Come tanti altri giorni, sono qui, in compagnia di me stessa, a leggere, leggere a voce alta un libro, dei racconti di Bontempelli. Preferirei che qualcun altro li leggesse.. con un certo tono, con la giusta inclinazione, che li recitasse per me. Anzi vorrei, forse, uscire di casa, abbandonare il libro, salire sopra un treno e arrivare alla stazione di una città, una bella città da visitare, in cui perdermi, in mezzo anche a tanti altri turisti.. Vorrei fare la turista, ne sento la mancanza. Ci sono cose di cui, dopo un certo periodo di tempo essendone stati privati, si avverte la mancanza in un modo lampante. Viaggiare, divertirsi senza pensieri, leggere un libro sconcertante, visitare un castello con fantasmi che si presentano, bere la crema al whisky dolce, pensare al Natale e alle mille luci che illumineranno le città. Magiche notti a venire. Poter essere infantili e fragili di fronte a qualcuno, senza preoccuparsi di essere fuori luogo, avere timore, vergognarsene. Ombre virtuali, questa è la vostra potenzialità, di essere gentili e di ascoltare sproloqui di gente strana e affaticata dal mondo, senza giudicare malamente.

” Non sono mai riuscito a giocare a scacchi.
Gli scacchisti appassionati dicono che questa è una mancanza grave. Dicono: Chi non sa giocare a scacchi non sa ragionare, chi non sa ragionare non sa cavarsela nelle difficoltà della vita, chi non sa cavarsela nelle difficoltà è un uomo da nulla, destinato alla miseria, eccetera.
Ma c’è qualcuno di quegli scacchisti appassionati, che mi vuol bene. E allora non può rassegnarsi ch’io non sappia giocare a scacchi, e tenta d’insegnarmi. Poiché io non imparo si addolora e dice: Non riesco a capire perchè mai tu, che in fondo sei una persona ragionevole e sai cavartela e non sei un uomo da nulla, non sappia giocare a scacchi. Pare che gli scacchi ti facciano soggezione”
Bontempelli – racconti

scacchi

” Mettere radici è forse il bisogno più importante e meno riconosciuto dell’animo umano”
(Simone Weil)

Le giornate piovose come questa di oggi mi provocano sempre un po’ di mestizia dentro i pensieri, o nello spirito.
E proprio oggi il mio spirito è stato messo alla prova da un dato di fatto che la mia mente si è trovata a costatare, così, di punto in bianco, d’improvviso, nello specifico il seguente: l’unica persona alla quale sono veramente legata è mia mamma, l’unica persona per la quale provo profondo affetto. Il ragionamento successivo è
stato di seguito l’evidenza che mi piacerebbe avere almeno un’altra persona sulla quale poter riversare l’amore che mi porto appresso, in tutte le mie giornate, sia quelle di sole che pioggia.
Dunque sono parecchio triste questo pomeriggio poichè ormai alla soglia dei 39 anni, ritengo sia abbastanza difficile trovare l’anima gemella, un grande amore, nonostante ciò non posso non pensarci e volerlo.
La settimana scorsa ho rivisto mio padre dentro ad un tribunale, perchè ho dovuto rinunciare ad un’eredità per renderlo “felice” – sereno, quando lui alla mia serenità non ha mai pensato, nemmeno quando avevo 10 anni, o 15/ 16 anni, fino ad ora. Tutto il distacco che ho messo tra me e il genere maschile, fino a rendermi la donna sola che sono, è dovuto a molte delle sue azioni.
Ho sempre creduto di non poter piacere a nessun uomo, avevo paura di fidarmi in una relazione sentimentale e adesso invece rimpiango di non averlo mai voluto fare.
Non provo rancore, ma una grande tristezza, vuoto e desolazione senza fine.

800px-Raphael_Madonna_della_seggiola  (Madonna della seggiola – Raffaello)

Volere qualcosa e trovare tale cosa..è possibile?

monet Iris giardino

” Colui che non sa niente, non ama niente.
Colui che non fa niente, non capisce niente.
Colui che non capisce niente è spregevole.
Ma colui che capisce, ama, vede, osserva…
La maggior conoscenza
è congiunta indissolubilmente all’amore…
Chiunque creda che tutti i frutti
maturino contemporaneamente come le fragole,
non sa nulla dell’uva.”
(Paracelso)

Il mio computer funziona male come me, ho già dovuto consegnarlo ad un tecnico “informatico” due giorni fa, e non escludo che possa succedere ancora. Entrambi stiamo male: finirà?

Sono tanta stanca, anche di un pessimismo cosmico.

“Su Pegaso molti puledri fondano oggi le loro speranze”  K. Kraus

Disquisendo sulla ricchezza o sul denaro seguendo la scia del post precedente e sugli aforismi di Karl Kraus, il libricino su quale li ho trovati è stato pagato solo un euro.  Confutando l’idea che quel qualcosa che costa poco vale sempre (poco)..nello stesso modo. Credo che sia un po’ ciò che pensano di me i miei intervistatori o meglio coloro che potrebbero essere possibili datori di lavoro, quando, sostengo un colloquio con loro. Che dico troppo in fretta di essere..libera subito..disponibile. Il pensiero di questi sottostante potrebbe essere questo: come mai è così pronta e disponibile?? Avrà qualcosa che non va!  Poi vedono (ascoltano.. o sentono)  durante la conversazione come sono timida …e con scarsa fiducia in me stessa, allora comprendono appieno e non mi scelgono. La mia speranza è che ci sia qualcuno che vada oltre questo mio aspetto iniziale, questo mia evidente incertezza sulla mie capacità e che mi conceda la possibilità di dare la prova opposta.  Alla lunga ritengo di resistere meglio, sono testarda.

Come soluzione dovrei fare un corso di recitazione, per diventare più credibile come persona “sicura di sé”.  Vorrei avere certe doti da brava attrice in questo momento.

 

“Analisi è la tendenza del poveraccio a spiegare la formazione della ricchezza. Ciò che non possiede è ottenuto sempre con l’inganno. L’altro si limita ad averlo. Lui, per fortuna, è un iniziato.”

“Non sono amato da coloro che sono convinti di essere le mie vittime; ma sono amato, molto più di quanto non meriti, da chi gode delle pene altrui”

Karl Kraus  – Aforismi in forma di diario –

L’autunno (Da Trieste e una donna) U. Saba
” Che succede di te, della tua vita,
mio solo amico, mia pallida sposa?
La tua bellezza si fa dolorosa,
e più non assomigli a Carmencita
Dici: E’ l’autunno, è la stagione in vista
si ridente, che fa male al mio cuore.
Dici- e ad un noto incanto mi conquista la tua voce
– Non vedi là in giardino quell’albero che tutto ancor non muore,
dove ogni foglia che resta è un rubino’
Per una donna, amico mio, che schianto l’autunno!
Ad ogni suo ritorno sai che sempre, fin da bambina, ho pianto.
Altro non dici a chi ti vive accanto, a chi vive di te, del tuo dolore
che gli ascondi; e si chiede se più mai,
anima, e dove e a che, rifiorirai.”
Poesie
van Gogh Vincent