Le artiste afghane

L'arte che resiste. La street artist di Kabul che dà voce alla solitudine delle donne afghane - ArtsLife

In Afghanistan sono le donne a rischiare di più, e in particolare quelle che negli ultimi vent’anni hanno manifestato il proprio pensiero attraverso l’arte giacché, stando ai precetti della sharia, non si può dar forma né agli dei né agli esseri umani. Tra le artiste afghane più conosciute figura Shamsia Hassani, street artist dai “sognanti graffiti” (come da sua definizione), i cui soggetti vertono su una ragazza con uno strumento musicale sottobraccio (con buona pace dei talebani che vietano di fare o ascoltare musica) oppure su giovani donne minacciate da uomini armati di kalashnikov. Le ragazze di Hassani non hanno bocca, ma dialogano con le bambine di Banksy e la banana di Cattelan, come a voler ribadire che esiste una connessione tra il loro mondo e l’Occidente. Per questo non possiamo dimenticarle, hanno la nostra stessa sensibilità e intelligenza. Sono donne come noi.

In alto: Shamsia Hassani, Nightmare

Rada Akbar: Making the Invisible Visible | by OF NOTE Magazine | OF NOTE Magazine | Medium

Rada Akbar, The Veil

Kubra Khademi — Galerie Eric Mouchet — Point de vue — Slash Paris

Kubra Khademi, The Great Accord

Le artiste afghaneultima modifica: 2021-08-30T12:00:15+02:00da VIOLA_DIMARZO

7 pensieri riguardo “Le artiste afghane”

  1. Quanta tristezza e quanto disgusto per il maschilismo islamico da un lato ed il maschilismo cristiano occidentale. Uno estremo e l’altro moderato. Uno, quello dei divieti espliciti codificati nella legge e l’altro, quello dei divieti non espliciti perché non codificati nella Costituzione, ma nei fatti.
    La vera differenza sta nell’ipocrisia. Quando, nell’immaginario collettivo, il “meno peggio” diventa “meglio” e, invece, rimane solo il “meno peggio”.

  2. Se ci pensi gran parte delle scelte della vita vertono sul meno peggio, e di conseguenza sul compromesso. Solo chi vive in solitudine, lontano da tutto, non si piega a niente. Noi altri dobbiamo continuamente barcamenarci, e parlo di uomini e donne.

  3. “gran parte delle scelte della vita vertono sul meno peggio”

    Quando sono “scelte” rientrano nella logica della vita, il problema è quando non hai scelta 🙂
    Non poter ascoltare la musica perché ti viene impedito, non poter continuare a lavorare perché non ci sono asili nido, non sono “libere” scelte.

  4. Non potevi sceglierla meglio…
    ma da sempre
    tu sei quella che paga di più
    se vuoi volare ti tirano giù
    e se comincia la caccia alla streghe
    la strega sei tu

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