Troverò le risposte nel vento

Salvini e Borghi contro Mattarella, "Festa della repubblica italiana non dell'Europa" - Area C

In un’epoca in cui ci riempiamo la bocca di parole come libertà e democrazia, dovremmo ragionare sul perché l’esternazione di Claudio Borghi ha suscitato tanto scompiglio. Analizziamo i fatti: un uomo comunemente percepito come uno che le spara grosse ha detto la sua o, se preferiamo, un’altra delle sue. Tutto qui. Suvvia, un po’ di sano pragmatismo, non saranno le parole di un senatore con credenziali pari a zero a spalancare scenari sinistri. Parimenti, non sono riuscita a capire l’interesse suscitato da Ultimo, sul quale si sono accesi i riflettori perché ha detto che i trentenni non si interessano di politica e non vanno in chiesa. Sconcerto stupore meraviglia riuniti in un coro da magnificat: per un giorno il nuovo Messia è stato lui, eppure io queste cose le sapevo già. Impazzimento generale: è da questo stato di esaltazione che saremo accompagnati fino al prossimo week-end. Ma non sarebbe male se ad accompagnarci alle urne fosse la canzone di Dylan rievocata da Salvini. Un altro che le spara grosse, certo, ma almeno in questa occasione ha avuto ragione.