Andrea Giambruno ha definito il fenomeno dell’immigrazione dall’Africa “transumanza”, suscitando lo sdegno di molti tra i quali si è distinta per toni e forma l’immarcescibile Selvaggia Lucarelli. Porto idealmente all’attenzione della suddetta un breve passaggio tratto da un articolo di Lidia Ravera:
“(…)Il film Io capitano di Matteo Garrone potrebbe finire qui e già sarebbe utile. Perché finalmente il dramma di questa transumanza contrastata e perseguitata e sfruttata ha un volto umano, vero, normale”.
Posto che Lidia Ravera è e resta un’ottima giornalista mentre di Giambruno non si può dire altrettanto, il punto è un altro: smettiamola di dissezionare ogni cosa o persona riconducibile a Giorgia Meloni. Il mondo è pieno di strafalcioni perché uomini e donne sono incapaci di centellinare le parole; al contrario, ne fanno un uso sconsiderato. Ma nei casi veniali consideriamoli come minestroni venuti male e chiudiamola lì. Per par condicio.
Se il Ministro Lollobrigida, cognato di Giorgia, somiglia Daniel Craig, il marito della Premier invece a Robert Downey Jr….
E definire ‘stormi’ e ‘sciami’ i numeri ordinari degli abbordaggi alla nave-Europa quali altri strali potrebbe attirarci? Eppure un giornalista-buonista piuttosto noto propose la metafora delle migrazioni degli stormi di uccelli per convincerci, qualche anno, della naturalezza delle umane migrazioni.
Tralascio di citare Rumiz, scrittore dalla prosa limpida e mistica, che paragona l’attuale dramma migratorio con le mescolanze post invasioni barbariche. C’è del metodo in tanta follia.
…anno fa. Uffa.
D’accordo sul senso del post, aggiungerei che Gianbruno e quelli come lui che non brillano ahiloro per acutezza verbale e senso del decoro potrebbero chiudere la bocca una volta su due, se non più .Non mi pare siano stati investiti di potere di rappresentanza ( fortunatamente) e ciò che hanno da dire è irrilevante , nonostante la professione dichiarata direi che un po’ di silenzio non ha mai fatto danni.
Concordo in toto con l’ amico Mario. Credo che il marito d’arte ci stia marciando, cercando di volgere a suo vantaggio il ruolo di vittima, tra l’ altro con molta consapevolezza.
Se non fosse l’amante della nana, sarebbe un ignoto.
Per una volta mi sento di darti ragione. È uno spocchioso arrivista, che si atteggia a figo….
Bruno, fossi in te non porrei l’accento sui centimetri…neppure il tuo idolo è una doppia altezza.