Grazie

Il potere di un grazie: conosciamo il suo valore - Splendidamente

“Vi siete mai chiesti quante volte al giorno dite grazie? Grazie per il sale, per la porta, per l’informazione.

Grazie per il resto, per il pane, per il pacchetto di sigarette.

Grazie di cortesia, di buona creanza, automatici, meccanici. Quasi vuoti.

A volte omessi.

A volte troppo insistiti: grazie a te. Grazie di tutto. Grazie infinite.

Grazie mille.

Grazie professionali: grazie per la sua risposta, il suo interessamento, la sua collaborazione. Vi siete mai chiesti quante volte nella vita avete detto grazie sul serio? Un vero grazie. Espressione della vostra gratitudine, della vostra riconoscenza, del vostro debito.

A chi?

All’insegnante che vi ha fatto amare i libri? Al ragazzo che è intervenuto il giorno in cui siete stati aggrediti per strada? Al medico che vi ha salvato la vita?

Alla vita stessa?”

tratto da Le gratitudini di Delphine de Vigan

L’importanza etica di un grazie sentito, non di cortesia, trova scarsa applicazione nella nostra società, dove paradossalmente si paga lo scotto di passare per deboli se si ha come biglietto da visita la gentilezza. Eppure, quand’anche a fronte di sgarbi reiterati nel tempo l’amaro in bocca dovesse permanere più del dovuto, ammesso fosse possibile non sarebbe saggio cambiar pelle. Presto o tardi la gratitudine busserà alla nostra porta in cerca della sua compagna, la gentilezza. E non avrà le fattezze immaginate.