Miguel Bosé: i miei genitori erano dei mostri

Miguel Bosé, biografia del cantante e attore spagnolo-italiano

Se non fossimo sconci, inani e lestofanti, proveremmo sdegno per le vicende narrate da Miguel Bosé nell’autobiografia in uscita l’8 marzo. Ma siamo marci, e grideremo alla scandalo per autoassolverci, in nome di quella meschinità che ci abita irrimediabilmente. In realtà, già solo restando in superficie, non stenteremo a individuare qualcosa di noi nei genitori “mostruosi” di Bosé che, ormai maturo, fa i conti col passato senza mostrare riguardo per due miti internazionali (Luis Miguel Dominguín e Lucia Bosé), la cui inarrivabile grandezza è stata per i fan motivo di ispirazione – cosa che peraltro avviene con tutti i miti dei quali sarebbe preferibile non conoscere mai le nefandezze per non ritrovarsi spalle al muro.

Chi leggerà per intero o in stralci Il figlio di Capitan Tuono, lo farà soffermandosi sugli incisi insinuanti, sulla drammaticità dello spaccato. Con quel piacere sottilmente incestuoso che riporta a galla ricordi che scombussolano e irridono.

Da Il figlio di Capitan Tuono:

Mi hanno cucito vivo dentro la carcassa di un cervo. L’hanno svuotato dalle viscere, poi mi hanno lasciato là dentro. Sono svenuto: per la claustrofobia, per la mancanza d’aria, per la brutalità del gesto“.

Mio padre e mia madre si sono amati di una passione brutale in una Spagna popolata di personaggi che hanno fatto e disfatto il ventesimo secolo. Il mio libro non è un regolamento di conti contro di loro, ma un esercizio di comprensione. L’ho scritto in modo romanzato, direi cinematografico“.

Dal libro sarà tratta una serie tv che andrà in onda su Paramount+. Qui per ulteriori dettagli.