L’italiano vero

Morte di Toto Cutugno: la malattia del il cantante scoperta grazie ad Al Bano

Un po’ mi dispiace che sia morto, e non perché sia mai stata una sua fan. Ma mi faceva simpatia quell’espressione perennemente corrucciata, quell’essere un bastian contrario, uno che per logiche di mercato si piega al sistema ma fino a un certo punto, perché poi sbotta. Tuttavia, dopo un doveroso requiescat, credo sia giunto il momento di mettere all’indice il brano che ha reso Toto Cutugno famoso oltre i confini nazionali: L’Italiano. Sì, perché quel “vero” che nella canzone connota l’italiano non è più ammissibile in tempi in cui si contestano usi e costumi tradizionali, tempi che vedono oggetto di revisionismo persino i capolavori della letteratura americana in cui compare la parola nigger o qualcosa di altrettanto discutibile per la sensibilità contemporanea. E poi l’italiano vero chi sarebbe? quello che può vantare un albero genealogico dal DNA italico, in questo differenziandosi dagli innesti? Se chiediamo la testa di Vannacci perché autoproducendosi ha scritto “Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione!”, allora togliamo il “vero” dalla canzone di Cutugno. Così dimostreremo una volta per tutte d’aver perso oltre al senno il senso della misura.