Non giudicateli, indicate una via

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Genitori di ieri e di oggi sono accomunati da uno stesso errore madornale: attribuire troppa importanza ai voti in pagella. Ma quasi mai ne fanno una questione di mancato riconoscimento dei meriti della prole: il voto scarno è motivo di vergogna per la loro persona. E così prima esternano il disappunto, poi confinano la frustrazione nella pantomima.

Ho conosciuto Matteo (decenne che si esprime traducendo dal dialetto) perché mi intenerisco anche quando non dovrei. Sua madre, in rotta di collisione con la maestra di italiano, mi chiamò esordendo così: “Mi hanno detto che lei è l’unica che può aiutare mio figlio. Per favore, lo prenda per qualche ripetizione di italiano”. Detto fatto: nel giro di una settimana mi ritrovai Matteo al mio tavolo da lavoro. Mi rapportavo a lui come avrei fatto con uno straniero (del resto ho esperienza in merito) e non con un autoctono: se pensi in dialetto, finisci col parlare un idioma che con la lingua ufficiale c’entra poco, per cui ogni due per tre dovevo intervenire sulle costruzioni sintattiche, sui connettivi logici ecc. Tutto sembrava andare per il meglio ma quando, a causa dei miei problemi di salute, non ho più potuto tenere fede agli impegni presi, a scuola Matteo si è sgonfiato come un soufflé. Era chiaro che sarebbe andata così, e del margine di miglioramento che pure c’è stato tra marzo e aprile non è rimasta traccia nella pagella di fine anno che ha passato il testimone alle scuole medie con un secco “competenze di base acquisite”.

La mamma di Matteo ha prima riversato tutta la sua delusione sul figlio incolpevole (sebbene il mio aiuto sia stato centellinato, il bambino ha comunque riportato qualche risultato apprezzabile); poi mi ha telefonato e, ravvisando ancora in me una santa dai miracoli prêt-à-porter, ha detto: “Promettimi che lo seguirai ancora l’anno prossimo. Se vuoi ti pago di più, basta che gli impari l’italiano”.

La mamma di Matteo è una tipa da “Mare fuori”. Se potessi, le consiglierei di guardare “L’amica geniale”, solo la prima stagione. Forse capirebbe in cosa sta sbagliando.