Un paio di giorni fa ho postato alcune considerazioni su un giornalista, ma non l’ho citato. Del resto non serviva, la sua vicenda è arcinota e questo è solo un blog. Ma che succede se mentre leggi un articolo serio un paragrafo ti disorienta perché l’autore racconta il peccato ma omette il nome del peccatore? Hai o non hai il diritto di dire: e che palle! Allora ho pensato che pubblicando lo stralcio che mi ha lasciato interdetta, avrei trovato la risposta alla domanda ma di chi diavolo sta parlando. Spalmieros, la palla passa a te.
“Se davvero irresistibile, la passione prima o poi esce fuori e allora si scoprono gli altarini – e a tale proposito giova ricordare come un potentissimo presidente di Regione riconosciuto definitivamente ladro trascorresse le vacanze su uno yacht su cui era stato effettivamente montato un piccolo altare per celebrare la messa. Lo si è venuto a sapere attraverso le intercettazioni telefoniche, che pure si vorrebbero ingiustamente limitare con l’argomento, invero un po’ sospetto, che costituirebbero una lesione della privacy dei potenti – ché di quella dei poveri diavoli i più autorevoli garantisti non è che si preoccupino molto”. Filippo Ceccarelli