L’addio al Cavaliere e le lacrime della quasi vedova

Marta Fascina inconsolabile: il pianto a dirotto durante i funerali di Berlusconi

Si è appena concluso l’addio definitivo alle scene mediatiche e umane di Silvio Berlusconi. Uno spettacolo perfetto in uno scenario da sogno (il Duomo di Milano) con tanta bella gente e tanta gente comune. Insomma, qualcosa di cui non ci si dimentica facilmente. Però, ho trovato poco convincenti le lacrime di Marta Fascina, in tutto simili a prime donne che vogliono prendersi la scena. Perché di solito il dolore, quello vero, s’accompagna a una forma di pudore che spinge a ricacciare le lacrime in gola e non a darle in pasto agli astanti. Inoltre, la fissità dello sguardo della pseudo-vedova sulla bara s’accompagnava non come avviene di solito a una contrazione dei muscoli facciali, ma a una certa loro mollezza che infine, come per un accordo segreto, ha dato di nuovo sfogo alle lacrime. Non sarò un’addetta ai lavori, ovvero non ho la patente da psicologa, ma mi piacciono i tipi umani e credo di capirne qualcosa, e sul bel viso di Fascina ho scorto qualcosa di avulso dal vero dolore. Perlomeno dal dolore d’amore.