Bonaccini su Giarrusso: prima chieda scusa a chi ha ferito

Dino Giarrusso entra nel Partito Democratico. Bonaccini: "Prima chieda scusa a chi ha ferito in passato"

Ieri: L’ex Iena, nonché ex pentastellato, Dino Giarrusso entra nel Pd a sostegno di Bonaccini. E lo fa platealmente, nel senso che sale sul palco e fiero sillaba:

Annuncio oggi ufficialmente il mio ingresso nel Pd. Con grande gioia e orgoglio entro in punta di piedi in una casa che esiste da tempo, con rispetto per chi l’ha costruita e con umiltà“.

Oggi: Stefano Bonaccini si toglie qualche sassolino dalla scarpa:

Noi siamo un partito aperto a chiunque. Se Dino Giarrusso vorrà entrare e iscriversi al Pd, prima di tutto chieda scusa a chi ha ferito in passato e dimostri di accettare le regole e il percorso di questo partito“.

Ora, se la serietà fosse una virtù dei politici, Giarrusso su quel palco non ci sarebbe dovuto salire, anzi, quelli sotto avrebbero dovuto impedirglielo con forza, non foss’altro che per le parole scritte nel 2015 su Facebook, dove a proposito di  Pd e Pdl sentenziò: “La merda, in confronto a voi, profuma”.

E sarebbe questo il nuovo corso dei dem?

Di seguito alcune perle di Giarrusso, assemblate dal Fatto.it:

 

15 giugno 2022 – “Il flop del Movimento 5 stelle dipende dal Movimento 5 stelle. L’alleanza col Pd è una scelta suicida. Non è un’alleanza, è un tappetino. Il flop era annunciato perché segue una serie di scelte suicide che tradiscono totalmente i valori del Movimento. È finita la partecipazione, sono stati uccisi i gruppi sul territorio e questa è la ragione che mi ha fatto guardare con interesse a Cateno De Luca con il quale stiamo facendo un ragionamento assieme”. (Ansa)4 giugno 2022 – pentastellati non si sbilanciano perché appiattiti sulla linea del Pd? “Lo sono fin troppo. Mi hanno contestato perché sostengo un candidato sindaco appoggiato da sette civiche e anche dalla Lega. Qualcuno, però, dimentica che eravamo quelli che dicevamo mai col partito di Bibbiano e che bisognava fare solo due mandati. Vedremo alle regionali in Sicilia quanti poltronari faranno il terzo mandato: sarà evidente chi non fa politica per passione ma per uno stipendio”. (Intervista a Il Giornale)

Una cosa buona del M5s era il non essere né di destra, né di sinistra. Non voglio, quindi, prima ancora di iniziare, schierarmi da una parte o dall’altra. Il bipolarismo non ha fatto bene all’Italia e spero che non ci sia più una divisione manichea. Di certo non farò lo zerbino al Pd, come oggi purtroppo molti miei colleghi”. (Intervista a Il Giornale).

Potremmo liquidare la vicenda bollandola come kafkiana, ma qui siamo al cospetto di una banale e pacchiana insensatezza, e Kafka era distintamente altro.