Il Male

wolfguenterthiel: Balthus (Baltusz Klossowski de Rola) (French, 1908–2001) / Documentary / Interview

Che in molti non credano nell’esistenza del Male è un dato acclarato. Eppure basterebbe guardare allo scenario belligerante del Medio Oriente o alla putrescenza della guerra in Ucraina (solo per citare i fronti più caldi) per convincersi del fatto che il Male non solo esiste, ma si incarna con tanto di nome e cognome ovunque si senta a suo agio. Uscendo dal contingente è altresì vero che il Male non disdegna di rubare le generalità di uomini e donne non destinati a essere annoverati negli annali della Storia, e lo fa deprivandoli dell’empatia e della compassione verso l’altro, per poi riempire il vuoto creato con dosi significative di ferocia che, qualora traslate in un horror, farebbero più impressione dei corridoi dell’Overlook Hotel.

In questi giorni si discute del 17enne che ha massacrato una 42enne conosciuta con la complicità di un porto franco social. Una bisunta pletora di esperti si è affrettata a fornire, del delitto, chiavi di lettura dalle conclusioni che non soddisfano la somma delle parti. E come potrebbero? C’è un abisso tra l’identità dell’assassino e la rappresentazione che dà di sé. E questo è a ben guardare uno dei capolavori del Male, fresco tra l’altro, nella senescente Europa, di grandi soddisfazioni elettorali in Austria, e di un insulto a Liliana Segre che se non fosse tragico farebbe ridere assai.

Immagine: Balthus, La rue

“Avete mai pensato agli specchi? Forse sì. In bagno, magari, nella quiete della domenica sera, mentre vi dedicavate a una di quelle operazioni personali di cui non si parla mai. Magari vi stavate tagliando i peli che crescono negli umidi, oscuri recessi delle narici. Unico rumore, quello delle forbicine.

Spero non vi imbarazzi se vi parlo con tanta franchezza. Tenete presente che non sono più una bambina: sono una giovane donna. Me lo dice lo specchio, e me lo dicono gli occhi degli uomini. Quando ero piccola, ho visto James, il fratello di mio padre, spostare lo sguardo dal nostro cane a me senza cambiare espressione. Presto gli ho insegnato a guardarmi come non guardava nient’altro.

Ma parlavamo di specchi. Che cosa fareste se non ci fossero? Sareste convinte della vostra bellezza o del vostro fascino così poco convenzionale se lo specchio non vi rassicurasse cento volte al giorno? C’è anche il caso che vi imbrogli: la vostra pelle potrebbe non essere poi così levigata; la curva sensuale e perfetta del vostro labbro inferiore potrebbe dare segni di cedimento su un lato e rovinare tutto. Proprio non c’è modo di sapere se lo specchio vi mostra quello che vedono gli altri o quello che siete davvero.

Se ci avete pensato bene, saprete che gli specchi sono oggetti misteriosi. Entrate in camera vostra, stasera – magari a lume di candela –, e sedetevi da brave davanti al grande specchio: forse vedrete quello che ho visto io. State lì, tranquille, senza guardare né il vostro riflesso né lo specchio. Forse vi accorgerete che l’immagine non è la vostra, ma quella di una persona eccezionale vissuta in un altro tempo.” Ken Greenhall Elizabeth

Il Maleultima modifica: 2024-10-01T12:37:06+02:00da VIOLA_DIMARZO

3 pensieri riguardo “Il Male”

  1. Domenica scorsa sono intervenuto alla inaugurazione della nuova sede produttiva di una azienda della zona. Il titolare (Ceo se si preferisce) , imprenditore dalla indole profondamente umana , nel breve discorso inaugurale ha fortemente sottolineato come la maggiore difficoltà nel muoversi nella area business sia il discernere il bene dal male. La cosa mi ha colpito.Ho pensato allora e penso leggendo questo post che il bene ed il male sono intercambiabili a seconda dei punti di vista e delle situazioni e non esistono categorie assolute , se non in caso di conclamata efferratezza. Efferratezza che non vedo per arrivare al post nei conflitti in corso o nelle libere elezioni austriache , ma vedo piuttosto strisciare nella ‘suadente’ pressione mediatica, sociale ed istituzionale che vuole farci vedere ad ogni costo il male dove conviene a chi il male è ed il male professa.

  2. Posto che non esiste linea di demarcazione tra bene e male, per me la guerra è sempre male, indipendentemente dai belligeranti, e i cosiddetti rigurgiti neonazisti lo sono altrettanto. Se la narrazione relativa a questi ultimi è artefatta, vorrà dire che mi documentero’ meglio.

  3. mah …non ho idea di chi siano questi signori austriaci, e poco mi importa, ma mi pare che abbiano ricevuto un 30% di consensi, se questo è male significherà che l’ Austria è globalmente una nazione malvagia, oppure che ci stanno anche raccontando la storia dell’orso. Che poi la guerra sia sempre un male è a mio avviso una idea romantica, al di là dalla retorica pacifista e buonista le guerre hanno sempre cambiato le situazioni impossibili da sanare, purchè siano guerre e non stillicidio di guerriglia o conflitti incancreniti per mancanza di decisione. Cosi’ come la chirurgia opera là dove la medicina non arriva i conflitti violenti cambiano i sistemi sociali e di valore. Serve una visione di insieme, da sopra i fatti contingenti o rischiamo di farci annichilire dalla cronaca poco a poco per mancanza di ossigeno,che poi è quello che sta succedendo. La guerra al male non è forse una guerra?

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