi e la fine di un’era”

  1. Eppure in due righe hai inquadrato il punto; e’ la fine di un’era. Oltre la valenza dei coccodrilli oggi manca un uomo che ha marchiato la ‘seconda repubblica’ con una presenza ingombrante e formante . Io che avevo subito il suo fascino all’inizio e che mi ero poi ravveduto vedendo che predicava quanto poi non praticava vedo però un uomo dalle caratteristiche uniche. Se i suoi comportamenti privati hanno fatto del male alla reputazione italica con la presenza nei decenni e la resistenza ad oltranza alle toghe politicizzate (vergogna autentica ben oltre i giochini con le donnine) ha segnato un’epoca ed una epopea. Non credo che alla fine sia stato un grande politico o uno statista di valore assoluto , ma e’ stato un uomo eccezionale per visione e capacità su molti fronti , per la capacità di attrarre il consenso e la perseveranza. Un autentico leader, al di sopra del bene e del male, come si confà ai sedicenti ”unti dal Signore ” Rip, and i mean it.

  2. brillante imprenditore ed iconico politico. Anche se, dovendo soppesare i 2 volti della medaglia, reputo più incisivo e affascinante quello imprenditoriale. Per il resto, cosa dire? Un uomo che si è fatto da sé e che ha vissuto intensamente fino in fondo. Chapeau e arrivederci.

  3. “un giorno mi dirai cosa ci fai così spesso nel luogo dove ti trovi”.
    Te lo dico pubblicamente perché non ho nulla da nascondere: sto facendo la chemio.
    Questa mattina, come sempre alle prese con le mie letture anche se al day hospital è difficile leggere in pace, sento una voce dire: E’ morto Berlusconi. La voce apparteneva a una ragazza di 23 anni con metastasi al polmone, al fegato e al cervello. E’ una tipa che avevo già incrociato ma non c’era mai stato modo di scambiare qualche parola con lei (del resto già parlare mi piace poco, in quel contesto peggio che andar di notte), però oggi era vicina abbastanza da poterla guardare in faccia e ascoltarla un po’ perché lo meritava. Bene, questa ragazza, oltre a una malattia terribile, è portatrice di una disperazione asciutta e di due occhi intelligenti (sembra pietismo, ma credimi, non lo è). Subito dopo la frase con cui ha rotto il silenzio che si crea quando “veniamo attaccati alle macchine”, ha aggiunto: Io metterei la firma per arrivare alla sua età. Poi ha raccontato per sommi capi il suo calvario, ma senza quei toni affranti così tipici di chi cerca commiserazione, anzi, sembrava che il suo medico parlasse per lei. Capisci bene che lì dentro nessuno ha gioito alla “ferale notizia”, forse perché noi malati oncologici ci rapportiamo giornalmente col pensiero della morte, e lo facciamo anche mentre ci “trasfondono” un mix di veleni che non assicurano la guarigione, ma promettono soltanto di farci vivere qualche anno in più e a caro prezzo (ovviamente i fortunati guarderanno alla parentesi “cure oncologiche” con soddisfazione se da quelle saranno passati almeno uno o due decenni). Capisci bene quanto possa essere irritante per me, e più in generale per tutte le persone sensibili, leggere degli acefali festanti per un uomo che non è stato un santo. Ma chi di noi lo è? 🙂

  4. Non metterò alla prova, Viola, la mia scarsissima attitudine all’epitaffio, anche perché di Silvio Berlusconi parleranno in molti e per molto. La morte di una persona mi ha sempre cagionato una sorta di blocco espressivo; i pensieri e le sensazioni mi si moltiplicano e l’eloquio mi si annulla.
    Parlo invece di chi è vivo e lo sarà ancora per molto, parlo di te. Conosco la situazione, avendola vissuta molto da vicino con entrambi i miei genitori.
    Abbi fiducia in te stessa e nelle cure. L’energia positiva dei nostri pensieri ti raggiungerà e la percepirai 🙂

  5. Mi soffermo solo sul tuo problema di salute. Conosco, purtroppo quel reparto perchè 7 anni fa ho accompagnato mia moglie a fare sedute chemioterapiche (ai suoi 44 anni). Adesso e per il momento è tutto ok. Nell’attesa leggevo riviste e ogni tanto una chiacchierata con altri nella sala d’aspetto. Entrare in quel reparto mi ha dato una tremenda impressione, come se il tempo fosse cristallizzato, un silenzio quasi irreale, tutti in attesa di qualche buona notizia.
    Ha perso tutti i suoi bellissimi capelli biondo rame nel giro di poco tempo. La portavo fino al parcheggio con le apposite sedie a rotelle, lei stanca di camminare. Mesi terribili. Ora fortunatamente sta bene i suoi bei capelli sono riscresciuti, il sorriso è ritornato sul suo viso.. E la vita, che si era quasi fermata prima, ha ripreso il suo corso, in me e nei nostri figli. Un augurio sincero da parte mia per te. Antonio

  6. So cosa significa perdere i capelli, la prima volta è andata così anche per me. Questa volta, se la fortuna mi assiste ancora un po’, i capelli non li perderò e così potrò andarmene per il mondo senza quel cartello al collo che recita un Ho un tumore. Auguri anche a tua moglie e grazie.

  7. Anche mia sorella 12 anni fa ha avuto un tumore (mieloma multiplo) e perso i capelli. Usava parrucche così originali che ogni volta che le indossava mi faceva sorridere. I colori più assurdi, fino all’arancione, al viola! Vive sola, è vedova purtroppo.. Sempre stata un pò eccentrica: nel male va bene lasciarsi andare a cose che normalmente nessuno farebbe. Spirito sempre allegro!!! Questo tumore ancor oggi “va e viene” purtroppo.. E’ molto lento nella progressione, fortunatamente. Spero ce la faccia a tirare avanti il più a lungo possibile!

Lascia un commento

Se possiedi già una registrazione clicca su entra, oppure lascia un commento come anonimo (Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog).