I sogni sono…desideri..

Non sono mai stata tanto brava a vivermi il momento, e di solito con questa affermazione si intende il riproporsi di non elaborare troppe idee sul proprio futuro, riguardo un certo  preciso evento, avvenimento o traguardo. Ovvero di viversi la vita senza troppo angosce, supposizioni. Il mio scrittore prediletto Albert Camus scrisse un libro dal titolo: La morte felice, credo che io dovrei, invece, trovare in qualche libreria, per una mia più plausibile e prossima sanità mentale un trattato, un testo o un saggio, dal titolo: La vita felice, e cercare di seguirne i dettami, il più possibile.  Perlomeno in una mia seconda vita, ovvero in quella notturna, dei sogni, le visioni oniriche non sono sempre funestate da incubi  e preoccupazioni.  Per esempio, ieri notte in uno dei sogni che ricordo con vivida nitidezza e tengo anche nella memoria con un pizzico di spensieratezza, ero sposata, ricca, e madre di due bambini. Avevo capelli biondi lisci,  abitavo una tipica villetta della midlle classes arricchita. La scena principale di questa visione onirica, si svolgeva lungo un ampio viale alberato, camminavo a fianco di un uomo, e nel sogno sapevo che questi era mio marito, ma nella verità  della mia vita “da sveglia” non aveva fattezze conosciute per me.  Ad ogni modo..camminando insieme notiamo ad un certo punto del percorso la presenza di un’altra persona, un po’ più avanti rispetto a noi. Questo, che era un uomo di un’età indefinita, cade per terra improvvisamente, perciò entrambi ci avviciniamo per dargli un aiuto, e in quell’istante ci rendiamo conto della sua altezza: poteva superare i due metri. Riusciamo comunque a prestargli soccorso, lo alziamo dal pavimento stradale e così ricomincia a camminare per il suo tragitto. Anche noi due ritorniamo a casa. Io mi vedo spogliarmi nella mia camera da letto, facendo cadere sul parquet un tubino nero, e dallo specchio noto lo sguardo di quello che avrebbe dovuto essere mio marito, ma che io continuo a non riconoscere, sul mio corpo nudo, e nello specifico sul mio sedere. Preoccupata della  cellulite che chiunque potrebbe  scorgere su un lato del mio fondoschiena (ho veramente la cellulite su una sola natica, non so il perchè..ma ne sono consapevole da anni) cerco di coprirmi nuovamente con il vestito. Per questo gesto, quello che nel sogno si considerava a tutti gli effetti il mio coniuge ufficiale,  esclama un po’ sorpreso: adesso ti vergogni del mio sguardo? Sono anni che ti osservo svestita!  Meravigliata da quella frase fulminea mi guardo allo specchio e noto di non avere le mie reali fattezze, e di non avere nemmeno quella precisa cellulite ! Che sollievo. A questo punto mi sveglio nel mio letto, un po’ più sola e triste, non ho un amorevole marito, ma la cellulite quella si, sempre, ancora! Ah ah ah

 

 

Ciò che oggi ho compreso di me: sono un po’  (psicologicamente) esaurita..leggere mi rilassa, perciò lo faccio, e registro la mia voce. Rilassare la mente e vagare  in trame sconosciute di storie interessanti di vari scrittori mi avvince. Senza chiedermi il perchè ripeto questo rituale: sono una persona impulsiva.

Film!

Liberamente “ispirata” dall’elenco della miglior filmografia (di tutti i tempi) giudicata tale dall’Esaminatore..blogger di LiberoBlog, ecco la mia personale( forse meno lunga) lista di film più amati:

Gattaca (La porta dell’universo)- Ethan Hawke; Uma Thurman (Mitico)
La Corrispondenza – Jeremy Irons; Olga Kurylenko (Ho capito l’amore)
Nemico pubblico Will Smith; Gene Hackman
Constantine – Keanu Reeves ; Rachel Weisz
Potere assoluto -Clint Eastwood
Man on Fire (il fuoco della vendetta) – Denzel Washington
Viaggio in Inghilterra – Anthony Hopkins ; Debra Winger
A proposito di Henry – Harrison Ford
Appuntamento al buio – Kim Basinger e Bruce Willis
Il sesto senso – Bruce Willis
La tigre e la neve – Roberto Benigni; Nicoletta Braschi (Poetico!)
Io non ho Paura – Diego Abatantuono ( e i 2 bambini attori…bravissimi)
Il Turista – Jonny Depp – Angelina Jolie
Original Sin – Angelina Jolie – Antonio Banderas
Dune – (1984)
Mannaggia alla miseria – Sergio Assisi; Gabriella Pession
Il Grande Gatsby – Leonardo di Caprio
Haunting (Presenze) – Catherine Zeta Jones
La Mummia Brendan Fraser – Rachel Weisz
E’ ricca, la sposo e l’ammazzo – Walter Matthau ; Helaine May
Troy – Brad Pitt
Estreme misure – Hugh Grant; Gene Hackman
All’inseguimento della pietra verde (Micheal Douglas –
Delitto perfetto ( Micheal Douglas – Gwyneth Paltrow)
Un’altra giovinezza ( Tim Roth)
Il piccolo Diavolo (Roberto Benigni; Nicoletta Braschi; Walter Matthau)

