Obbligo vaccinazione Covid per i sanitari: era ora

Obbligo del vaccino per medici ed infermieri. Il governo ci pensa | Rep

Nel nuovo decreto Covid del 31 marzo, in relazione all’obbligo di vaccinazione per i sanitari, si legge che  tale obbligo è confermato per “gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, farmacie, parafarmacie e studi professionali”. In caso di rifiuto, sarà possibile sospendere chi non vorrà sottoporsi al vaccino.

Ma Filippo Anelli, Presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, non nasconde il proprio parziale dissenso, e commenta così le prime indiscrezioni di stampa sul provvedimento:

Se il Decreto-Legge sarà approvato nei termini delle bozze che stanno circolando, non possiamo nascondere un po’ di delusione: i provvedimenti a tutela dell’operato dei professionisti durante il Covid non recepiscono appieno le richieste avanzate dal mondo medico, limitandosi a esimere i vaccinatori dalla punibilità per omicidio colposo e lesioni colpose a seguito della somministrazione del vaccino. E anche le norme che introducono il cosiddetto “obbligo vaccinale” per i sanitari sono in realtà poco incisive, limitandosi alla sospensione, tramite un iter piuttosto farraginoso, dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali“.

“Avevamo chiesto al Governo di tenere in debito conto le difficoltà che i professionisti sanitari hanno dovuto affrontare e stanno affrontando nella lotta contro il Covid – continua Anelli -. Professionisti che si sono trovati a combattere una malattia sconosciuta, per la quale le evidenze scientifiche sono in continuo divenire e derivano per la gran parte da studi osservazionali. Molte sono ancora le aree di incertezza su interventi e terapie, e maggiori erano un anno fa, quando tutto è iniziato”.

Per questo avevamo auspicato che a condizioni straordinarie corrispondessero interventi straordinari, che sollevassero il medico da atti professionali compiuti, lo ricordiamo, in un contesto emergenziale, da medicina delle catastrofi, e con il solo obiettivo di salvare vite – osserva -. Invece, da queste prime notizie, il provvedimento del Governo sembra riguardare esclusivamente la fase di vaccinazione. Argomento che, se ha fatto molta presa sui media, non preoccupava più di tanto i medici, abituati ad assumersi responsabilità in tutte le campagne vaccinali. Oltretutto, permangono forti dubbi che la punibilità possa essere esclusa laddove non vi siano atti medici propedeutici alla somministrazione del vaccino”.

Concordiamo con il Governo circa l’obbligatorietà della vaccinazione gratuita per i professionisti sanitari, obbligo che riguarda in maniera del tutto marginale i medici, ormai tutti vaccinati, salvo eccezioni rarissime. Il meccanismo, però, ci sembra un po’ complicato e rimanda a una sospensione, comunicata dall’Ordine dopo diversi passaggi, dalle attività a contatto con i pazienti. Il tutto per un periodo limitato, non oltre il 31 dicembre al massimo”.

Stando al titolo del post verrebbe da dire: a questo punto il personale no vax, se lo crede, può pure dare le dimissioni. Ma il Governo, che è tanto magnanimo, ha previsto per i sanitari che non vogliono vaccinarsi l’allontanamento dalle proprie mansioni fino al 31 dicembre di quest’anno, con la possibilità di essere reintegrati immediatamente qualora cambiassero idea. Meglio di così!

Intanto, all’Ospedale Perrino di Brindisi accade che