Da vivo non lo degnavate di uno sguardo, ora lasciatelo andare in pace

Se il signor Alika avesse potuto scegliere come uscire di scena, avrebbe scelto di morire ammazzato sul corso di una cittadina marchigiana? Ovviamente no. E se il giorno dei suoi funerali potesse risparmiare alla moglie la sfilata dei volti fintamente contriti, lo farebbe? Ovviamente sì.

Raggiunta l’intesa con Carlo Calenda, Enrico Letta ha dichiarato che sabato sarà a Civitanova Marche. Domanda: cosa c’entra l’umorismo con la tragedia?

Meglio del cultore di Pennac, che si diverte ad accusare il centrodestra di “malaussenismo”, ha fatto il direttore della Stampa Massimo Giannini il quale, definendo Alika come il “Floyd italiano”, ha scritto:

Lanciamo un appello a tutti i leader. Se volete ridare un senso vero a questa vacua rincorsa verso il 25 settembre, mettete da parte per una volta gli opposti ideologismi e gli interessi di bottega. Andate tutti insieme ai funerali di Alika. Andate senza simboli e senza calcoli. Andate solo con la vostra faccia, la vostra responsabilità, la vostra dignità, la vostra umanità”.

Ma per favore, astenetevi dagli appelli vuoti di senso, della cui palese malafede nessuno sente il bisogno.

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