A sorpresa un’altra Giorgia

Giorgia Tripoli, l'avvocata che in Friuli Venezia Giulia ha battuto il Terzo Polo: «Chi dice che noi siamo solo no vax non ha capito un cavolo»- Corriere.it

Mettendo da parte la vittoria schiacciante di Massimiliano Fedriga proprio perché i numeri che l’accompagnano sono incontestabilmente dalla sua parte, trovo più interessante focalizzarmi sull’altra vincitrice, quella Giorgia Tripoli che ha battuto il candidato del Terzo Polo presentandosi con la lista Insieme liberi, e liquidata con troppa superficialità da certa stampa come espressione del dissenso no-wax e no-greenpass. In realtà l’avvocata, che con il premier Meloni condivide nome di battesimo e compleanno ma non l’età, è intenzionata a battersi per i valori fondanti la sua terra: libertà e lavoro. Con sprezzo del pericolo, di certo avrà fatto inalberare Giuseppi, ha detto che gli abitanti del Friuli-Venezia Giulia preferiscono lavorare quattro/cinque ore in più e rinunciare a ogni forma di sussistenza, purché, e qui torna il discorso sulla libertà, non li si privi dei diritti acquisiti com’è accaduto in pandemia, quando il lockdown ha provocato danni che potevano essere evitati con una gestione più lungimirante dell’emergenza sanitaria. (E ce la ricordiamo ancora la riottosità di questa gente che a vaccinarsi non ci pensava proprio).

Se dicessi che questa è un’analisi politica, peccherei di presunzione ma il successo di Fedriga, riconfermato perché gli è stata riconosciuta un’ottima gestione della Regione, e quello di Tripoli testimoniano una volta di più che c’è un abisso tra la politica parlata e scritta e quello che la gente vuole. Fatti, non parole.