Ave, Chiara, Safilo et Coca Cola te salutant

C'era una volta Chiara Ferragni, elogio della superficialità e del capitalismo sacrificati col finto buonismo

Cara Chiara,

se fossi stata una tua follower ti sarei rimasta fedele, mai t’avrei rinnegata, men che meno insultata. Perché dall’alto della mia intelligenza sarei stata così lucida da sapere a chi mi accompagnavo. Ma a quanto pare i decerebrati che ti seguivano senza posa giorno e notte, hanno ravvisato all’improvviso qualcosa di imperdonabile nel tuo essere sfacciatamente ricca. Come se guadagnare tanti soldi fosse un gioco onesto e non un copione della cui trasparenza non si è mai scritto. Però Chiara, se puoi, perdona questi moralizzatori. E che la sorte sia crudele con loro come lo è con te in questi giorni.

Ave, Chiara, Safilo et Coca Cola te salutantultima modifica: 2024-01-05T12:32:26+01:00da VIOLA_DIMARZO

23 pensieri riguardo “Ave, Chiara, Safilo et Coca Cola te salutant”

  1. Morto un papa, anzi una papessa, se ne fa un altra…. Idem per gli sponsor. Riguardo l’onesta nell’arricchirsi da zero, dipende anche dalle modalità e tempistiche, oltre ad essere un fattore soggettivo: non si può generalizzare.

  2. Per esempio la famiglia Doris che, quando ci fu il crack del 2008, ripagò le differenze dei correntisti con le riserve sociali. Ricordo quando il compianto Ennio, un Signore della Finanza, disse che era stato il più grande investimento della sua vita. Altro che beneficenza, un gesto di etica, morale e deontologica, oltre che un dovere. Oppure Del Vecchio di Luxottica, quest’ultimo rimasto orfano prematuramente, come Draghi. Certo il loro arricchimento è stato graduale e concreto, hanno contribuito all’evoluzione dell’economia nazionale, non vendendo fuffa come l’esercito di influencer, di qualsiasi genere, di cui la Ferragni ha la colpa di esser stata una pioniera, una capo-scuola. Oramai non si contano più, sono a dozzine, ed ora, come se non bastasse, molti e molte si nascondono dietro la realtà virtuale, usufruendo dell’intelligenza artificiale, ergo ennesima furbizia per loro e negligenza per i malcapitati.

  3. La situazione per Ferragni sembra incrinarsi sempre più, ogni giorno che trascorre. Non commento altro, aspetto di vedere come andrà a finire, anche se certi sponsor che l’hanno mollata non sono “quisquilie”. Buon pomeriggio Viola, buon fine settimana. Antonio

  4. Non mi piace lei perché non mi piace il mondo che rappresenta, ma non mi piace nemmeno l’accanimento. Buon fine settimana anche a te Antonio, grazie.

  5. A costo di essere tacciato di schematismo, ribadisco il mio pensiero: se in circolazione ci fossero meno smartphone e più cervelli pensanti, certi personaggi non si arricchirebbero a spese dei gonzi e sarebbero costretti a lavorare nel senso più tecnico ed autentico della locuzione.
    Buon anno a tutti! 🙂

  6. Ci sono sempre stati: quando la TV la faceva da padrona c’erano i televenditori, gli imbonitori…. Per il resto, buon anno nuovo e buona Epifania!

  7. La differenza tra lei e altri influencers, se posso trovarne una, è che lei è stata brava a trovare più pecore a seguirla e ne ha tratto maggior profitto di altri. Quindi, chapeau!

  8. Hai ragione Salvo, però il fenomeno attuale è più preoccupante in quanto decisamente più massivo e pervasivo. Da un punto di vista meramente numerico nonché di possibilità di raggiungimento, i bersagli e le vittime di propaganda via internet non sono comparabili a quanti una volta venivano intortati dalla Wanna Marchi di turno. Personalmente non ricordo di aver mai assistito, se non brevemente ed incidentalmente, ad una televendita; basta invece accendere il telefono o il pc per venire inondati da soggetti e materiale indesiderati, pur con tutti i filtri che si vogliano attivare. Se le sinapsi non funzionano (e in moltissimi casi purtroppo è così) il gioco della persuasione, occulta o palese che sia, è presto fatto.

  9. Vero Antonio. Con le moderne diavolerie, che hanno affiancato e in alcuni casi sostituito quelle precedenti, il fenomeno ha assunto connotati esponenziali, moltiplicando il rapporto domanda/offerta.

  10. Il mondo non è fatto solo da intelligentoni, esistono anche gli ingenui, i creduloni e secondo me la colpa più grave c’è l’ha chi approfitta di queste persone. Non sono d’accordo nel fatto che i suoi follower non dovrebbero accanirsi contro, d’altronde lei li ha presi in giro, fregandogli anche i soldi.
    Saluti

  11. Un pensiero che avevo inviato ieri non è pervenuto, credo per un problema con il sito. Provo a replicare i concetti che avevo espresso.
    Credo siano condivisibili sia l’opinione di Renzo che quella di Salvo. Giocare con la buona fede (definiamola così) della gente comune è indubbiamente una pratica scellerata; tant’è vero che nel caso di cui parliamo si stanno configurando fattispecie penali. Si è capito (ammesso che ce ne fosse bisogno: ricordate la dimostrazione di “disinvoltura” con la lingua italiana fornita a Sanremo dalla Ferragni?) che certi personaggi non fondano e poggiano le loro buone sorti solo sulla farina attinta dal loro sacco, bensì sui buoni uffici di una pletora di serventi ben pagati, da liquidare e sostituire all’occorrenza. Certe fortune però, come si sta dimostrando, sono assai precarie, e gli attori protagonisti assieme alla loro corte dei miracoli rischiano ciò che rischia un castello di sabbia in riva al mare.
    Tuttavia, e qui do ragione a Salvo, non credo occorra un cervello da premio Nobel per intuire che questi personaggi e la loro cricca non sono dei filantropi, e che i loro “consigli” (quando non trattasi, in certi casi, di vere e proprie istigazioni) non sono sicuramente disinteressati e finalizzati al bene comune e alla felicità di coloro che cliccano sull’icona di un pollice alzato. Chi non arriva a comprendere questo, forse merita di strapagare qualcosa che in realtà vale molto meno. Con questo, beninteso, non intendo asserire che truffare gli sprovveduti sia una condotta tollerabile. Buona domenica! 🙂

  12. Buongiorno Antonio, ricordo che nel codice Rocco era contemplato il reato di abuso della credulità popolare. Ulteriore esempio di un fenomeno sociale radicato nel tempo. Buona domenica a Voi tutti.

  13. “il reato di abuso della credulità popolare”
    Salvo, il reato che citi è ormai inapplicabile per il semplice fatto che siamo tutti troppo scafati per poterci presentare in un’aula di tribunale come anime belle. Ad esempio, le donne che sostengono di essere state vittime di truffa amorosa/sentimentale sono ancora credibili? Oltretutto, quando vanno in tv fanno una figura meschina: generalmente bruttine e over 60, mostrano le foto del “disgraziato” che le ha sedotte e abbandonate, disgraziato che è sempre bello, straniero e innamorato ma con un ostacolo a impedire la realizzazione del sogno più grande, quello di impalmare la gallina dalle uova d’oro.

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