Commovente o agghiacciante?

 

Putin e il viaggio di Biden a Kiev, gli Stati Uniti lo hanno informato «per

Solo la mia schiena è stata percorsa da un brivido freddo, per dirla alla maniera di uno scribacchino un po’ âgé, alla vista di questo abbraccio tra Biden e Zelensky? Chiedo, perché da più parti ho sentito parlare di commozione “palpabile”, quasi che ad abbracciarsi fossero stati Madre Teresa e papa Woytila.

La replica indiretta di Putin non si è fatta attendere, e nel discorso di oggi all’Assemblea Federale ha pronunciato una frase che, una volta di più, dovrebbe invitare alla riflessione: “La forza di deterrenza nucleare della Russia è dotata al 90% di armi avanzate“. Ne ha avute pure per la “catastrofe spirituale in Occidente“: “La distruzione della famiglia, dell’identità culturale e nazionale, la perversione e l’abuso dei bambini, fino alla pedofilia, sono dichiarate la norma della loro vita e i sacerdoti sono costretti a benedire i matrimoni tra persone dello stesso sesso“. A tal proposito possiamo fare spallucce, giacché Putin non può ingerirsi in fatti che attengono alla morale. Ma se è vero che due presidenti americani hanno disatteso la promessa di non allargare i confini della Nato, allora qualche ragione per protestare, non per aggredire, lo Zar l’ha avuta. E inoltre, se con lui non si può addivenire a più miti consigli, perché Zelensky può spararle grosse?

Se la Cina si allea con la Russia, si avrà una guerra mondiale“.

Da un anno ci dividiamo tra pacifisti e guerrafondai. Bene. Ma noi europei siamo proprio sicuri di stare a combattere la nostra guerra e di non essere il paravento degli yankees?