“Vi è un grandissimo numero di strade, più o meno lunghe, più o meno dure, ma tutte, senza eccezione, conducono o cercano di condurre in una stessa direzione, che è quella dell’immortalità”   – Frammenti di un insegnamento sconosciuto – P. D. Ouspensky

Non so se credere o meno in questa condizione di “immortalità” che può essere acquisita dall’anima, mediante un percorso, una strada..secondo il libro sopra menzionato

Conosco alcune strade sia mentali che fisiche che ho percorso io stessa, nei giorni scorsi, o addirittura nelle scorse settimane. I percorsi mentali delle mie divagazioni, mi hanno suggerito di rivolgermi a qualche medico per ottenere un parere, un consulto specifico, i tragitti fisici invece mi hanno posto di fronte a diverse realtà di vita, oltre quella mia personale, con la quale già andavo in giro, per le vie della mia città, come un carico pensante e pesante, un macigno (forse esagero?) da portare.

Nella stesso quartiere, davanti all’ubicazione dell’ultimo dottore specialista, dal quale ho avuto un consulto, ho visto, quasi in contemporanea, tre diverse persone, con tre diverse condizioni di vita:

la prima una ragazza in pantaloni shorts, con occhiali da sole di marca(griffati) che con un cellulare alla mano si dirigeva verso la sua automobile, conversando amabilmente con un’amica, per avere delle indicazioni sul loro prossimo incontro per aperitivo serale con gruppo di amici/che? Sicuramente era una persona benestante.

Dall’altro lato della strada, un uomo di mezza età presumibilmente, con barba lunga e capelli grigi anch’essi lunghi e vestito con una camicia…che aveva di certo visto tempi migliori, maniche lunghe, nonostante il caldo dei primi di settembre. Era un-senza-fissa-dimora che stava cercando qualcosa dentro un grosso bidone dell’immondizia. Ignorato o quasi… dalle altre persone, delle quali pure io facevo parte, come quella ragazza vestita pochissimo, ma in modo fashion. L’ultimo individuo che faceva parte di questa scenografia cittadina, era un agente della sicurezza di una famosa e importante Banca. Presidiava l’entrata della stessa, guardingo.

Mi sono chiesta, in quel momento, mentre stavo osservando quelle tre persone che erano a poca distanza fisica da me, e  perciò anche a poca distanza, gli uni con tutti gli altri…se la loro condizione di vita fosse rimasta sempre la stessa, oppure se avessero, durante la loro esistenza attraversato fasi diverse, dal punto di vista sociale, economico, umano. Ho troppo tempo libero, vero? Immagino che sia così. Altrimenti non perderei tempo a fare filosofie sulla mia vita e sopra quella delle persone circostanti.. ma sconosciute. Ho bisogno di un lavoro, di un’occupazione! State per caso cercando una segretaria? Una receptionist? Una commessa? o Una cameriera ai tavoli ?nella città di Piacenza? Se si…scrivete al mio indirizzo email:ambranove08@gmail.com , Grazie!

ANdre Kohn

Andre Kohn

 

” La famiglia è un luogo dell’anima. Non si deve confondere con i mattoni della casa dove a volte dimora, non richiede necessariamente una presenza fisica. E’ un modo di sentire il mondo e di sentirsi al mondo, la profonda differenza tra la fredda e buia solitudine e il senso di un viaggio verso una meta comune. E’ ciò che ti resta quando stai perdendo tutto. Una scatola da aprire per vedere cosa c’è dentro che possa aiutarti a sopravvivere. A volte è un appiglio che può salvarti mentre scivoli verso il baratro, altre volte è solo un’illusione che si spegne alla prima folata di vento. La famiglia è amore inconsapevole e necessario, ma può diventare anche odio e rancore. E’ un albero dai frutti buoni o velenosi, dipende da dove affonda le sue radici, e da come è stato coltivato nel tempo. La famiglia è tutto o niente. Per torto, ragione o semplicemente per buona sorte. Io ero stato fortunato. O forse anche capace, non lo so. Avevo aperto la scatola e avevo trovato quello che mi serviva.
L’amore è il bene più prezioso al mondo, ma è come l’aria, non gli attribuiamo un valore, non sappiamo apprezzarlo finché non ci rendiamo conto di quanto ne abbiamo bisogno per vivere.” –
-La stagione del fango – Antonio Fusco (pag 169)