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“Caro sentiva la sua diversità: era l’unica che si guardava intorno. L’unica che non parlava, l’unica che non desiderava in modo particolare un’auto o una moquette, o un servizio da dodici. L’unica a cui mancavano posizione e protezione, e tuttavia non era libera.” pag 186 –  Il transito di venere – S. Hazzard

Non c’è un luogo virtuale (blog, facebook, twitter) dove io, avendo effettuato un’iscrizione, riesca a sentirmi veramente a mio agio, e possa riuscire a scrivere. Perchè? Ho paura ad esprimermi? Difatti, non è più piacevole scrivere qui sopra. Sono limitata dal timore di essere “scoperta” per quella che sono.

(Nonostante qualche scheggia della mia “folle” personalità sia uscita..)

Morale della storia: mi sento sola e vigliacca, in compagnia di me stessa.

(Saper dimenticare)
E’ una fortuna più che un’arte. Più le cose sono da dimenticare, più tornano alla memoria. Non solo la memoria è scortese, perchè vien meno quando più ce ne sarebbe bisogno, ma stupida, perchè ci soccorre quando non sarebbe opportuno. In ciò che dà pena prolissa e in ciò che dovrebbe dar piacere sbadata. A volte il rimedio del male consiste nel dimenticarlo, ed è un rimedio che si dimentica. Conviene dunque adeguarla a questo uso tanto opportuno, perché esso basta a dare la felicità o l’inferno.”
-Baltasar Graciàn-

Un’altra idea che mi è venuta riguardo il mio malessere:   infiammazione ghiandole salivari, sottomandibolari, calcolosi salivare, cancro.

Dormirò con questa idea in “memoria” fissa?  Forse piangerò, tanto per cambiare.

” Se proprio devo vivere che sia
senza timone e nel delirio” La pista di ghiaccio – Roberto Bolano

Dal libro che ora sto leggendo, una pagina a caso.

(Attenzione a non creare obblighi)

I più non parlano né agiscono per quel che sono, ma per come sono stati obbligati.  Per persuadere al male basta qualunque cosa, dal momento che il male, per quanto incredibile, incontra molto credito.  Il più e il meglio che abbiamo dipende dal rispetto per gli altri.  C’è chi si contenta di avere la ragione dalla sua; ma ciò non basta, perché occorre aiutarla attivamente. A volte creare obblighi costa poco e vale molto.  Con le parole si comprano i fatti.  Non c’è suppellettile così inutile in questa grande casa dell’universo di cui almeno una volta all’anno non sentiamo il bisogno; e anche se vale poco ci mancherà molto. Ciascuno parla dell’oggetto in base al suo affetto.”

Da “Oracolo manuale ovvero l’arte della prudenza”  Baltazar Graciàn

Arrivata adesso a casa… arrivo da uno studio medico, quello di un dentista, non quello di uno psichiatra!  Ora va meglio, la notte scorsa è stata davvero angosciante, come parte della mattina. In fondo ogni mattina nasce da una notte , e porta, in un certo senso,  sempre, il suo strascico.