” .. e siamo noi a far bella la luna,
con la nostra vita
coperta di stracci e di sassi di vetro. Quella vita che gli altri ci respingono indietro
come un insulto, come un ragno nella stanza …”  C. Lolli

Vi piace il silenzio?  Qualche volta nella mia abitazione regna così tanto che posso sentire il rumore dei passi dell’inquilina che abita al piano di sotto al mio, muoversi nel suo appartamento, o un cane che abbaia in qualche strada vicina a casa.  Potrebbe, per questo isolamento, leggersi sul mio viso i segni di una persona afflitta da un po’ di tristezza: il sorriso che stenta a palesarsi sul volto, la voce flebile, l’aria mesta e poca grinta. Eppure una mia amica poco meno di un mese fa, rivolgendosi a me, prima di salutarmi  mi ha espressamente detto:  e adesso che hai iniziato questo nuovo lavoro, mi raccomando… grinta!   Lei lo sapeva, quanto serve, per imporsi in ogni ambiente nuovo. Sono preoccupata, ne possiedo ancora abbastanza?   Di Grintaaaaaaaaaaa

E’ un dato di fatto, anche scientifico: sono negativa. Ovvero  fuori dall’effetto della contaminazione del covid19, il morbo è uscito dal mio corpo, mentre lo stato d’animo afflitto dall’inquietudine, no, non mi ha lasciata. Per buona parte della giornata sono stata ansiosa, vittima di un eccessivo dinamismo fisico, inconcludente.  All’esterno mi muovevo per le strade vicine alla mia abitazione in modo frettoloso, come inseguita dalla compagnia delle Furie. In casa sono rimasta in stato di agitazione, è finito il mio periodo di esilio- fiduciario, ma non volontario dal mondo.

[Oreste inseguito dalle Furie -William Adolphe Bouguereau]

Orest

Devo riuscire ad astrarmi dal momento attuale, dal mio oggi, e soprattutto dal generale presente per non rassomigliargli, essendo questo: tedioso, monotono, e quasi privo del tutto di novità che possano rallegrare o risollevare gli animi a terra, normalmente già da due anni. In parte, in questa giornata ho cercato di riprendere in mano degli appunti di lavoro, per sintonizzarmi di nuovo all’attività lavorativa che svolgo, ma dall’altra parte però non riesco a non pensare anche alla situazione in cui ci troviamo come individui di una comunità. Dal punto di vista politico, sembriamo una nave pilotata da due gruppi, sempre un po’ alla rinfusa. Il primo gruppo che ogni tanto tiene il timone della nave è distante, non si trova sulla nave, ed è la comunità europea con tutte le sue ingerenze politiche, economiche  si intromette sulla linea di navigazione che abbiamo, l’altro è costituito da quel gruppo di politici che per ogni -tot- periodo di tempo viene destinato al timone di questa nostra nave-Stato,  e da chi? Dai cittadini? Oppure da altri esponenti sovranazionali? In certi momenti sembra addirittura che la nave proceda da sola, senza nessun gruppo manovratore, sono frammenti di tempo, brevissimi. Sapendo che ogni   vita di un singolo individuo è anche la conseguenza della società in cui può vivere, la cosa non mi lascia indifferente.  Ma adesso mi occupo di ricordare al meglio le mie piccole mansioni lavorative, buon pomeriggio.

Ps: mi è venuto il desiderio di leggere  J.Conrad, la linea d’ombra.

troppo navigazione nel mio cervello!

Avere qualcosa da desiderare

Il nome della breve lettura che l’autore della stessa ha deciso di attribuirle come titolo è l’affermazione dell’utilità di desiderare, per vivere una vita sentita, e non solo avvertita magari, così blandamente. Vivere è desiderare. Non importa quale siano i vostri desideri, se siano essi condivisi con la maggior parte delle persone a voi coeve, contemporanee, se i vostri desideri siano del tutto allineati con i tempi in cui vivete, oppure ne avete altri, più classici e intramontabili. Come quelli di trovare un luogo accogliente da chiamare casa e patria, o avere un grande amore e impegno sociale (lavorativo) o privato. Anche avere delle visioni oniriche degne di essere analizzate da un bravo psicologo può essere considerato l’avere un desiderio? Questa notte che cosa ho sognato? Lo ricordo? Forse nel mio sogno notturno, ad occhi chiusi, sono stata influenzata da Youtube, ieri mi è stato “consigliato” come video da guardare, uno che trattava di un personaggio mistico ed enigmatico: Gustavo Rol. Questa notte ho sognato che passeggiavo per le strade di Torino, nella quale città abitavo, e tornando nella mia abitazione richiudendo la porta di casa alle mie spalle, sentivo il suono di un campanello, c’era qualcuno alla porta, ma non capivo chi fosse, nel mio sogno non vedevo l’ospite che veniva a trovarmi, non conosco bene il motivo ma ho immaginato che potesse essere proprio questo sensitivo quando ho aperto gli occhi nella mia camera questa mattina, ho pensato a lui.