Studenti, basta con le lagne!

TeacherExperiences: La DaD speranza per gli alunni stanchi della solita scuola? | CupItaly

Se lo avessi detto io, se avessi osato confessare che i piagnucolii degli studenti in relazione alla Dad e alla resa scolastica hanno stancato, molti avrebbero ravvisato in me assenza di empatia nei confronti dei giovani. Ma ringraziando il cielo, il dissenso arriva anche da un professionista come Umberto Galimberti. Cito:

” (…) Promuovere uno che non sa niente è peggio che dare la patente a uno che non sa guidare. Eppure nelle scuole superiori, sempre nello scorso anno, si è constatato che il 44% dei maturandi non raggiunge il livello minimo di conoscenza dell’italiano e analoga percentuale di inadeguatezza in matematica. (…) Mi si dirà che lo scorso anno era trascorso in Dad dalla primavera del 2020 alla primavera del 2021. E allora? Se è riconosciuto da molti, e dagli studenti in primis, che la Dad non ha assolutamente funzionato in termini di acquisizione del sapere, non era il caso di ripetere per intero un anno scolastico in presenza? Mi si dirà: ma così gli studenti avrebbero perso un anno. E allora? Ma in che pianeta vivono gli studenti? Sanno che per la pandemia molti hanno perso non un anno scolastico, ma il lavoro, il salario e persino la vita? E poi basta con questa lagna per la mancata socializzazione dei giovani. Non l’avevano inaugurata loro da tempo con la comunicazione a distanza tramite telefonini, tablet e computer con cui sono ogni ora del giorno connessi?

Stanchi della Dad gli studenti non vedevano l’ora di tornare a scuola e, dopo che finalmente sono tornati, hanno fatto subito sciopero per contestare l’alternanza scuola-lavoro e la seconda prova scritta. Per quanto riguarda l’alternanza scuola-lavoro sono d’accordo con loro. (…) Per quanto riguarda invece la seconda prova scritta della maturità: ragazzi non ingannatevi, se non altro per non dare l’impressione, per non dire la certezza, che questa sia la vera motivazione dei vostri scioperi. Ma allora la questione qui non è più una rivendicazione di diritti, è una questione morale“.

Aggiungo: i genitori per primi smettessero di fare le vittime.