Fran Lebowitz

An Evening with Fran Lebowitz | Mondavi Center for the Performing Arts

Mi frega qualcosa di Fran Lebowitz?, mi chiedevo dando un’occhiata all’orologio e una all’articolo che la riguardava. No, è stata la risposta fulminea e viscerale. Ma subito dopo, meditabonda e rincoglionita dal postprandiale, mi sono ricordata che Lebowitz non è una qualunque e se non scrive più da tempo, nondimeno ha trovato il modo, non che si sia adoperata in tal senso, per essere ancora acclamata ma in veste di public speaker. Per farla breve, ho ripreso in mano l’articolo che occhieggiava dal coffee table (multa in arrivo) e ho iniziato a leggere. Quando sono arrivata al punto che diceva: “Fran Lebowitz un cellulare non lo possiede, e non ha nemmeno un computer o una connessione internet”, non sono andata oltre perché il brava! che mi è salito dal cuore ha sancito la mia stima incondizionata per la stravagante scrittrice americana.

In un mondo inutilmente complesso in cui a prevalere sono la mediocrità, la meschinità e l’egoismo, l’unica via d’uscita è l’isolamento programmatico (no cellulare no internet) perché solo la sospensione temporale dalla tempesta di ingerenze virtuali e non, consente di riappropriarsi dei propri interessi. Che paradossalmente potrebbero pure essere oziosi e amorali, ma almeno li hai scelti tu.