poesia

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Solinga nell’ardor meridiano

Solinga nell’ardor meridiano
la campagna tacea: l’adulta spica
lieve ondeggiando nell’immenso piano
sul gracil si reggea stelo a fatica.

Non Satiri bicorni, non Silvano,
che in quest’ora atterian la gente antica,
ma Ruth vider questi occhi, la pudica
spigolatrice, fra il maturo grano

alta e bella passar. Si confondea
colle spighe la chioma: l’azzurrino
fiore del ciano nelle luci avea:

ma sulle guance, che celar volea
inchinandosi a terra, il porporino
fiammeggiar del papavero ridea.

Giacomo Zanella

da http://www.frasi.net/autore.asp?autore=Giacomo+Zanella