A proposito di bastardi e di misantropi

capra bianca e marrone - Puzzle Factory

Caro Spalmieros,

è probabile che io e Panfilo abbiamo disatteso le tue aspettative confessando d’essere misantropi. Ma, benché riconosciamo di non essere le persone più indicate per le serate inneggianti al volemose bene e ad altre amenità che hanno per connotazione l’empatia verso l’altro a prescindere, quello che non faremmo mai è prendere a calci fino ad ucciderla una capretta, come hanno fatto due diciottenni in un agriturismo di Anagni. Non so perché ti abbia tanto impressionato la parola misantropo, ma bada che da un misantropo non si torna indietro. Ha un fascino tutto suo, sta a te scoprirlo.

P.S. Spalmy, come ti ribattezzano certuni, leggi tutto con un sorriso sulle labbra. Solo maledici con me quei bastardi.

A proposito di bastardi e di misantropiultima modifica: 2023-08-29T17:11:41+02:00da VIOLA_DIMARZO

10 pensieri riguardo “A proposito di bastardi e di misantropi”

  1. Fermiamoci un attimo, ragazzi, forse la situazione ci è un tantino sfuggita di mano. Innanzitutto ti ringrazio Viola per avermi citato in un tuo post. Seconda cosa lungi da me pensare che tu e Mario siate capaci di simili nefandezze. Quelle sono cose da mostri, comprese le bestie facenti parte dell’orrido sodalizio: definirli bastardi è un eufemismo. Per quanto mi riguarda, anch’io sono un tipo alquanto solitario ed individualista. Pertanto vi chiedo scusa se, nell’esprimere una mia opinione, anche nel recente passato, ho offeso qualcuno. Non sono un moralizzatore o un predicatore, me ne guarderei bene… Tutto qua, ok?

  2. Allora, corto circuito comunicativo: ho capito perfettamente quello che intendevi dire, questo post devi leggerlo come ho scritto, col sorriso sulle labbra, perché non c’è nessun rimprovero per te, stiamo solo scherzando; è successo che, in contemporanea, ho letto la notizia riguardante la capretta e ho associato le due cose. Tutto qui 🙂

  3. Devo confessarti che, quando l’ho letta anch’io, stamane il sorriso si è spento. Poi concludo: ma se alcuni non hanno il minimo rispetto per un piccolo essere indifeso, come potranno mai averlo per i loro simili? È veramente tutto uno schifo …

  4. Come già ho avuto occasione di osservare, temo che il nostro rimarrà sempre il Paese del “dopo”, quello in cui le commemorazioni e le fiaccolate sono di gran lunga più numerose degli interventi atti ad evitare che certi fatti tragici abbiano a ripetersi.
    E siamo anche il Paese delle immancabili speculazioni politiche senza costrutto che si innestano sui fatti in argomento. Sto pensando alle critiche strumentali a cui, non a caso, stiamo assistendo a seguito delle ultime considerazioni di Andrea Giambruno, compagno, come si sa, di Giorgia Meloni e giornalista Mediaset, in merito ai fatti di Palermo e Caivano. A me pare che i contenuti di queste ultime fossero chiari, non suscettibili di essere equivocati. In sintesi: è evidentemente sacrosanto il diritto di una donna di non essere stuprata; si ha parimenti il diritto di ubriacarsi in discoteca (benché ai minori di 16 anni non si potrebbe somministrare); ma è indubitabile che una persona ubriaca (o drogata), non capace di ragionare al meglio, abbia probabilità decisamente maggiori di incorrere in pericoli di vario genere, che siano finire vittima di una violenza come schiantarsi contro un albero se alla guida di un veicolo. Beninteso, è pacifico che una violenza possa perpetrarsi anche ai danni di una persona perfettamente lucida, ma mi sembra indubitabile che una condizione alterata da alcool o droghe ne aumenti il rischio. Questo non mi pare significhi che “te la sei cercata”, come in tanti hanno voluto invece insinuare che fosse il senso dei commenti di Giambruno.
    Mi sembra invece fondamentale che una deriva di questa portata debba cominciare una buona volta a trovare degli argini nelle famiglie. Come non si può accusare le vittime di “essersela cercata”, non si può essere genitori assenti che delegano tutto alla scuola o ad altri soggetti. Ho sentito una coraggiosa Dirigente scolastica asserire giustamente che è triste tenere “accesa una luce” in un contesto difficile quando fuori dalla scuola le altre luci sono tutte spente.

  5. –E siamo pure di compagnia… quando gira giusta con un paio di conoscenti sulla medesima lunghezza d’onda (amici essendo parola troppo impegnativa e foriera di inaspettati aggiustamenti nel tempo)– Mi chiedo se fatti di questo tipo accadevano anche in passato e la risposta è purtroppo si. Episodi truci sposi della ignoranza ed ineducazione. Ma oggi che tutti sono scolarizzati e partecipi della societa’ allargata e’ peggio, la cattiveria del gregariato social è dilagata nell’imbuto delle fasce più giovani, la accompagna la irresponsabilità ed l’ inesistente senso del dovere. Ciò mi conferma nelle mie convinzioni meno sociali e socievoli…liberi liberi tutti ma è un mondo che non mi appartiene ed al quale le mie idee di rimedi draconiani paiono inapplicabili.

  6. Caro Antonio, a volte ho l’impressione che siano proprio certi personaggi che se la vadano a cercare di proposito, quasi a volersi pubblicizzare mediante un vittimismo ad hoc: nella fattispecie, il marito della Premier, ben conoscendo quale sia l’andazzo generale, potrebbe anche evitare di innescare certi meccanismi perversi…. Vedi per es. cosa è successo col De Angelis alla Regione a Roma: alla fine, dopo un estenuante tira & molla, nonché un’opera certosina di ritrovamento di vecchi scomodi cimeli e scheletri nell’armadio, si è dimesso…

  7. Altra chiave di lettura; non e’ possibile esprimere la propria opinione su nessun accadimento che non sia passibile di interpretazioni di parte, tirate per i capelli se non marcatamente fuorvianti. Verissimo Spalmieros che chi riveste posizioni ‘sensibili’ dovrebbe chiacchierare meno e pedalare di più, ma ciò non toglie che è davvero peculiare che un parere pacato liberamente espresso diventi un pretesto per mettere il bavaglio a chi non e’ allineato. Questo a casa mia si chiama fascismo, strisciante fin che volete, ma è un improvvido condizionamento della libertà di espressione e di pensiero. Questo in linea generale, poi non sono entrato nel dettaglio della storia del lupo, al solito cerco di sorvolare sulle miserie umane… mie comprese.

  8. Per carità, Mario, tutti sono liberi di esprimere la propria opinione, solo che, in certe circostanze, forse sarebbe preferibile soppesare un pochino le parole, almeno evitando di straparlare. Ora, che il Dott. Giamb. non sia allineato, non saprei. Fatto sta che, per il suo ruolo, o meglio data la sua posizione, è inconsapevolmente e scomodamente sotto i riflettori della cronaca. Non la vedo come la solita questione del politicamente corretto, basti pensare ad es. al magistrato sportivo anti-juventino e ai suoi comizi surreali sulla vicenda oggetto delle sue decisioni. A prescindere da lupi, orsi, ecc….

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