L’oblio oncologico è un’eternità

Carolina Marconi, la chemio lascia i segni: "Certi giorni sono duri" - FOTO

Mai avrei immaginato di poter concordare con Carolina Marconi, ma a commento dell’approvazione alla Camera dei Deputati della legge sul diritto all’oblio oncologico dice il giusto:

Condannata a morte per 10 anni. Dopo 10 anni puoi sentirti finalmente uguale a tutti, dopo 10 anni puoi finalmente tornare ad avere dei diritti. Dopo 10 anni questa legge ti dichiara finalmente guarita. Ma 10 anni sono tanti, così ci levate gli anni più belli della vita, dove cerchi di costruirti una famiglia, una casa, adottare un bambino cercarti un lavoro duraturo. Sei praticamente costretto “solo” ad aspettare come se fossimo tutti immortali, una persona che ha il tumore a 30 anni è fottuta, le viene tolto il diritto di continuare non solo a lottare per se stessa e i suoi cari ma anche per inseguire i propri sogni pieni di speranze“.

Punto 1) a nessuno vengono garantiti dieci anni di vita dopo la diagnosi di tumore.

Punto 2) ammesso che non sia il tumore ad ucciderti, si può sempre incorrere in un qualsiasi incidente che ti porta dritto alla tomba.

Punto 3) le statistiche relative agli anni di sopravvivenza sono poco confortanti. Gli stessi oncologi a domande del tipo: dottore, ma la chemio mi ha guarita? danno risposte aleatorie, vaghe e mai realmente confortanti.

Ora, dieci anni sono in effetti un tempo troppo lungo per chi per vuole una casa, un figlio, un punto fermo. I tempi vanno rivisti e ridotti almeno della metà. Perché ho il sospetto che banche e servizi finanziari lo sappiano benissimo?