Il desiderio di ottenere una vita appagata sentimentalmente e di un felice matrimonio hanno avuto dolorose conseguenze su Evelina

E un gesto di pura gentilezza, di uno sconosciuto, ha riportato a casa Evelina:
“Da allora ho chiesto l’elemosina per strada e un pomeriggio della settimana scorsa, quando gli spettatori della matinée uscivano dal teatro, ho incontrato un uomo con un viso simpatico, un po’ come il signor Hawkins, che si è fermato e mi ha chiesto in che modo poteva aiutarmi. Gli ho detto che se mi avesse dato cinque dollari avrei potuto comprare un biglietto per New York.
Lui mi ha guardato bene ha detto – Be’, se è quello che vuoi vengo direttamente alla stazione con te e ti do lì i cinque dollari. E così ha fatto, ha comprato il biglietto e mi ha messo su una vettura”

Da un antro oscuro, ma non immutabile (qui dove sono)

Una signora al telefono, poco fa, mi ha confidato che non le piaceva la parola “triste” e che voleva che la eliminassi, così ho fatto per lei.  Poi mi sono fermata a pensare che quella stessa parola ..triste..  non compariva solitaria bensì era abbinata ad un altro sostantivo..ovvero il sostantivo : momento. In questo momento perciò si sentiva quella specifica tristezza , ma un momento sempre passa e lascia il posto a quello dopo, quello successivo, che non è detto debba essere proprio della stessa natura del primo.  Affido al futuro prossimo la speranza che ci sia quel tanto aspettato mutamento di una circostanza oscura, in un versante più roseo, come le rose bianche a Primavera in un giardino assolato. Buon 3 Gennaio 2022.

 

 

Forgiare: formare, plasmare..

Sono una di quelle persone che hanno bisogno spesso di trovare conforto nelle parole, e che si rifugiano nei libri. Prima di uscire di casa questa mattina e di immergermi nella nebbia che nella città in cui vivo è ormai consuetudine trovare in inverno, ho aperto un dizionario di lingua italiana ad una pagina a caso, e ho letto come prima parola…. il sostantivo: forgiare. Non mi è sembrato una coincidenza fortuita, ma un segno.  Ho subito pensato che varie cose mi stanno mettendo alla prova in questo periodo:  in primis…il tempo meteorologico.., le restrizioni del Covid, la solitudine interiore che sento, la mancanza di qualche persona coetanea sulla quale fare affidamento, un’amicizia vera, senza ombre.  Allo stato attuale non c’è alcuna persona che mi sento di ritenere amica, della quale mi possa fidare sul serio. Mi sembra così che la vita mi  abbia duramente trattata. Ne uscirò forgiata? Non volevo lamentarmi, dolermi e invece eccomi qui a farlo.. Anche stamattina trascinavo i miei passi, come un’ombra che si aggira per le strade di una città ormai del tutto invernale, ma popolata da tante presenze e “voci” diverse. Il solito latrato da brividi emesso da un cane- Dobermann presente da anni, in una villetta vicino a casa mia, e che trovo perciò sovente sul mio stesso tragitto. I respiri affannati di alcuni individui che hanno deciso di fare Jogging, ovvero di percorrere qualche giro di corsa a piedi per smaltire le troppe calorie introdotte con questa vita sedentaria, priva di viaggi e povera di spostamenti. Le risate dei bambini che si rincorrono l’un l’altro tra un monumento storico, una panchina e una mamma che li rimprovera.   Una delle poche cose che mi divertono ancora consiste nello scattare fotografie,  come potete vedere qui sotto…(non soltanto a me..però)  anche se quando mi capita di scattarle proprio a me stessa,  non sempre riesco a “riconoscermi”.  Mi sento quasi una sconosciuta.. e anche questo mi confonde, come il tempo, il covid, e la solitudine interiore.

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” La nostra patria è un libro. La nostra patria è una solitudine che depositiamo ogni mattina sulla soglia di una grande casa nella quale non abiteremo mai,  perchè il nostro posto è fissato in nessun luogo, il nostro territorio è dentro di noi.”grazz322