MAWWORM

A volte manca la parola, quella che meglio di ogni altra direbbe del Tipo che ti ha turbata con toni sgradevoli, perché le interiezioni urbane non sono il suo forte. E benché siano stati tanti gli aggettivi che ti sono venuti in soccorso per cercare di porre un argine alle sue stravaganze, non uno l’hai trovato perfettamente adeguato, e ti sei arrabattata con un giro di parole. Ma proprio quando il Tipo non si intrattiene più con te perché ha capito che i suoi cavalli di battaglia non figuravano come credeva, ecco che dal capolavoro di George Eliot salta fuori la parola che avevi smesso di cercare: Mawworm, che rimanda al dramma di Isaac Bickerstaffe, L’ipocrita, in cui quel personaggio incarna l’ipocrisia religiosa. Insomma, non ti serviva un aggettivo, ti serviva un nome che però non conoscevi e che con sole sette lettere avrebbe raccontato di chi sentenzia brandendo un crocifisso. Ma adesso è tardi, il Tipo vagola per altri lidi e tu non potrai dirgli sei un Mawworm. Meglio così. In ogni caso non ci sarebbe stata storia con un piccolo diavolo dalle supercazzole al profumo d’incenso.

“Senza la sorella vicina, Celia parlò con grande facilità, e Sir James si disse che la seconda Miss Brooke era certamente assai simpatica oltre che carina, anche se non, come alcuni sostenevano, più intelligente e sensata della sorella maggiore. Aveva il convincimento di aver scelto colei che era superiore sotto ogni aspetto; e naturalmente a un uomo piace aspettarsi di avere il meglio. Sarebbe il Mawworm degli scapoli in persona chi fingesse di non aspettarselo”. George Eliot, Middlemarch