“L’Orto Incantato”
Nel cuore di un piccolo villaggio, c’era un orto molto speciale. Si chiamava “L’Orto Incantato”. Ogni pianta che cresceva lì aveva un potere magico.
La prima pianta era il Pomodoro dell’Amicizia. Quando mangiavi un pomodoro da questa pianta, diventavi amico di chiunque incontrassi. Le persone ridevano, si abbracciavano e condividevano storie sotto l’ombra dei pomodori.
La seconda pianta era il Peperoncino della Coraggiosa Avventura. Se ne mangiavi uno, ti sentivi invincibile. I bambini si arrampicavano sugli alberi più alti, sfidavano draghi immaginari e facevano piani per viaggiare fino alla fine del mondo.
La terza pianta era il Basilico della Creatività. Le foglie di basilico emanavano un profumo che ispirava gli artisti. I pittori dipingevano quadri più vivaci, i poeti scrivevano versi più belli e i musicisti componevano melodie incantevoli.
Ma la pianta più misteriosa era il Melograno del Tempo Perduto. Si diceva che se raccoglievi un melograno da questa pianta e lo mangiavi, avresti potuto viaggiare nel tempo. Gli anziani del villaggio raccontavano storie di avventure passate e di amori perduti, tutto grazie al Melograno del Tempo Perduto.
Un giorno, un giovane contadino di nome Luca scoprì l’orto. Era triste perché aveva perso la sua amata, Maria. Decise di mangiare un melograno per tornare indietro nel tempo e impedire che Maria partisse per sempre.
Ma quando Luca morse il melograno, non tornò indietro nel tempo. Invece, si ritrovò in un luogo completamente diverso: un mondo fatato dove le piante parlavano e gli animali ballavano.
Lì, incontrò una fata di nome Aurora. Lei gli disse che l’orto era un portale tra i mondi e che ogni pianta aveva un compito speciale. Luca decise di rimanere nel mondo fatato e imparare dai poteri delle piante.
Con il tempo, Luca dimenticò Maria e si innamorò di Aurora. Si sposarono sotto l’ombra del Pomodoro dell’Amicizia e vissero felici per sempre.
E così, l’Orto Incantato continuò a esistere, portando magia e meraviglia a chiunque vi entrasse..©
© Tutti i diritti d’autore di questa poesia
appartengono al poeta stesso e/o ai suoi rappresentanti.
Copiare e utilizzare poesie senza autorizzazione
è un reato ai sensi della legge n. 5846 sulle opere intellettuali e artistiche.
