C’è posta per te, l’amore tossico è servito

Tra Valentina Paradiso e Stefano Ranucci sarebbe finita dopo la pace a C'è posta per te

Il seguitissimo programma di Maria De Filippi, C’è posta per te, ha regalato agli affezionati spettatori (non solo anziani in cerca di emozioni facili ma anche insospettabili personaggi à la page come i Ferragnez che si sono detti indignati) una pagina che di edificante non aveva nulla, eppure è stata proposta per un lasso temporale di trenta minuti. Cinque in meno di quelli che Bergoglio ha concesso alla premier Meloni. Per dire. E chi se ne frega se a una storia tossica che dovrebbe essere messa all’indice viene data tanta ribalta quando in ballo c’è l’audience?

I fatti: Valentina è in studio per chiedere perdono al marito per averlo tradito. L’errore fatale è stato conseguenza di anni di vessazioni durante i quali lei è sempre stata considerata quella che deve pulire la casa, badare ai figli, raccogliere le patatine cadute a terra anche se occupata in altre faccende, e per tutto questo ricompensata con epiteti del tipo inutile, cogliona, stupida; rimproverata anche nei casi in cui non riesce a parcheggiare come dio comanda.  Maria De Filippi, che sa come trattare un omuncolo ferito nell’orgoglio, ha compiuto ancora una volta il miracolo: Valentina e Stefano si sono riconciliati. Ora, per liquidare la faccenda tristissima – in ballo c’è la violenza domestica quantunque priva di lividi – i benaltristi direbbero: basta cambiare canale. Ma non è così che funziona: l’uomo che non rispetta la donna non può essere assolto dalla giuria popolare solo perché ha perdonato il tradimento. E di Valentina che ne facciamo? Se continuiamo a promuovere il comportamento patriarcale, poi non stupiamoci di un altro paio di scarpette rosse.

P.S. fanpage.it fa sapere che tra i due sarebbe finita. Meglio così.